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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Caserma Fincato: asta deserta
L'asta pubblica per la vendita dell'ex complesso militare si è chiusa ieri senza ricevere nessuna offerta. Il sindaco Cimatti apre ora a nuove ipotesi
Pubblicato il 11-11-2011
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Ex Caserma Fincato: è tutto da rifare. L'asta pubblica per la vendita ai privati dell'ex complesso militare di proprietà del Comune di Bassano del Grappa (prezzo a base d'asta: 4 milioni e 300mila euro) è andata deserta.
La notizia dell'esito dell'operazione - con la quale l'Amministrazione comunale bassanese intendeva incamerare entro quest'anno le risorse necessarie per la parziale riduzione del debito pubblico del Comune - è stata resa nota dal sindaco Cimatti con una comunicazione che qui sotto riportiamo integralmente:

Il sindaco Cimatti: "il patrimonio immobiliare collettivo non va svenduto"
COMUNICATO DEL SINDACO STEFANO CIMATTI
L’Asta pubblica per la vendita dell’area dell’ex Caserma Fincato, il complesso di immobili di proprietà comunale situato in via Cunizza da Romano, si è chiusa ieri mattina senza avere ricevuto nessuna offerta.
Un esito che non ci fa molto piacere, dato che contavamo sul ricavato della vendita per poter ridurre un debito comunale che ha ormai superato i 61 milioni di euro, ma che non lascerà spazio a possibili speculazioni dato che non ci sarà una seconda asta al ribasso.
Lo avevo annunciato da subito e lo ribadisco anche ora: la vendita sarebbe stata strategica per noi solo se fossimo riusciti a concluderla entro il 2011; le preoccupazioni per il rispetto del Patto di Stabilità sono forti, ma non intendiamo placarle svendendo il patrimonio immobiliare collettivo.
Si aprono quindi ora nuovi scenari e nuove valutazioni.
Prima di accennare a quali potrebbero essere voglio però sottolineare che l’asta deserta risponde con i fatti alle critiche e alle insinuazioni che abbiamo subito da più parti nelle scorse settimane.
Per prima cosa è evidente che non avevamo “svenduto” l’area, ma le avevamo attribuito una giusta valutazione di mercato; se fosse stata sottostimata certamente all’asta non sarebbero mancate le offerte.
In secondo luogo mi pare fin troppo evidente che non avevamo accordi di alcun genere con nessun potenziale acquirente: nei giorni scorsi, a questo proposito, ho sentito insinuazioni di ogni tipo.
Cosa accadrà ora?
Lo decideremo con l’inizio del nuovo anno, non essendo più legati alla fretta per la chiusura del bilancio. Potremmo decidere di frazionare l’area e di venderne una parte o anche avviare una trattativa privata che non avrà però caratteristiche diverse da quelle fissate nel bando per la vendita.
Potremmo infine prendere in considerazione la vendita di altri immobili comunali, collocati in centro storico e quindi interessanti dal punto di vista immobiliare per la posizione e il valore storico che rivestono.
Abbiamo al vaglio varie ipotesi, le analizzeremo con cura nell’ottica di cedere edifici inutilizzati o usati per attività che possono essere riorganizzate aumentando efficienza e risparmi dell’ente comunale.
Del resto la vendita dei beni pubblici è sollecitata anche dal Governo centrale che sta operando nella stessa maniera.
Il Sindaco
Stefano Cimatti
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