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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Bassano, che tonfo!
Superficiale, svagato, bucato: Altavilla ringrazia
Pubblicato il 24-09-2025
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Il Bassano si presenta con la maglia bianca, sbiadita come le idee messe in campo. Una partita non giocata all’altezza della situazione. Sarebbe esagerato parlare di temperamento, di grinta, di cuore. Però la prestazione non c’è stata. E assieme ad essa si sono volatilizzati i punti.
Il terreno non è degno della categoria, ma il Bassano ci si adagia come su un divano troppo comodo. L’Altavilla imposta un ritmo blando, e i giallorossi lo accettano senza battere ciglio. Nei primi venti minuti, il Bassano rischia in almeno tre circostanze, senza subire conclusioni, ma il campanello d’allarme non sveglia Menato e compagni.
Al Bassano serve urgentemente una scossa (foto Alberto Casini)
Zecchin, che manda in campo lo stesso undici che ha superato la Luparense, prova a rianimare la squadra togliendo Caccin, infortunato, e passando dal 3-5-2 al 3-4-1-2. Fasolo si piazza dietro Menato e Cecchin, ma il cambio di modulo non cambia il copione. Il Bassano ha il pallino, ma è un pallino smussato, che non incide, non punge, non graffia.
Il secondo tempo è una doccia fredda: dopo due minuti, Stefanelli commette un fallo da rigore fin troppo ingenuo, figlio di una rimessa laterale gestita con superficialità. L’Altavilla ringrazia e va avanti.
Zilio, in difficoltà per tutta la gara, viene bucato ancora a sinistra. Al 22’, perde la punta avversaria su un cambio di campo, e il diagonale rasoterra è una sentenza. Il Bassano reagisce, costruisce, ma è sempre approssimativo. Due, tre parate del portiere di casa, ma nessun miracolo. Nessuna sensazione che il gol possa arrivare davvero.
La squadra dà l’impressione di essere orfana di un leader offensivo, e forse anche di leadership in mezzo al campo. In difesa, le certezze costruite negli ultimi due anni si stanno sgretolando: sei gol subiti in quattro partite sono un campanello d’allarme che suona forte. E domenica arriva il Treviso, a punteggio pieno come il Cjarline Muzane. Altro giro, altra salita.
La Rocca porta a casa il massimo risultato con il minimo sforzo. Il Bassano, invece, porta a casa una lezione: il calcio non perdona la superficialità.
Nota di merito: Costa, con il naso fratturato, stringe i denti e scende in campo. Un esempio, in mezzo al grigiore.




