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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Cronaca di una morte annunciata

Dura meno di dieci minuti la seconda riunione della Commissione temporanea di monitoraggio lavori del Ponte. Le minoranze ribadiscono la non disponibilità alla presidenza e la seduta si scioglie subito. E adesso...

Pubblicato il 05-02-2018
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Neanche il tempo di aprire i taccuini per prendere appunti ed è già il momento di richiuderli. La seconda riunione della neo costituita Commissione Consiliare Temporanea per il monitoraggio dei lavori sul Ponte degli Alpini, convocata alle 18.30 nell'area Lavori Pubblici in piazza Castello a Bassano, si conclude dopo neanche dieci minuti.
L'ordine del giorno era lo stesso della prima riunione dello scorso 25 gennaio: l'elezione del presidente e del vicepresidente di commissione. Presidenza che, ai sensi della delibera istitutiva della commissione approvata dal consiglio comunale il 29 giugno 2017, spetta a un esponente delle minoranze.
La volta scorsa, come ampiamente riportato nei nostri articoli, le opposizioni tutte hanno dichiarato il loro rifiuto a presiedere la commissione, per varie motivazioni che in questa sede non ripetiamo. E in questo che è il secondo tentativo di dare forma alla commissione medesima e di farne partire l'operatività, dopo l'arrivo dei commissari alla spicciolata i lavori partono alle 18.35.

La seduta della commissione, prima del veloce rompete le righe (foto Alessandro Tich)

“Il numero legale c'è, ed è una gran cosa”, afferma il presidente del consiglio comunale Carlo Ferraro nel dare inizio alle danze. Mancano all'appello i consiglieri di minoranza Tamara Bizzotto (Lega Nord) e Dario Bernardi (Portiamo Bassano al Centro) ma la comunque possibile diserzione in blocco delle opposizioni non si verifica.
Le danze, tuttavia, si fermano ai primi giri del disco. E la musica è sempre la stessa.
Tutti i commissari di minoranza presenti (Mariano Scotton di Forza Italia, Andrea Zonta di Bassano Congiunta, Stefano Monegato di Impegno per Bassano, Annamaria Conte del Movimento 5 Stelle) ribadiscono la non disponibilità ad assumere la presidenza. Diversamente da due settimane fa, non c'è neanche discussione. Solo la presa d'atto di una posizione ormai inconciliabile.
Le poche annotazioni del cronista segnalano solo un commento del presidente Ferraro a riguardo del comunicato stampa, che ne anticipava la presa di posizione, diffuso dai gruppi di minoranza di centrodestra lo stesso giorno e poco prima della prima seduta della commissione (“un atto poco elegante”) e una domanda di Monegato allo stesso Ferraro sul perché abbia convocato la commissione una seconda volta, invece di affrontare la questione in una riunione dei capigruppo da tenere a margine del prossimo consiglio comunale.
“È stato uno scrupolo mio personale, un passaggio dovuto per evitare che qualcuno poi dica che non l'ho convocata”, risponde il presidente del consiglio comunale.
Nulla di più. Constatato che è inutile andare avanti, neanche alle 18.45 Ferraro scioglie la riunione. Le minoranze salutano e se ne escono, i commissari di maggioranza restano ancora per qualche minuto attorno al tavolo.
È il momento in cui i cronisti presenti chiedono lumi su cosa succederà adesso.
“Il futuro è in grembo agli dei”, risponde salomonicamente Ferraro. Un'ipotesi percorribile è che l'argomento ritorni all'ordine del giorno in consiglio comunale, per licenziare una nuova delibera che modifichi i requisiti della commissione, affidandone la presidenza a un esponente della maggioranza.
Ma secondo il sentiment raccolto a botta calda dopo il veloce “rompete le righe” è quanto mai probabile che la Commissione temporanea di monitoraggio sui lavori del Ponte, confermato oggi il “no” delle minoranze alla presidenza, venga archiviata definitivamente.
“A questo punto la maggioranza fa la maggioranza - dichiara ai giornalisti il capogruppo di Più Bassano Dario Bernardi -. La maggioranza non ha bisogno di fare commissioni, troveremo il modo di informare la città da maggioranza.”
Nessuno, tra gli altri esponenti di maggioranza presenti - ovvero l'altro capogruppo Renzo Masolo (Bassano per Tutti) e i commissari del Partito Democratico - dissente.
E per la neonata commissione di monitoraggio sul Ponte degli Alpini risuona come la cronaca di una morte annunciata.

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