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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Sulla Bizzotto l'ira di Cimatti

Movimentato episodio ieri sera all'assemblea di Confcommercio Bassano: l'europarlamentare critica la scarsa azione a sostegno del tribunale e scatena la reazione del sindaco

Pubblicato il 01-10-2013
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Sono passate da poco le 22.30 e il taccuino del cronista che sta seguendo l'annuale Assemblea dei Soci della Confcommercio del mandamento di Bassano del Grappa - di cui riferiremo in un successivo articolo - è ormai riposto nel taschino.
Pochi minuti prima Gabriella Dorio - medaglia d'oro nei 1500 metri alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 e “invitata speciale” all'assemblea di categoria - aveva fatto un'iniezione di coaching motivazionale, spronando gli imprenditori del commercio depressi dalle lune della crisi e dall'aumento dell'Iva a non darsi mai per vinti e a non mollare mai.
E' il momento dei saluti delle autorità, previsto dal rituale e solitamente privo di spunti di interesse per un giornalista. Siamo, del resto, quasi alla chiusura dell'incontro e si avvicina il profumo del buffet: difficile mantenere la concentrazione.

L'europarlamentare Mara Bizzotto (foto: archivio Bassanonet)

Il sindaco di Bassano Stefano Cimatti, tuttavia, non fa un discorso di rito e già questa è un'avvisaglia che bisogna tenere ancora dritte le orecchie.
Il primo cittadino mette in guardia i commercianti sulla necessità di “pensare a cose nuove” e di smetterla di affrontare il mercato secondo il principio del “prezzo per quantità”, in un'epoca in cui la quantità dei beni accessibili e soprattutto utili al singolo consumatore si è drasticamente ridotta rispetto al passato.
Ma quello che non ti aspetti arriva subito dopo, quando al microfono viene invitata a parlare l'europarlamentare Mara Bizzotto.
“Nelle nostre imprese non basta la determinazione e la creatività”, esordisce l'esponente leghista, che si rivolge quindi alla Dorio: “Tu Gabriella ce l'hai fatta, ma eri da sola.”
La Bizzotto lancia quindi il suo messaggio ai commercianti, che invece “da soli” non hanno la possibilità di affrontare e risolvere la crisi.
“Negli ultimi tempi vi ho visto molto battaglieri - incalza l'euro-onorevole -. Ma nulla può cambiare a Roma, dove sanno che il problema è una spesa pubblica improduttiva, dove sanno che ci sono troppi dipendenti pubblici, dove sanno che ci sono regioni virtuose come il Veneto, che dà allo Stato 18 miliardi di tasse per coprire i buchi di altre regioni come la Sicilia. Bisogna agire e reagire da qui, con il presidente Zaia. Bisogna alzare i toni e osare anche ai limiti della legalità. Bisogna agire, come non è stato fatto invece per il tribunale.”
“Ma va' là!”: il commento ad alta voce del sindaco Cimatti squarcia all'improvviso l'aplomb istituzionale della prima fila del pubblico.
“Come va' là? - continua la vice segretaria veneta della Lega Nord - Per il tribunale si doveva agire prima.”
Apriti cielo: mentre la nostra eurorappresentante a Strasburgo ritorna al suo posto, Cimatti si avventa nuovamente sul microfono, spiazzando il presidente-moderatore Luca Chenet.
“Per il tribunale è da due anni che sono state fatte proteste e manifestazioni - replica alla Bizzotto un sindaco particolarmente alterato -. Che oggi non mi si venga a dire che non è stato fatto nulla. A Rossano Calabro si sono dati fuoco e hanno occupato l'autostrada, e il tribunale è stato soppresso lo stesso. Il problema è la politica dei parlamentari che difendono il loro giardinetto. In questi giorni mi ha telefonato un sindaco chiedendomi di partecipare a una manifestazione a sostegno degli otto tribunali da salvare. Un altro mi ha chiesto se andavo a un'altra protesta per salvare 14 tribunali, e ci sarà sempre il parlamentare che sarà contrario perché votato nel territorio del 15simo tribunale, primo degli esclusi.”
“E' la politica dei parlamentari - sbotta ancora Cimatti - che ci ha portato a questa situazione, noi abbiamo la coscienza a posto. Non strumentalizziamo il tribunale per fare propaganda politica.”
Ore 22.45: ora sì che il taccuino del cronista è pieno. O quasi...

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