Ultimora
26 Mar 2025 19:30
Principio di incendio alla Diadora, operai intossicati
26 Mar 2025 19:05
Donna uccisa nel 2008, imputato condannato al terzo appello
26 Mar 2025 18:45
Scultura con il legno di Vaia abbandonata in un parco, polemiche
26 Mar 2025 17:42
Sant'Egidio apre a Padova la nuova 'Casa dell'Amicizia'
26 Mar 2025 16:37
Enel, nuova Cer nel territorio Patrimonio Unesco del Prosecco
26 Mar 2025 14:59
Zucchero, 7 nuovi show a settembre all'Arena di Verona
27 Mar 2025 07:54
PRIME PAGINE | La mossa di Trump, dazi al 25% sulle auto
27 Mar 2025 07:36
Ezio Tarantelli, 40 anni fa l'assassinio da parte delle Br
27 Mar 2025 07:31
Roghi in stabilimenti balneari a Ostia, c'è un sospettato
26 Mar 2025 22:20
++ Trump annuncia il 25% dei dazi sulle auto importate ++
26 Mar 2025 22:35
Trump annuncia il 25% dei dazi sulle auto importate negli Usa
26 Mar 2025 22:04
La guerra dei dazi, le automobili nel mirino di Trump
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
L'Uruguay in libreria
Alla Bassanese, ospite Milton Fernàndez, è partita la rassegna dedicata agli scrittori migranti
Pubblicato il 03-02-2012
Visto 3.060 volte
E’ iniziato con Milton Fernàndez, scrittore, regista e docente originario dell'Uruguay il giro del mondo in libreria organizzato dalla Bassanese. La rassegna anche quest’anno offre alla città l’occasione di trascorrere alcune serate in viaggio – la valigia all’ingresso della libreria un invito, il veicolo scelto le parole – attraverso un ciclo di incontri con autori che vivono nel nostro Paese, e che scrivono nella nostra lingua, ma che portano con loro il bagaglio di un patrimonio linguistico e culturale che non è solo il nostro, che allunga le radici da altri Stati e da altri Continenti. Il confronto, o meglio l’amalgama consentito dalla conoscenza e dal dialogo, soprattutto quando il tema centrale è quello della migrazione, è utile anche a restituire uno sguardo lucido sull’Italia e sull’essere Italiani. Introdotto da Marco Bernardi e da Ali Fadel, dell’associazione Il quarto Ponte, e salutato dall’assessore al Sociale Lorenza Breda, il viaggio è iniziato con Milton Fernàndez. L’autore ha conversato a lungo con l’intervistatore, Riccardo Poletto, e con il pubblico numeroso e attento presente in libreria. Milton Fernàndez vive in Italia da più di trent’anni, ha lasciato l’Uruguay “un piccolo Paese schiacciato tra due giganti (Argentina e Brasile)” mentre la sua terra subiva l’offesa di una dittatura militare – tanto per capire quanto sia interessante a volte cambiare prospettive, nei documenti i suoi conterranei portano la dicitura di “nazionalità orientale”. L’Uruguay è un Paese a forte tasso di immigrazione italiana, l’Italia vista da oltreoceano è una terra amica, conosciuta attraverso la narrazione di tanti italiani che a loro volta sono migrati lì. Parlando di migrazione, di andate e di ritorni, Fernàndez ha sottolineato che non è la distanza fisica, quella che si misura in chilometri, la lontananza che viene sentita di più quando si ritorna nel proprio Paese, ciò che fa provare lo straniamento più grande è che da migranti spesso ci si accorge di avere in mente un luogo-casa narrato, non più vero, un’immagine falsata dal ricordo che non corrisponde alla realtà, dove hanno operato nel frattempo il tempo e la vita, è questo lo sradicamento che fa sentire sospesi, che rende aeree le radici.
Fernàndez nel corso dell’intervista ha parlato spesso del suo amore per le storie, quelle narrate dai vecchi del suo Paese e quelle incontrate nei libri, non a caso la sua passione più grande, oltre alla scrittura, è il mondo del teatro. L’autore ha cominciato a scrivere e a pubblicare in italiano “perché questa è la lingua in cui vivo, quella della quotidianità, se avessi scritto utilizzando la mia lingua madre, lo spagnolo, avrei finito per adoperare una lingua scolastica, o letteraria, non in grado di dire quello che volevo”. Nel corso della serata è stato possibile ascoltare alcuni brani tratti dai suoi libri, in particolare da Sapessi, Sebastiano… , pubblicato da Rayuela edizioni. I passi scelti, letti da Anna Branciforti, hanno raccontato di migrazioni, di spostamenti, di inquietudini, e anche del bisogno umano di radici non senza un’ombra di tristezza, ma con sottofondo positivo di fiducia, di serenità, che forse, come italiani, ci appartiene poco, e che dovremmo sforzarci, anche attraverso l’ascolto di altre voci, di imparare. A fine incontro, gettati i ponti, gli organizzatori hanno invitato tutti a partecipare a un piccolo buffet ricco di specialità sudamericane.

Milton Fernàndez e Marco Bernardi alla libreria La Bassanese
Il 27 marzo
- 27-03-2024Maglia erosa
- 27-03-2024Smemoranda
- 27-03-2024Dove sito?
- 27-03-2023Viale dei Perché
- 27-03-2021Diritto e Rovescio
- 27-03-2021Marin 2.0
- 27-03-2019Pizza al taglio
- 27-03-2019El Vernillo
- 27-03-2018Ammesso e non con cesso
- 27-03-2017(Inter)National Gallery
- 27-03-2017Re Artuso
- 27-03-2017Il Risorgimentale
- 27-03-2016Europa League
- 27-03-2015Avanti il prossimo
- 27-03-2014Rossano Veneto: operatori ecologici...in erba
- 27-03-2014Elezioni. Poletto sul messaggio di S.Maria in Colle
- 27-03-2014Tribunale di Bassano: la Filippin incontra il ministro
- 27-03-2014Bizzotto e Finco futuri separati in casa?
- 27-03-2014Centrodestra, spunta l'ipotesi primarie
- 27-03-2014Te la do io l'Expo
- 27-03-2013Lanzarin: “La Tares è un balzello iniquo che colpisce i Comuni virtuosi”
- 27-03-2012Scontro a Ca' Baroncello: muore un motociclista
- 27-03-2012Gassificatore: “Cassola Democratica” si ricompatta
- 27-03-2012Unioni di fatto: “Da Cimatti una risposta squisitamente politica”
- 27-03-2012La replica di “Mister Dialogando”
- 27-03-2012Siccità: è bollettino di guerra