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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Operaestate, su il sipario

Presentata a Venezia la 31° edizione della manifestazione: due mesi di spettacoli in 35 città-palcoscenico. Dai Momix al balletto dell'Opéra di Parigi e da Paolini a Elio (delle Storie Tese) che interpreta Rossini

Pubblicato il 31-05-2011
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Brassaï. L’occhio di Parigi

VENEZIA - Diamo subito alcuni nomi di spicco. Ci sono il coreografo Emio Greco che dialogherà con l'architettura delle Bolle Nardini e il “Ballet de l'Opéra National de Paris” che proporrà il Gala delle Giovani Promesse. Ritornano i Momix, con il loro “The best of 2011”. Per gli amanti del teatro della parola, da non perdere Marco Paolini con “Par vardar”, viaggio nel dialetto dei poeti veneti, e Ascanio Celestini con un monologo di storie sul tema del razzismo. Ma ci sono anche Aldo Cazzullo, giornalista prestato al teatro, con il suo “Viva l'Italia” per il 150° dell'unità nazionale e Lella Costa, che tornerà a Bassano con “Liszt e la poesia”. Ramin Bahrami, talento pianistico mondiale di origine iraniana, ci aprirà gli orizzonti sulla musica di Bach. E c'è anche Elio - sì, proprio lui - che questa volta senza Le Storie Tese interpreterà, a modo suo, il Barbiere di Siviglia.
Sono solo alcune “chicche” (si veda anche la nostra photogallery) del ricco cartellone di appuntamenti predisposto anche quest'anno da Operaestate Festival Veneto, e presentato ufficialmente oggi in conferenza stampa nella sede di Santa Lucia della Regione Veneto a Venezia.
31° edizione, 35 città-palcoscenico coinvolte (un record), 400 spettacoli distribuiti in due mesi di programmazione: è l'identikit della rassegna 2011 che propone - come sempre - un palinsesto di alta qualità nonostante i tagli al settore cultura e spettacolo sul piano nazionale. Una carenza di risorse che non ha tuttavia impedito alla Regione Veneto di garantire l'opportuno sostegno alla manifestazione.

La conferenza di presentazione di Operaestate Festival 2011 (foto Alessandro Tich)

“Ci sentiamo protagonisti di questa iniziativa - ha affermato nell'occasione il vicepresidente e assessore alla cultura della Regione del Veneto, Marino Zorzato - che continuiamo a sostenere nonostante i noti problemi di natura economica che affliggono tutte le pubbliche amministrazioni, in considerazione del suo valore culturale intrinseco, ma anche per essere uno dei progetti capaci di promuove e valorizzare in modo originale ed efficace il nostro territorio”.
“Trentuno anni - ha proseguito il vicepresidente - sono un tempo importante, che “Operaestate” ha usato al meglio per crescere ed espandersi: basti pensare che nel 2000 i Comuni coinvolti nel progetto erano solo 8, per diventare 17 nel 2003 e 33 lo scorso anno, realizzando così quel “distretto culturale” le cui risorse artistiche e paesaggistiche diventano il naturale palcoscenico di un festival diffuso”.
“Anche questo avvenimento - ha concluso Zorzato - mi dà modo di ricordare una sfida che mi auguro ci vedrà impegnati tutti: la candidatura di Venezia, del Veneto e del Nordest a Capitale Europea della Cultura 2019. Corriamo per vincere e pertanto questa avventura, che ci impone di mettere in campo il meglio della nostra regione sul piano culturale e artistico, ma anche organizzativo e promozionale, è già iniziata”.
L'assessore allo Spettacolo-Operaestate e vicesindaco di Bassano del Grappa Carlo Ferraro ha espresso la sua gratitudine alla Regione e al Ministero dei Beni Culturali per il sostegno al progetto. “Il cartellone che presentiamo - ha affermato - ci dà particolare soddisfazione. Il numero delle città-palcoscenico anche quest'anno è aumentato. E' la conferma di come le Amministrazioni del nostro territorio, nonostante le difficoltà, comprendano quanto importante sia operare per la cultura.”
Un Festival nel segno della tradizione, ma anche dell'innovazione. Prova ne sia il “Don Giovanni” di Mozart in programma il 14 luglio al Castello degli Ezzelini a Bassano. Un allestimento essenziale, che rende omaggio alla massima espressione del genio mozartiano senza il classico apporto delle “scene e costumi” ma con piccoli elementi che esaltano le suggestioni del luogo della rappresentazione.
“Il “Don Giovanni” - ha spiegato Rosa Scapin, direttore artistico di Operaestate - è l'apripista di un progetto regionale che promuove nuove formule per ospitare la lirica nei luoghi dove, altrimenti, non potrebbe essere rappresentata.”
Agli amanti della lirica “classica” si propone comunque il programma autunno-inverno della manifestazione: con il “Barbiere di Siviglia” di Rossini che dopo la performance estiva di Elio sarà allestito, in coproduzione col Teatro La Fenice, il 14 e 16 ottobre e con la “Lucia di Lammermoor” di Donizzetti, nuova produzione Li.Ve., in programma invece il 2 e il 4 dicembre.
L'innovazione è anche il filo conduttore di B-Motion - la rassegna dedicata alle nuove espressioni artistiche della danza e del teatro, in programma dal 23 agosto al 3 settembre - che amplifica la dimensione internazionale del progetto Operaestate.
“Per tutto l'anno - ha confermato il responsabile della sezione Danza e dei rapporti internazionali di Operaestate Festival Roberto Casarotto - Bassano è al centro di progettualità nella danza attraverso le reti artistiche europee. A B-Motion Danza, in particolare, arriveranno giovani artisti da tutta Europa, con una particolare ricerca in risposta alle contingenze e alla mutazione della situazione culturale in tutti i Paesi europei. Saranno portatori di una voce nuova.”
“Il cartellone del teatro - ha aggiunto il responsabile di settore Carlo Mangolini - si sviluppa su vari percorsi: i “testimoni”, le “parole venete” e il “mito”. B-Motion teatro darà inoltre spazio alle opere finaliste del Premio Scenario, un'altra delle “reti” di Operestate.”
E anche quest'anno non mancano il Minifest (33 spettacoli di “teatro per famiglie”, di cui due co-produzioni del Festival) e il “Veneto Jazz Festival” a cura di Veneto Jazz.
Si alza dunque il sipario, per una nuova edizione di Operaestate dove l'unico imbarazzo è quello della scelta.

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