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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Luigi MarcadellaLuigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it

Industria

Riciclo e plastica revolution spiegate agli studenti da Roberto Milani (iMILANI)

I ragazzi di Radici Future nella sede di un “campione” bassanese del riciclo per l’ultimo Summer Camp.

Pubblicato il 28-07-2021
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Nel mondo della plastica è in corso una rivoluzione dettata dalle nuove regole comunitarie e più in generale dalle politiche di ecosostenibilità richieste dal mercato e dalle nuove sensibilità dei consumatori. Basti pensare che dallo scorso 3 luglio non è più possibile immettere sui mercati europei piatti, posate, cannucce e bastoncini di plastica monouso.
La plastica ci circonda in qualsiasi ambiente, sta alla base di (quasi) tutti i processi industriali e ha percentuali di riutilizzo praticamente totali. Per queste ragioni è uno dei grandi temi di applicazione pratica dell’economia circolare ed è il “materiale” principale con cui dovrà relazionarsi l’ingegno delle nuove generazioni.
La sostenibilità dei processi industriali è uno dei temi proposti dagli organizzatori di “Radici Future 2030” ai ragazzi che hanno concluso nei giorni scorsi i summer camp di approfondimento nelle diverse aziende bassanesi. Una sessione si è tenuta anche negli stabilimenti di iMILANI, società che fa capo a Roberto Milani, ceo di un gruppo attivo nella produzione di contenitori in plastica ma anche di arredamento per scuole e asili.

Roberto Milani, CEO del gruppo iMILANI


«Il camp che si è concluso aveva un obiettivo molto chiaro: spiegare ai ragazzi - con lo scopo di “ispirarli” - i meccanismi che portano un’azienda come la nostra a migliorare costantemente i processi di utilizzo delle materie plastiche. Nel mondo sono numerosi i settori in cui la plastica è fondamentale, perché demonizzarla?

Tecnicamente si può riutilizzare all’infinito. Abbiamo mostrato dal vivo come da un rifiuto urbano nasce un contenitore tecnicamente perfetto.
Questa generazione che si fa avanti ha di fronte delle sfide incredibili per rendere l’economia sempre più sostenibile».
iMilani produce cassette e contenitori in plastica ad ampio spettro di utilizzo e per alcune sue produzioni in polipropilene l’utilizzo della plastica riciclata arriva fino al 70%. I propositi dell’economia circolare – amplificati dai grandi trend dell’economia globale – ambiscono nel medio termine a raggiungere un grado di riciclabilità integrale delle plastiche, sulla scorta di quello che già accade nel settore plastico per usi edilizi che arriva fino ad un 100% di riciclabilità.

«La plastica è un materiale estremamente versatile e riciclabile all’infinito: se la smaltiamo correttamente può avere infinite nuove modalità di utilizzo. Questa è l’economia circolare da far conoscere ai ragazzi: hanno visto con i loro occhi come dal granulo macinato, derivante da un imballo di plastica di post consumo domestico, può nascere un contenitore da rimettere in circolazione».

Come spiega Roberto Milani, “Radici Future 2030” ha tra i suoi obiettivi proprio quello di sollecitare le menti dei giovani bassanesi per rendere il “loro” mondo di domani più sostenibile e vivibile (per fare un piccolo esempio: attualmente oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica).

«La sostenibilità da insegnare ai ragazzi deve essere però a 360°: ecologica e anche sociale. Le aziende lavorano in un territorio “vivo”, fatto di persone; sviluppo economico e coesione sociale vanno di pari passo».

Sempre sul versante dell’innovazione tecnologica legata alla sostenibilità, il gruppo iMILANI è impegnato in una ricerca strategica per produrre contenitori sempre più leggeri, meno impattanti e più convenienti da imballare e trasportare.

«Abbiamo in corso una serie di ricerche per rendere i nostri materiali plastici sempre più efficienti e forti “meccanicamente”. Su temi come questi, a tutti i livelli, si gioca la competitività della nostra economia. Anche per questo investiamo continuamente nella formazione, con corsi e masterspecialistici per la crescita professionale dei nostri dipendenti. In generale siamo sempre alla ricerca di figure chiave: in GAM, la nostra azienda che produce attrezzature per le scuole (anche montessoriane), cerchiamo designer e anche falegnami capaci di progettare e realizzare spazi funzionali all’apprendimento».

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