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Attualità

I compattati

Non demordono i cittadini contrari all’ecopiazzola di San Vito. E mentre è stato affisso il cartello di cantiere per l’inizio lavori, martedì 10 settembre la questione sarà finalmente affrontata in un’assemblea straordinaria di quartiere

Pubblicato il 06-09-2024
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Elena Pavan

Compattati contro i compattatori.
Non demordono i cittadini di San Vito contrari all’ecopiazzola di Etra, per quanto ieri al cancello dell’area sgambamento cani di via Cogo, il terreno prescelto per la realizzazione dell’impianto per il conferimento h24 di alcune tipologie di rifiuti, sia stato affisso il cartello di cantiere che decreta l’inizio dei lavori ed eseguito il montaggio delle transenne che delimitano la zona di intervento.
Ma di questo mi occuperò più avanti.

Foto Alessandro Tich

Non demordono anche perché, dopo mesi di attesa, sta finalmente per arrivare il momento, se non della verità, perlomeno del pubblico confronto sulla contestata opera.
Martedì 10 settembre, alle ore 20.30, presso la sala per eventi del Centro Parrocchiale di San Vito, si terrà infatti un’assemblea straordinaria dei residenti di quartiere, convocata dal consiglio di quartiere e incentrata su un unico punto all’ordine del giorno: “Compattatori”.
In via Cogo continua intanto il presidio dei residenti del rione, raccolti attorno al portavoce Giovanni Sponza, uno dei promotori della raccolta firme e del ricorso al Tar contro il nuovo centro di raccolta per la differenziata.
Per quest’ultimo non è un problema raggiungere il luogo della protesta.
Ci abita infatti a dieci metri di distanza, in una casa con giardino di cui nel 2024 ricorrono i cento anni della proprietà di famiglia, ubicata proprio di fronte alla grande antenna di telefonia mobile di recente installazione e all’area di cantiere dell’ecopiazzola, sotto l’antenna stessa.
Onde radio e press container, sempre se quest’ultimi saranno realizzati, in mezzo alle abitazioni: sono gli effetti del cosiddetto progresso.
“Noi vogliamo che tutto il mondo di quartiere San Vito venga a questa assemblea - dichiara Sponza a stampa e tv, convocati nuovamente on the road -. Perché noi abbiamo 800 firme, siamo 7-8 promotori della petizione più le persone che vedete qua. Non vogliamo l’ecopiazzola, vogliamo tenerci il porta a porta e vogliamo conservare l’area verde.”
“E vorremo che molte più persone dicessero questa cosa qui in quartiere - aggiunge -. Però potrebbero anche pensarla diversamente e dire “no no, noi vogliamo spendere di più di bolletta, vogliamo l’ecopiazzola e siamo contentissimi che ci tolgano il porta a porta”. Che lo dicano, però.”

Il tema dei compattatori di Etra sarà dunque al centro di un’assemblea di quartiere, nel segno assoluto del meglio tardi che mai.
Dopo varie sollecitazioni ricevute, il Consiglio di Quartiere ha infatti convocato l’incontro straordinario coi residenti con ben sei mesi di ritardo rispetto alla delibera di giunta comunale del 14 marzo 2024 che ha autorizzato la realizzazione delle due ecopiazzole di quartiere San Vito e quartiere XXV Aprile.
“Dei compattatori si sarebbe dovuto parlare nell’assemblea che si era svolta il 22 gennaio, ben prima della famosa delibera di giunta - afferma Sponza -. In quella assemblea si è parlato invece dell’antenna e di altre cose. Non si è parlato di ecopiazzola.”
“In consiglio di quartiere probabilmente ne hanno parlato, ma non è una riunione pubblica - aggiunge -. Mai la cosa è stata affrontata in un’assemblea. Probabilmente la sindaca si è confusa tra un consiglio di quartiere e l’assemblea di quartiere.”
La questione si collega all’altrettanto famosa lettera del sindaco Elena Pavan che dopo il ricorso al Tar e la raccolta delle firme aveva comunicato ai residenti la volontà di congelare la delibera in attesa che gli stessi si riunissero col comitato di quartiere per discutere sull’ecopiazzola, dopodiché l’amministrazione si sarebbe riservata di decidere cosa fare. Ma quella delibera di giunta, visti gli sviluppi della vicenda, non è mai entrata nel congelatore.
“La sindaca ha notificato a me personalmente questa lettera comunicandomi che avrebbe fatto sospendere i lavori - sbotta il residente Domenico Cinque, primo firmatario della raccolta firme -. Lo ha detto sia a me che al secondo firmatario. Però si è dimenticata di comunicarlo all’Etra.”

