Ultimora
9 Jul 2025 10:16
Essilux in Borsa guadagna il 4,9% con la quota di Meta
9 Jul 2025 10:09
Truffa su 40 appalti pubblici, 99 indagati in tutta Italia
8 Jul 2025 19:32
Maltempo: a Verona 15 minuti di tempesta, vento a 100 kmh
8 Jul 2025 18:58
Abusa di 4 donne lungo l'argine dell'Adige, arrestato 23enne
8 Jul 2025 18:54
Morto per sventare rapina a Mestre, ergastolo a imputato
8 Jul 2025 15:27
Milano-Cortina, affidati i lavori per la cabinovia Socrepes
9 Jul 2025 10:13
Negato il programma di giustizia riparativa a Impagnatiello
9 Jul 2025 10:02
"Cerco chef, esclusi comunisti e gay", è bufera sul cuoco
9 Jul 2025 09:39
Panatta compie 75 anni, gli auguri ironici di Bertolucci
9 Jul 2025 09:16
Caso Almasri,'governo sapeva da subito, la mail della Giustizia'
9 Jul 2025 08:32
Invecchiamento e infiammazioni non vanno sempre a braccetto
La crisi post-Covid e le limitazioni che i diversi lockdown in giro per il pianeta hanno imposto agli scambi commerciali “costringono” ad una riflessione, anche nei distretti vicentini, sull’ammodernamento delle filiere produttive e sul gap dimensionale di molte Pmi.
Per l’economista veneziano Arnaldo Camuffo, ordinario di Organizzazione aziendale all’Università Bocconi, la strategia di crescita per “linee esterne” delle piccole e medie imprese venete è da valutare ovviamente caso per caso, perché vale anche in economia la regola di buon senso comune secondo la quale “due zoppi non fanno un corridore sano”.
«La ripresa sarà lenta e frastagliata, dal punto di vista del conto economico l’effetto immediato è stato sui ricavi ma in questo secondo semestre il problema sarà di costi e redditività. Le imprese con strutture di costo rigide e poco agili pagheranno dazio. Dal punto di vista finanziario, la crisi si scaricherà sull’indebitamento finanziario netto delle imprese. Anche se a breve la liquidità non è mancata, almeno in molti casi, nel medio periodo l’appesantimento del capitale circolante aggraverà la posizione finanziaria di chi ha già molti debiti. Nel lungo periodo per queste imprese sarà ancor più difficile reperire capitali per fare i necessari investimenti in tecnologie, innovazione e marketing».

L'economista Arnaldo Camuffo, docente alla Bocconi (fonte immagine: the-lmj.com)
Anche nel territorio bassanese le aziende attive sui mercati globali, “big size” ma anche “small size”, cominciano a studiare nel dettaglio ipotesi di shopping all’interno dello stesso comparto o direttamente “lungo” la propria catena terzista di appartenenza. Prima della pandemia avevano inaugurato la stagione delle acquisizioni il gruppo Mevis e il gruppo Euromeccanica di Rosà (Vicenza), una realtà con un fatturato superiore ai 140 milioni di euro, con quasi 800 dipendenti. Nella primissima parte dell’anno la Special Springs, la più grande azienda europea di molle per stampi e terza al mondo nella produzione di cilindri a gas fondata nel 1978 dai fratelli Augusto e Luciano Cappeller, ha acquisito la maggioranza di Unic, torneria meccanica di Salcedo. Con l’acquisizione di Unic (50 addetti e un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro) il nuovo gruppo dovrebbe rafforzare ulteriormente la capacità produttiva e di penetrazione in un contesto commerciale sempre più complesso.
Spostandosi nel vicentino, Morato Pane che si occupa di produzione di pani industriali ha acquisito la Roberto Industria Alimentare, storica azienda del trevigiano, e una parte del comparto bakery salato di Cerealto-Siro in Spagna. In Italia il gruppo detiene una quota di mercato di circa il 25% sui pani industriali e del 10% nel segmento dei grissini.
Un altro caso di interesse riguarda la Lampa Plastic di Chiuppano (Vicenza), guidata da Alessandro Fracaro (classe 1990), una trentina di dipendenti, 3,3 milioni di fatturato nel settore della termoformatura plastica: lo scorso giugno ha completato l’acquisizione totale di Solare, pmi di Carrè, con 5 dipendenti e 1,2 milioni di fatturato.
Come sottolinea sempre il professor Camuffo, sarà poi la finanza aziendale ad essere determinante e a decidere le sorti del prossimo futuro di tante Pmi in cerca di nuove riorganizzazioni e strategie. «Si allargherà il divario tra imprese finanziariamente solide, competitive, amministrate e gestite bene e imprese finanziariamente deboli, amministrate e gestite male. In questo contesto, le aggregazioni tra imprese saranno fondamentali per le imprese stesse e per il sistema nel suo complesso. Le imprese solide devono porsi la sfida di crescere per line esterne tramite acquisizioni al fine di consolidare il proprio posizionamento strategico e utilizzare in modo efficiente il capitale. Le imprese deboli devono invece porsi il problema del “se e in che misura” aggregarsi o essere acquisite. Quest’ultima opzione non va scartata a priori e può essere spesso il modo per salvare capitale, investimenti, marchi e soprattutto occupazione».
Il 09 luglio
- 09-07-2024Via col Momento
- 09-07-2023Le avventure di Siesaman
- 09-07-2022Mettiamoci un Pietrosante sopra
- 09-07-2022Lettera al signor Tic
- 09-07-2022Squadracce contro
- 09-07-2022The Matrix
- 09-07-2020Gossip Tour
- 09-07-2020Cultura, anno sottozero
- 09-07-2018La parola impronunciabile
- 09-07-2018Il dente del giudizio
- 09-07-2016La Disfida di Angarano
- 09-07-2016CHiPs
- 09-07-2015Violenta lite e accoltellamento in macelleria
- 09-07-2015Emergenza profughi. Il sindaco di Rosà: “No ad ogni accoglienza”
- 09-07-2015Bye-bye Manuela
- 09-07-2014Bene, bravi, 7 e ½
- 09-07-2014Bassano Deluxe
- 09-07-2014Batosta do Brasil
- 09-07-2013Area ex Metropark: “Cerchiamo idee dalla città”
- 09-07-2013Turisti per tassa
- 09-07-2012La grande sfida dell'Housing Sociale
- 09-07-2012Gli affreschi di Piazza Libertà
- 09-07-2011Romano: inaugurata la nuova fognatura
- 09-07-2009Teatro Astra: il Comune si impegna sul filo di lana
- 09-07-2009Rifiuti in Largo Perlasca
- 09-07-2009Celebrati anche a Bassano i 90 anni dell'ANA
- 09-07-2009Recuperati e brillati sette ordigni della Grande Guerra