Pubblicità

UnipolMove

Pubblicità

UnipolMove

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

C'era una volta in Veneto

Che cosa deve fare l'economia veneta per riprendere in mano la sua leadership? A un convegno promosso a Cassola da Fratelli d'Italia, i dati e le indicazioni del segretario della CGIA di Mestre Renato Mason

Pubblicato il 27-01-2020
Visto 3.979 volte

C'era una volta in Veneto. Una Regione che, dal punto di vista economico, dava la birra a tutti. Al punto da essere chiamata “la locomotiva d'Italia”, con il suo lungo seguito di vagoni stracolmi di imprenditori, di capacità di rischiare, di partite Iva, di lavoratori autonomi e di giovani laureati che trovavano lavoro a poca distanza da casa.
Oggi, negli anni della cosiddetta ripresa successiva alla crisi del 2011 - il vero anno in cui le certezze economiche del mitico Nordest sono crollate -, non è più così. Il Veneto ha ricominciato a risalire la china ma per molti aspetti i nostri numeri sono ancora in ribasso e l'Emilia-Romagna (Regione, guarda caso, di strettissima attualità in questi giorni) sta meglio di noi. È più performante, più pronta alla rimonta economica, più dotata di infrastrutture. Anche se, come premio di consolazione, noi stiamo marciando più rapidamente della media del resto del nostro Paese. Ma finché continuiamo a guardarci allo specchio per ricordare quanto eravamo belli una volta, sarà difficile uscire dal clima di “sospensione” in cui ci troviamo. Serve urgentemente trovare una consapevolezza politica del problema, per programmare le opportune azioni finalizzate al recupero delle posizioni perdute. È la questione di fondo che viene posta dal convegno “Veneto: una Regione che viaggia più veloce dell'Italia”, promosso e organizzato da Fratelli d'Italia - nella figura della dirigente provinciale FdI Silvia Pasinato - e ospitato all'Hotel Glamour di Cassola.

Da sin.: Renato Mason, Sergio Berlato, Vincenzo Forte e Silvia Pasinato (foto Alessandro Tich)

Nell'occasione viene proposta una vera e propria cura da cavallo: una relazione, intitolata “Il Veneto fra recessione e crescita”, affidata al dott. Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre, l'associazione di categoria che sin dai tempi dell'indimenticabile e compianto segretario Giuseppe Bortolussi si è dotata di un centro studi che la proietta tra i punti di riferimento nazionale per l'analisi dei fenomeni socio-economici.
“La politica deve tornare ad ascoltare le esigenze e le istanze del territorio e ad occuparsi dei problemi delle imprese e dei lavoratori - dichiara il coordinatore provinciale di FdI Vicenzo Forte -. Dobbiamo tornare a proposte politiche formate sulla base di dati concreti e di esigenze concrete.”
Gli fa eco, introducendo il convegno, la stessa Silvia Pasinato: “Il partito sta dimostrando di avere proposte concrete. Partiamo a farlo da Bassano, che deve tornare a sentirsi un territorio importante che merita attenzione.” “La crisi l'abbiamo lasciata alle spalle e dimenticata - aggiunge -. La crescita che si registra in Veneto è molto più marcata in termini di PIL, di investimenti fissi, di consumi e non ce ne possiamo dimenticare per capire dove sta andando il Veneto e per chiederci cosa può fare la politica.”
“Sapere dove andare vuol dire creare le condizioni per crescere - afferma Pasinato -. Una delle spinte maggiori che i veneti hanno chiesto per crescere, e che per certi versi è anche fondamentale per realizzare nuovi investimenti in Veneto, è l'autonomia. Il passato governo non l'ha concessa al Veneto. Speriamo di poterla portare a casa con i governi a venire. Quella proposta dal ministro Boccia nell'attuale governo non è l'autonomia richiesta dai veneti.”

Già: ma in attesa che il nodo autonomia si sciolga e come suggerisce il sottotitolo dell'incontro, a che punto si trova oggi il Veneto?
Diciamo che che si trova come un pugile che si è rialzato a combattere, dopo un KO tecnico di quelli tremendi che lo ha messo al tappeto. L'importante è capire quali strategie suggerirgli dall'angolo del ring per fargli evitare altri brutti colpi e farlo tornare, benché il mondo sia cambiato, il campione di una volta. L'analisi di Mason parte dal primo round di questo estenuante match: e cioè dal 2007, l'ultimo anno “normale”, l'anno prima della crisi, rispetto al quale ogni dato successivo, fino ai giorni nostri, deve essere confrontato.
Ebbene: come spiega il relatore, dal 2007 al 2013 il PIL del Veneto, e cioè la nostra capacità di produrre ricchezza, è crollato dell'8,7 %. Poi le cose sono andate un po' meglio: dal 2013 al 2016 abbiamo recuperato il 3,5%, il 2,3% nel 2017, l'1,5% nel 2018 e lo 0,4% nel 2019.
Insomma: ci siamo ripresi a pezzettini. Ma con un risultato non ancora soddisfacente.
“Al 31 dicembre 2019 - sottolinea il segretario CGIA - noi non abbiamo ancora recuperato, in termini di ricchezza, il 2007.” Per forza che, come il pugile di cui sopra, siamo ancora un po' rintronati. Ma alcune cose vanno bene: gli investimenti, che tra il 2007 e il 2014 erano precipitati del 28,6%, stanno crescendo. Ma abbiamo ancora 9 punti percentuali da colmare per tornare ai livelli di prima. Note positive per l'export, per l'occupazione e per i consumi delle famiglie. Anche se per i consumi famigliari eravamo la prima Regione d'Italia e oggi siamo appena al settimo posto.