Oggi è anche il “Day After” di una giornata piuttosto intensa della Sanvitonovela.
Ieri si è svolta innanzitutto l’udienza al Tar del Veneto sul ricorso presentato dai residenti per l’annullamento della delibera di autorizzazione alla costruzione dell’impianto di conferimento dei rifiuti.
Nulla è trapelato dal Tribunale Amministrativo Regionale e il precedente del rigetto della sospensiva urgente dei lavori - richiesto dai promotori del ricorso una volta appurata l’inconsistenza del congelamento della delibera promesso della sindaca Pavan - è solo un aspetto tecnico e procedurale che non riguarda né influenza il merito della sentenza che sarà pubblicata quando il giudice lo vorrà.
E sempre ieri, Tar o non Tar, in via Cogo è partito formalmente il cantiere di costruzione dell’ecopiazzola, con tanto di installazione delle transenne all’interno dell’area sgambamento cani, dando vita a un piuttosto animato incontro ravvicinato del terzo tipo tra gli addetti della ditta incaricata e l’agguerrito gruppo di cittadini Sponza & Friends.
“Ieri proprio durante l’udienza al Tar è arrivato il camion che voleva scaricare qui le transenne per iniziare i lavori - riferisce il portavoce del gruppo di residenti -. Noi abbiamo chiesto se avessero il permesso e ci hanno mostrato un po’ di carte. Poi hanno tranciato la catena, hanno aperto il cancello e quindi hanno scritto un cartello riportando dei dati che sono affissi e che potete vedere.”
E allora li vado a vedere.

Sul cartello di cantiere, scritto a pennarello, sono indicati l’oggetto dell’intervento (“Realizzazione di ecopiazzole in Comune di Bassano del Grappa”), il committente (“Etra Spa”), la data di inizio lavori (“05/09/2024”) più i nomi dei tecnici incaricati e della ditta appaltatrice che potete vedere nella foto pubblicata in calce a questo articolo.
Nessuna indicazione sui costi, sul finanziamento con fondi Pnrr eccetera.
C’è un unico riferimento sul via libera comunale alla partenza del cantiere: “Determina n. 199 del 22/08/24”.
Sponza riferisce di avere controllato più e più volte assieme anche ad altri sull’albo pretorio online del Comune di Bassano del Grappa, dove sono ancora pubblicati gli atti amministrativi del mese di agosto, ma di non essere riuscito a trovare la determina n. 199 in questione.
“Mistero”, direbbe in tv Roberto Giacobbo.
“La questione ecopiazzola rimane aperta, anche in assemblea - rimarca il portavoce dei residenti -. Perché se in assemblea vengono un bel po’ di persone a dire che non vogliono l’ecopiazzola, che non vogliono perdere il porta a porta e non vogliono pagare di più, faranno in modo che qualche politico capisca che la popolazione proprio non ne vuol sapere di questo impianto in mezzo al quartiere.”
“Stiamo cercando di coinvolgere più gente possibile - conclude Giovanni Sponza -. Speriamo che in assemblea vengano tante persone, che decidano anche loro cosa vogliono fare e che succeda qualcosa di positivo.”
Annuisce Ilaria Brunelli, ex amministratrice comunale, residente in quartiere San Vito e in questa veste presente, che partecipa dietro le quinte (non la vedete infatti nelle foto) a questa nuova press conference sui press container.
Da rumors di via Cogo, sembra che il consiglio di quartiere abbia deciso di convocare l’assemblea straordinaria proprio su cortese sollecitazione dell’ex consigliera della maggioranza Pavan.
Chissà, magari si è compattata anche lei.

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