Ultimora
18 Oct 2025 12:37
Restaurata la scalinata monumentale di Venezia Santa Lucia
18 Oct 2025 12:20
Inquinamento nei lavori della Pedemontana veneta, 12 indagati
18 Oct 2025 10:59
Vaccino antinfluenzale, 6.261 dosi nelle farmacie del Veneto
18 Oct 2025 10:59
Cgia, crescono prestiti a imprese, in 9 mesi 5,5 miliardi in più
17 Oct 2025 19:14
Sciopero alla Fenice di Venezia, l'orchestra all'aperto
18 Oct 2025 12:04
Chiara Appendino si dimette da vicepresidente del M5s
18 Oct 2025 12:04
Morta la professoressa Sofia Corradi, nota come 'mamma Erasmus'
16 Oct 2025 19:00
L'amore per Roma negli acquerelli di Maria Barosso
18 Oct 2025 11:36
Bocelli canta per Trump alla Casa Bianca
18 Oct 2025 11:14
Ningbo Open: Paolini sconfitta in semifinale. Stasera Sinner-Alcaraz al Six Kings Slam
18 Oct 2025 11:01
Bocelli canta per Trump nello Studio Ovale
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Un aperitivo con Giuliana Musso
Ospite del gruppo Color Teatri, l'attrice ha raccontato in pillole la genesi dello spettacolo La fabbrica dei preti e la natura del suo rapporto con il teatro
Pubblicato il 09-01-2014
Visto 2.682 volte
Ospite dell’aperitivo teatrale organizzato al Color Cafè dal gruppo Color Teatri prima dello spettacolo andato in scena ieri sera a Teatro Remondini, l’attrice e autrice vicentina (ora risiede a Udine) Giuliana Musso, intervistata da Mattia Pontarollo, ha raccontato in pillole, alcune dolci alcune amare, la genesi di La fabbrica dei preti e la natura del suo rapporto con il teatro. Quello che porta sui palcoscenici con questa produzione e con gli altri suoi spettacoli (Nati in casa, Tanti saluti, Sexmachine) è definito teatro civile, d’indagine, «una forma di teatro che in Italia affonda le radici nella commedia dell’arte, più che nella tradizione di prosa, radici spesso dimenticate: sono stati fatti dei danni enormi al teatro italiano dal cosiddetto “teatro di regia”» ha affermato l’attrice.
La fabbrica dei preti – da “La fabriche dai predis”, libro del 1999 scritto in friulano da Don Pier Antonio Bellina (pre Toni Beline) – parla soprattutto del tema della vocazione, ha spiegato, vocazione intesa nell’accezione di movimento interiore che chiama a una speciale maniera di vivere, a esprimersi in un lavoro, un’arte… quindi di un impulso che appartiene a tutti e che spesso è tacitato perché difficile da soddisfare nelle gabbie (familiari, sociali, civili) in cui viviamo.
Al centro della ricerca di Giuliana Musso, e del suo osservare e riprodurre “il teatro della vita, quello interpretato dai viventi”, c’è il tema dei gesti, delle azioni umane che si intrecciano a un ipotetico albero del dover essere imposto dalle convenzioni, dalle sovrastrutture sociali e culturali: «Si tratta soprattutto di guardare a entrambi e di provare a mettere insieme i pezzi», ha concluso. Quello dei “viventi”, per lei, è un contesto drammaturgico enormemente più interessante di ogni sua rappresentazione letterario-filosofica già pensata, dove vengono riassunti impropriamente in categorie astratte – in una sorta di architettura votata a elargire su tutto giudizi a priori – i temi pieni di mistero e di irrisolutezza che attraversano la vita umana: la nascita, l’amore, la morte.

Mattia Pontarollo all'aperitivo teatrale con Giuliana Musso
«Per costruire Tanti saluti (lo spettacolo tratta della fine della vita) – ha raccontato – non ho cercato risposte prefabbricate: ho impiegato giorni e giorni a intervistare medici, infermieri, il personale dei reparti di rianimazione; l’ho fatto perché volevo catturare lo sguardo delle persone, le storie di chi vive lungo il confine tra l’esserci e il non-esserci, le emozioni di chi sta per andare e di chi rimane. Mentre lavoravo è scoppiato il caso Englaro, e mi ha stupito la facilità che avevano coloro che ne parlavano, tutti, di sentirsi in grado di affermare con sicurezza un’opinione, o meglio una certezza, su vicende così complesse come quella di cui si trattava, soprattutto quando tanti professionisti costantemente in contatto con queste esperienze, in modo più umano, lasciano dei margini di insicurezza, di valutazione».
I “viventi”, la vita, hanno fatto da sottofondo anche all’intervista (alcuni clienti del locale non interessati all’incontro hanno continuato a chiacchierare dei fatti loro ad alta voce, disturbando a tratti il dialogo): Giuliana Musso è parsa quasi contenta del brusio, un fuori copione inatteso sintonizzato correttamente con le sue parole.
Il 18 ottobre
- 18-10-2024Martini Shaker
- 18-10-2023Giaronji
- 18-10-2022La sindrome del Pi greco
- 18-10-2022Porta a Porta
- 18-10-2021Una storia di Frecce e di Orsi
- 18-10-2021Cari Alpini
- 18-10-2019Il Caffè allungato
- 18-10-2019Bronxite acuta
- 18-10-2019W la squola
- 18-10-2017Forza Italia a secco
- 18-10-2015Associazione Polìtes: “Polo Museale e Teatro, confronto aperto e trasparente”
- 18-10-2014Un Terraglio di scoasse
- 18-10-2013Niente letto a una piazza
- 18-10-2013Bassano, ladri nella notte in cinque scuole
- 18-10-2013Il gioco delle carte
- 18-10-2012I tesori nascosti
- 18-10-2012Mara McBizzotto
- 18-10-2011Sentanza ex Tricom: una mano alle famiglie
- 18-10-2010E Morena chiama Mariastella
- 18-10-2008"Scuole non statali: favorire le famiglie meno abbienti"