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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Non dire Patto se non ce l’hai nel sacco

Siglato il nuovo Patto Civico tra Comune, esercenti e consiglio di quartiere per contenere gli eccessi della movida in centro storico. Un compromesso tra le esigenze di lavoro degli esercenti e le necessità di quieto vivere dei residenti

Pubblicato il 31-07-2025
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Ma guarda un po’. In centro storico a Bassano arrivano gli “educatori”.
Non fatevi trarre in inganno però, anche perché la loro presenza non è una novità.
I Montessori della situazione altro non sono infatti che gli addetti alla security dei pubblici esercizi del centro, cugini di primo grado dei buttafuori delle discoteche.

I firmatari del Patto Civico in modalità “Tutti per uno, uno per tutti”

Agli “educatori”, come li chiama l’assessore comunale alla Sicurezza Alessandro Campagnolo, spetterà il compito di evitare assembramenti di avventori fuori dai locali per garantire costantemente la libertà di circolazione, impedendo situazioni nelle quali vi sia rischio di contatto fra pedoni e veicoli, fino a 30 minuti dopo la chiusura dei locali stessi.
È uno dei punti previsti dal nuovo Patto Civico, denominato “Patto Civico per Bassano 2025-2026”: l’accordo di collaborazione tra Comune, esercenti di Confcommercio Bassano e consiglio di quartiere Centro Storico, inaugurato dall’amministrazione Poletto e poi non più ripreso, per contenere gli eccessi della movida in centro, armonizzando le legittime esigenze di lavoro degli esercenti con le altrettanto legittime necessità di quieto vivere dei residenti.
Ovvero, come recita il testo del Patto in questione, “con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un ambiente fondato sulla convivenza civile” in un contesto che “intende favorire un equilibrio armonico tra il diritto al divertimento, alla socialità e alla vivacità culturale del centro cittadino e il rispetto per la città, la sua bellezza, il suo decoro, nonché per i cittadini residenti che hanno scelto di vivere nel centro storico”.
Nella sala consiliare del municipio viene fissato l’incontro per il fatidico momento della firma del documento, preceduto da una conferenza stampa a reti unificate con l’intervento del sindaco Nicola Finco e del già citato assessore Campagnolo per il Comune, del presidente mandamentale di Confcommercio Bassano Paolo Lunardi, del presidente della categoria Baristi di Confcommercio Gino Brunello e della presidente del consiglio di quartiere Centro Storico Luana Milan, affiancata dal vicepresidente Paolo Conci.
Tutti insieme appassionatamente per trovare finalmente la formula della quadratura del centro.

Aderendo al Patto Civico gli esercenti del centro storico (34 in tutto i locali aderenti all’iniziativa, compresi anche alcuni pubblici esercizi di via Angarano) si impegnano a rispettare le normative vigenti, in particolare sull’inquinamento acustico, sull’occupazione del suolo pubblico, sugli orari e limiti per spettacoli e intrattenimenti e sui regolamenti per la somministrazione di alimenti e bevande.
Il documento, inoltre, prescrive di spegnere la musica dopo le 23.30 o comunque di mantenere dopo quell’ora, ma solo all’interno del locale, una musica soffusa a un livello di volume molto basso, nettamente inferiore a quello delle conversazioni degli avventori e non percepibile all’esterno.
Anche nelle ore precedenti alle 23.30 va comunque mantenuto un livello di volume all’esterno dei locali rispettoso del diritto di riposo dei residenti.
Si prescrive ancora di adottare un orario di chiusura non oltre le ore 1:00 nelle serate dalla domenica al giovedì e non oltre le ore 2:00 nelle serate di venerdì, sabato e giorni prefestivi.
Al termine dell’orario di attività va quindi eliminata ogni forma di sporcizia o imbrattamento presente nelle aree esterne e nel raggio di 20 metri dall’ingresso dei locali.
Durante l’orario di esercizio si impone anche di evitare l’accatastamento di sedie o tavoli al di fuori dell’area autorizzata di occupazione del plateatico, con particolare attenzione a non invadere marciapiedi o spazi destinati al transito pedonale.
Poi c’è un punto tra i più sensibili che è il “codice di condotta per gli avventori” da esporre in modo visibile all’interno dei locali.
I clienti dei pubblici esercizi devono sottostare a determinate regole, tra cui quelle di evitare comportamenti molesti o che possano disturbare la quiete pubblica, non abbandonare nelle aree di pertinenza dei locali e in quelle circostanti residui delle consumazioni e rifiuti in genere, non impedire o rendere difficoltosa la fruibilità delle uscite di sicurezza, non consumare bevande alcoliche che non siano quelle degli stessi locali.
Gli esercenti “si riservano il diritto di rifiutare la somministrazione a chi viola le basilari norme di civile convivenza e di segnalare all’autorità competente i trasgressori”.