Poi ci sono le note dolenti. Crolla innanzitutto il mito del “Veneto fai da te”: tra il 2007 e il 2018 i lavoratori indipendenti (commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, liberi professionisti) sono calati del 10,4%. Campanello d'allarme, inoltre, sul fronte demografico: in soli quattro anni, dal 2015 al 2019, la popolazione nella fascia di età più produttiva dai 25 ai 44 anni è scesa quasi del 10%. Tra le altre cose, Mason punta anche il dito sulla “stretta creditizia senza precedenti, sia per le famiglie che per le imprese”, sulla totale mancanza di operatori finanziari con sede in Veneto fatta eccezione per le BCC e sulla carenza di infrastrutture sulla direttrice nord-sud. E a tallonarci, se non persino a superarci, è appunto la sorprendente Emilia-Romagna, che da diversi punti di vista (investimenti, consumi, esportazioni, recupero delle percentuali di PIL rispetto al 2007) vanta risultati migliori dei nostri. Preoccupa inoltre la nostra capacità di produrre ricchezza rispetto ad altri “competitor” e cioè rispetto ad altre avanzate Regioni d'Europa: + 7% in dieci anni nel Veneto rispetto, ad esempio, al + 20% dell'Alta Baviera e al + 15% della media dei 28 Paesi dell'Unione Europea. “A chi vuole fare il dirigente politico di questo nostro Veneto - rimarca l'esperto -, questi numeri dovrebbero essere alla base di qualsiasi riflessione, altrimenti non andiamo da nessuna parte.”

Esiste tuttavia qualcosa, in un tale ginepraio di dati e di parametri, su cui poter intervenire dal fronte politico per farci ritornare quanto prima il sorriso? Esiste, eccome. E riguarda direttamente le tasche di noi cittadini. Lo conferma uno dei passaggi-chiave della relazione del dott. Mason: “Fatto 100 il PIL del Veneto, e cioè la ricchezza, 78 sono i consumi in generale. Gli investimenti valgono 18 circa. Purtroppo tutta l'attività di export incide sul PIL solo per il 2,7% perché è controbilanciata dalla spesa per l'import.” “Ecco perché, quando noi chiediamo con insistenza una politica di rilancio dei consumi interni, è perché i consumi interni valgono il 78% del PIL - rimarca mister CGIA -. Cioè 1 euro speso nei consumi interni vale il 78% mentre 1 euro speso in investimenti vale quattro volte di meno. Ecco il motivo per cui una politica di ripresa dei consumi interni è fondamentale. Questo vuol dire più soldi ai lavoratori dipendenti e più reddito alle famiglie.”
Ce n'è quanto basta per far prendere fior di appunti agli esponenti politici presenti. Sperando che tutto ciò possa tradursi realmente in azioni concrete. La sintesi della serata viene affidata all'intervento conclusivo del coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, on. Sergio Berlato. “Questi dati - dichiara - ci dimostrano che dobbiamo investire su iniziative per la natalità, per le imprese e per le infrastrutture.” Nel mirino di Berlato finisce anche il sistema finanziario “che per un certo periodo ha accompagnato la capacità di rischiare, che oggi invece viene sempre meno”. Quel sistema non c'è più e il disastro di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca “ha avuto l'effetto di una guerra, non solo per il dramma dei risparmiatori”. Secondo l'europarlamentare “c'è un disegno per portare a concentrare il potere bancario in poche mani” e “qualcuno vorrebbe che le BCC seguissero la stessa sorte”. È proprio il caso di dire, quindi, che c'era una volta in Veneto. Ma per fortuna - nonostante tutto, e con tutte le future incognite su cui tenere dritte le antenne - ci sarà ancora.

Messaggi Elettorali

Elena PavanRenzo MasoloFrancesco Rucco

Più visti

1

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 12.573 volte

2

Cronaca

03-11-2025

Stefano Farronato disperso in Nepal

Visto 11.292 volte

3

Cronaca

04-11-2025

Nepal, trovato il corpo di Farronato

Visto 10.226 volte

5

Politica

05-11-2025

Pedemontana, voce in regione

Visto 5.688 volte

6

Musica

03-11-2025

Sting torna a Bassano del Grappa

Visto 3.351 volte

7

Arte

03-11-2025

Umanica. Uno sguardo a uomo e futuro, con Dif.fusione

Visto 3.307 volte

8

Incontri

04-11-2025

L'Aperilibro riparte in noir

Visto 2.551 volte

9

Hockey

01-11-2025

Derby Time

Visto 2.265 volte

10

Calcio

01-11-2025

Bassano, brividi a Vigasio

Visto 2.196 volte

1

Elezioni Regionali 2025

25-10-2025

Financial Times

Visto 20.694 volte

2

Elezioni Regionali 2025

14-10-2025

Numeri civici

Visto 20.428 volte

3

Elezioni Regionali 2025

19-10-2025

Fratelli e Sorelle

Visto 20.398 volte

4

Elezioni Regionali 2025

09-10-2025

Santo Stefani

Visto 19.746 volte

5

Elezioni Regionali 2025

30-10-2025

Quei bravi Tosi

Visto 19.608 volte

6

Politica

14-10-2025

Legati dal destino

Visto 17.738 volte

7

Politica

26-10-2025

I nodi al pettine

Visto 16.790 volte

8

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 12.573 volte

9

Attualità

21-10-2025

Antenna 5G sotto accusa

Visto 12.075 volte

10

Attualità

10-10-2025

Jacopo Marostica

Visto 11.782 volte