Asparago di Bassano
Asparago di Bassano

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

L’Isola Vicentina

Quelli che il Lane: nasce a Bassano il nuovo club Lanerossi Vicenza Brigata Valsugana. Il DG del Vicenza Sagramola: “Scoprire che c’è chi ancora oggi abbia l’entusiasmo di aggregarsi, nonostante il momento non felice, è commovente”

Pubblicato il 31-03-2023
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Asparago di Bassano

Quelli che il Lane.
Oggi, egregi lettori, vi presento l’Isola Vicentina di Bassano del Grappa.
Da non confondere con Isola Vicentina, il Comune ubicato una quindicina di chilometri a nord-ovest del capoluogo berico.

Foto Alessandro Tich

È vero, lo so: la città di Bassano non ha nulla da spartire con Vicenza.
Anche in campo calcistico, la fusione del vecchio e glorioso Bassano Virtus - poi diventato Bassano Virtus 55 Soccer Team - col Vicenza Calcio, decisa nel 2018 dalla proprietà Rosso, ha sortito effetti di rivolta nella tifoseria giallorossa. Al punto da far nascere in città, per reazione e contrapposizione, l’attuale F.C. Bassano 1903.
Ma il Lane è sempre il Lane, nonostante il difficile momento che sta attraversando la squadra, e i cuori biancorossi che a Bassano e dintorni palpitano per la squadra del nuovo mister Thomassen, fresco di panchina dallo scorso 16 marzo, hanno creato la propria isola di passione organizzata. Per raggiungere la quale bisogna navigare lungo la rotta di Pigafetta e oltrepassare le Colonne d’Ercole del sottoportico alla confluenza tra via Remondini e via Beata Giovanna dove si trova il Bar Lo Storico, il luogo dove viene presentata la novità.
Nasce infatti ufficialmente il nuovo club Lanerossi Vicenza Brigata Valsugana, che ha sede proprio presso il Bar Lo Storico ed è sorto per iniziativa di un gruppo di aficionados della Vallata capitanato da Giorgio Todesco, di Solagna, che è anche il presidente del neonato sodalizio di tifosi. Il vicepresidente è Maurizio Ferronato, contitolare del Centro Commerciale Storico che comprende anche il bar mentre il segretario è Egisto Miotti, nome noto alle pluriennali cronache politico-amministrative del Comune di Cassola.
Il lancio ufficiale della Brigata Valsugana, ma che si rivolge anche gli appassionati del Lane di Bassano del Grappa, avviene in una festosa e informale serata con piattini di porchetta e bicchieri di birra in un clima di spumeggiante convivialità.
Il Lanerossi Vicenza è presente al varo del nuovo club con il direttore generale Rinaldo Sagramola in rappresentanza della società e con ben sei calciatori: Franco Ferrari, Riccardo Cataldi, Freddi Greco, Kaleb Jiménez, Tjaš Begić e Rok Brzan.
Ci sono innanzitutto vari tifosi di una certa età. “Siamo tutti figli di Paolo Rossi, persone nostalgiche”, mi confida uno di loro. Ma ci sono anche diversi giovani.
“La cosa sorprendente - dichiara a Bassanonet il direttore generale Rinaldo Sagramola - è proprio che ci siano i giovani, perché normalmente il giovane si appassiona alle squadre che vincono mentre gli ultimi anni, a parte l’ultima promozione in serie B, sono stati per noi anni più di sofferenza che di gioie. Quindi vedere che ci siano ancora tanti giovani che si avvicinano è un fatto unico.” “Io professionalmente ho avuto la fortuna di girare in diverse piazze e non ho mai constatato un fenomeno di questo tipo - aggiunge il DG -. È veramente unico.”
Il fatto che proprio a Bassano sorga un club biancorosso è una cosa che comunque fa notizia.
“È straordinario - commenta Sagramola -. Saprete che io sono già stato qui tanti anni fa. Bassano è sempre stata vista come un corpo a parte rispetto alla provincia, anche dal punto di vista della partecipazione. Scoprire che invece c’è chi ancora oggi, nonostante il momento difficile e certamente non felice, abbia voglia e l’entusiasmo di aggregarsi anche con tutta questa partecipazione è commovente.”
Il nuovo club nasce in quel di Bassano con una passione che trasuda di tifo di altri tempi.
“Il club nasce da un gruppo di ragazzi di Solagna che andavano a vedere le partite dopo aver finito il militare, erano tutti alpini, quinto scaglione del ‘96 - mi racconta il presidente Giorgio Todesco -. Si andava a vedere le partite anche quando si era in licenza da militare e il gruppo negli anni è sempre rimasto più o meno lo stesso. Gli anni passavano, sempre col pensiero di fare un giorno un club.” “Avendo conosciuto Maurizio Ferronato - continua Todesco -, ci siamo messi d’accordo con Enrico Miotti, che è figlio del nostro segretario, e abbiamo costruito questa cosa per portare a Bassano per la prima volta un punto di riferimento per chi volesse seguire il nostro amato Lanerossi Vicenza.”
Quale sarà dunque l’attività del neonato club Lanerossi Vicenza Brigata Valsugana?
“La nostra attività - spiega il presidente - sarà quella di aiutare chi vuole fare gli abbonamenti, siamo affiliati al centro coordinamento e quindi si farà tutto per tutti con molti meno problemi per fare i biglietti, rinnovi degli abbonamenti e in più iniziative che saranno le classiche cene con i giocatori come oggi che abbiamo portato il direttore Sagramola, Jiménez, Greco, Cataldi, Ferrari. Dei momenti in cui si può stare insieme, a tu per tu con i giocatori, conoscersi e creare un’armonia attorno alla squadra.”
Terminate le interviste e bevuta anche una birra perché altrimenti non si entra nel mood, resta da compiere solo quella che, vista l’atmosfera di gioiosa confusione che regna nel locale, appare a prima vista come una Mission: Impossible: radunare direttore generale, giocatori e vertici della Brigata Valsugana per una storica foto di gruppo nel sottoportico del Bar Lo Storico. Ma grazie al supporto della brava responsabile comunicazione del Vicenza Calcio Sara Vivian, il gruppo viene presto compattato e - clic! - l’impresa realizzata.
Missione compiuta. Non posso però andarmene senza prima aver scattato due foto anche ai due Altari della Patria che vengono allestiti nell’occasione: due foto-santini-figurine di Paolo Rossi vicino a un vaso di fiori sul tavolino dove vengono raccolti i tesseramenti al club e la maglia originale biancorossa col numero 10, appesa al muro, di Roberto Baggio quando aveva 17 anni.
Pablito e il Divin Codino: questa, signore e signori, e al di là delle fedi calcistiche, è storia del Novecento.
Alla fine della piacevole serata esco definitivamente dalla porta del Bar Lo Storico, allontanandomi dai confini dell’Isola Vicentina. Mi incammino lungo via Remondini e piazzale Trento per riprendere l’auto: sono già in mare aperto.

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