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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Le Vite ad arte
Al Caffè dei Libri sabato 9 giugno Marco Cavalli presenta il suo nuovo libro: una traduzione di alcune vite d’artista raccontate nel Cinquecento da Giorgio Vasari
Pubblicato il 08-06-2012
Visto 2.991 volte
Sabato 9 giugno, al Caffè dei Libri, al momento dell’aperitivo il brindisi sarà dedicato alla letteratura e all’arte. L’occasione lieta è data dalla presentazione del nuovo lavoro di Marco Cavalli che sarà ospite di Vicolo Gamba dalle ore 18.30 con il suo libro intitolato Giorgio Vasari - Le Vite.
Si tratta di un gradito ritorno per il Caffè, che aggiunge ai suoi scaffali, accanto a Sette note sulla lettura e a Fogazzaro in tasca, anche questa nuova pubblicazione dell’autore.
Marco Cavalli è vicentino, tra le altre cose fa il critico letterario, scrive saggi e articoli giornalistici, collabora con il Giornale di Vicenza, fa il consulente editoriale, insegna alla scuola superiore per Mediatori Linguistici di Vicenza, ha tradotto opere di grandi scrittori come Molière, Sade, Franz Hellens, Marcel Pagnol, ed è proprio in quest’ultima veste, quella di traduttore, che ha realizzato il suo nuovo lavoro: quella offerta da Cavalli con Le Vite – come anche la sua traduzione della Vita di Benvenuto Cellini di cui compare un passo nel libro – è una traduzione dall’italiano antico operata in fedeltà al testo dell’autore. L’opera di Giorgio Vasari Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani da Cimabue, insino a’ tempi nostri è scritta nel toscano di base fiorentina parlato nel Cinquecento. La lettura di questo capolavoro, un caposaldo della storiografia artistica italiana, risulta ostica a chi, nella contemporaneità, si affaccia al testo con una curiosità non specialistica, da non addetto ai lavori, solo per il piacere della lettura e dell’incontro con la bellezza e con il mondo anche cantieristico dell’arte descritti in modo così magistrale – in oltraggio al tempo – da Giorgio Vasari. Cavalli nel suo libro offre una traduzione nell’italiano odierno, moderno, di ventuno Vite scritte cinque secoli fa dall’illustre aretino. Le biografie degli artisti sono tratte dalla prima edizione dei volumi delle Vite, quella Torrentiniana del 1550: nel corridoio vasariano allestito da Cavalli compaiono tra gli altri, accanto al grande affresco dedicato a Michelangelo, i ritratti di Giotto, di Leonardo, del Parmigianino, e poi le miniature di Lippo, di Jacopo l’Indaco, del Torrigiano, del Cecca, assieme alle sculture “che paiono vere” di Piero di Cosimo, del Rosso, di Buffalmacco, di Paolo Uccello. La selezione segue “un unico principio, quello della cordialità del racconto”, è spiegato nel saggio in postfazione. L’architettura del progetto è stata curata da Cavalli ponendo attenzione soprattutto alla qualità della narrazione, e si coglie, da lettori, l’atto di servizio compiuto con una delicatezza da restauratore di togliere la patina lasciata dal tempo e di mettere in luce la bravura del Vasari scrittore.
Il volume, edito da Angelo Colla, è stato protagonista di recente qui a Bassano, in anteprima rispetto all’uscita in libreria, e per voce del suo artefice, di una conversazione molto interessante realizzata all’interno della rassegna “Lettura e lettori, pitture e pittori” dove si è parlato a tutto tondo del legame stretto che intreccia l’arte (e la vita) con la sua narrazione.
L’appuntamento in libreria è a ingresso libero.
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