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Un sistema che spinge avanti il mondo, senza riguardo per le anime e per la poesia, che man mano vengono soffocate.
Un sistema che si approfitta della massa, intenta al vivere quotidiano.
Una donna solitaria volta le spalle alla confusione che stordisce la massa, e abbassa lo sguardo per non vedere le creazioni incoscienti, ma non innocenti.

Dal 27 Ottobre al 5 Novembre 2011, Maya Florence Brittain, l’artista giapponese-americana di adozione Bassanese, esporrà alla collettiva d’artisti intitolata “Straniamento”. La mostra si terra presso lo Studio “Iroko” a Milano in zona Tortona, nota come il cuore artistico della città.
Curata dal dott. Daniel Buso, la mostra chiede a nuovi talenti internazionali di riflettere e reinterpretare le parole del poeta moderno Friedrich Holderlin: [Cio’ che permane, lo fondano gli artisti, artisticamente vive l’uomo su questa terra.]
Nei lavori di Maya Brittain traspare l’estetica del wabi-sabi, il fascino per la bellezza dell’incompiuto, e l’eleganza che è alla base delle arti giapponesi.
Sovrapponendo vari materiali non tradizionali (cemento, feltro, resine, carta di riso, giornali), e con una predilezione per la contrapposizione tra uno sfondo tenuo e linee astratte e brillanti (di nuovo una caratteristica che si ritrova nelle arti giapponesi), ella racconta le sue storie.
Alla mostra esporrà alcune opere della serie ‘A-Pathos’ che esplorano il disagio, e dunque lo straniamento dell’anima, nei confronti del vivere quotidiano.
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