Ma non di sole regole restrittive vivono i baristi.
Gli esercenti aderenti al Patto Civico si impegnano inoltre a partecipare ad incontri periodici col Comune al fine di monitorare l’effettiva applicazione del Patto stesso, a mettere a disposizione di chiunque i servizi igienici a titolo gratuito e a fungere anche da punto informativo turistico-culturale rendendo disponibili dépliant e materiali promozionali su iniziative culturali, sociali e turistiche promosse dall’amministrazione comunale.
E i residenti del centro storico?
Oltre a dormire (si spera) sonni più tranquilli, per il tramite del consiglio di quartiere si impegnano a collaborare nel dialogo con i gestori dei pubblici esercizi per eventuali necessità particolari o eventi eccezionali che richiedano modifiche al transito veicolare o temporanee occupazioni di suolo pubblico.
Il Patto chiede ancora ai residenti di partecipare, sempre attraverso il consiglio di quartiere, a periodici incontri che verranno promossi dall’amministrazione comunale per il monitoraggio dell’effettiva applicazione del Patto stesso.
Infine, sono invitati a dedicare particolare attenzione al conferimento dei rifiuti rispettando le modalità e gli orari previsti.
Ce n’è anche, e ovviamente, per l’amministrazione comunale che si impegna, tra le altre cose, a promuovere periodici incontri per monitorare l’andamento del Patto e a garantire il rispetto dello stesso utilizzando gli strumenti giuridici previsti ed attuando una graduale serie di azioni di controllo, contrasto e prevenzione.
In tal senso il Comune si adopererà “per quanto possibile” affinché vi sia una maggiore presenza in centro storico della Polizia Locale “anche oltre gli attuali orari di servizio”, costruendo “un sistema di collaborazione con le altre forze dell’ordine”.
Chi tra gli esercenti farà il bravo, non ha ricevuto sanzioni dalla Polizia Locale ed è in regola con i regolamenti e i tributi comunali avrà il suo ritorno: gli verrà applicata una riduzione del 10% sul canone annuo di occupazione del suolo pubblico.
Amen.

“Il tema del centro storico è stato più volte trattato in campagna elettorale non solo per la moria di negozi ma anche per la difficoltà dei residenti a convivere con la movida del centro che genera problematiche e situazioni un po’ atipiche”, afferma il sindaco Nicola Finco.
“Col Patto Civico - aggiunge - non vogliamo criminalizzare nessuno, ma venire incontro ai residenti e al lavoro delle attività commerciali.”
“Il Patto - interviene l’assessore Alessandro Campagnolo - nasce dalla constatazione che il centro storico ha una particolarissima vitalità e vuole essere una garanzia della gestione della movida positiva. La vitalità sarà l’osservata speciale. Non abbiamo la bacchetta magica per garantire la massima tranquillità ma la vitalità va in qualche modo tollerata e strutturata.”
Paolo Lunardi, presidente mandamentale di Confcommercio Bassano, apprezza l’immagine della “movida positiva” espressa dall’assessore. “È quello che vogliamo portare a casa noi”, aggiunge.
“Con questa amministrazione, seppure ci lavoriamo a denti stretti - continua Lunardi, uscendo un attimo dal clima di grande ammmore che contraddistingue la conferenza stampa -, abbiamo portato a casa dei risultati.”
“Ci siamo trovati a un tavolo di colloquio col quartiere Centro Storico e insieme abbiamo analizzato le situazioni un po’ calde - riferisce il presidente dei Baristi Gino Brunello -. Questo Patto è modificabile, con situazioni che eventualmente saranno da ritoccare, ma è una buona base di partenza.”
“Tre anni fa, all’inizio del nostro mandato, avevamo chiesto da subito che si recuperasse questo strumento che è alla base di una condivisione di responsabilità nei confronti della nostra città - dichiara la presidente del quartiere Centro Storico, Luana Milan -. Per noi come consiglio di quartiere è una soddisfazione, un modo per aprirsi a un dialogo e per migliorare la vita.”
“La residenzialità in centro storico va tutelata - aggiunge - e allo stesso modo vanno tutelati gli interessi di chi ci lavora.”
Sono le parole che precedono il momento atteso da tutti gli abitanti del globo fincacqueo.
Vale a dire la firma del Patto Civico per Bassano 2025-2026, con l’onore della penna riservato al sindaco Finco, alla presidente del quartiere Milan, al rappresentante degli esercenti del centro storico aderenti Brunello e al presidente mandamentale dell’Ascom Lunardi.
Prima delle firme, i firmatari più l’assessore Campagnolo si concedono alla stampa in una foto di gruppo in modalità “Tutti per uno, uno per tutti”.
Ma solo dopo le firme i Tre Moschettieri (Comune, Confcommercio e consiglio di quartiere) possono effettivamente celebrare la collaborazione, appena sottoscritta.
È infatti cosa buona e giusta assumersi gli impegni non solo a parole ma siglandoli nero su bianco, anche perché, parafrasando il leggendario Trap:
“Non dire Patto se non ce l’hai nel sacco”.

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