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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
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La Suicide Parade di Trevisan

Da martedì 24 a domenica 29 luglio a Schio un festival propone una serie di incontri che invitano a una riflessione sul tema del suicidio

Pubblicato il 20-07-2012
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L'associazione Assurdo Teatro, in collaborazione con il Comune di Schio e con Opera Estate Veneto, propone, dal 24 al 29 luglio all’ex lanificio Conte, un festival intitolato “Suicide Parade”. Se un festival è anche celebrazione, commemorazione, non solo festa popolare con musica, canti e balli come indica di solito l’accezione estiva, il titolo non stride affatto con il contenuto che propone, e con l’invito a seguire una processione, a farne un corteo in dialogo.
La rassegna, ideata da Vitaliano Trevisan, continua il percorso iniziato nel 2011 con Happy New Ear e si propone di offrire degli spunti per analizzare il tema difficile del suicidio attraverso l’incontro con alcune figure emblematiche, spesso appartenenti al mondo della letteratura, che hanno lasciato traccia di sé e di un’azione per la quale la morale cattolica ad esempio opera ancora distinzioni (c’è suicidio e suicidio), e che è ammantata dall’umanità del silenzio.
Il festival è preceduto da alcuni incontri drammatici curati da Trevisan, i “Suicidi in giardino”: a Dueville al Busnelli Giardino Magico dopo i I quindicimila passi, l’autore propone venerdì 20 luglio I suicidi di Bernhard e sabato 21 luglio Eva, tratto da Innamorate dello spavento.

Vitaliano Trevisan

Michele De Vita Conti aprirà la rassegna di Schio martedì 24 luglio presentando la vita e l’opera del drammaturgo tedesco Heiner Müller, e racconterà come il suicidio di sua moglie Inge sia entrato a forza nella vita di questo autore e quanto abbia influenzato alcuni suoi importanti lavori teatrali; Rosaria Lo Russo mercoledì 25 luglio sarà protagonista di un reading intitolato “Fragili guerriere” e leggerà alcune poesie di Sylvia Plath, Amelia Rosselli e Anne Sexton; Tiziano Scarpa giovedì 26 luglio indagherà il tema del suicidio sulle tracce della gioventù leopardiana in un incontro intitolato “Il vendicatore dell’infelicità. Giacomo Leopardi e la gioia feroce di uccidersi”; Aldo Nove venerdì 27 luglio parlerà della sfida della poesia nel tempo e del suo “essere per la morte”: «I poeti hanno sempre vissuto in modo estremo il loro rapporto con il tempo, sia storico che interiore. Se Leopardi sfidava con amarezza un’idea di progresso in cui non credeva, Majakovskij ne esaltava il compimento finale nella rivoluzione russa. E Georg Trakl, raggelato in un passato che non si può dire, sillabava la fine del futuro nella ricorrente sua immagine dei “non nati nipoti”».
Vitaliano Trevisan, con Eleonora Giovanardi, proporrà sabato 28 luglio la lettura di alcuni frammenti di “4:48 Psychosis”, testo postumo di Sarah Kane, il cui titolo fa riferimento all’ora in cui i suicidi sono più frequenti. A chiusura del festival, domenica 29 luglio, il contrabbassista Daniele Roccato interpreterà alcune composizioni di Jimi Hendrix affidando alla musica il racconto di un percorso sulle scale dell’abisso.

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