Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 30-09-2013
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Il suo incarico di governo potrebbe durare ancora per pochi giorni.
Ma Flavio Zanonato, sindaco attualmente non facente funzioni di Padova (sostituito temporaneamente dal vicesindaco Ivo Rossi) e “estimatore” di Renzo Rosso, è tuttora il ministro dello Sviluppo Economico dell'esecutivo Letta.
E in questa veste interviene a Bressanvido all'inaugurazione dell'ampliato stabilimento di Latterie Vicentine.
Il ministro Flavio Zanonato, la senatrice del Pd Rosanna Filippin e il presidente di Latterie Vicentine Alessandro Mocellin (foto Alessandro Tich)
E' un'occasione per testimoniare il caso di successo, nonostante i tempi, di una cooperativa lattiero-casearia che guarda al futuro e per sfoggiare gli immancabili sorrisi di rito. Ma è inevitabile, per il cronista, incalzare l'esponente di governo il giorno dopo l'annunciato caos istituzionale provocato dalle dimissioni di massa minacciate dai parlamentari del Pdl dopo il 4 ottobre, data in cui la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato si riunirà per decidere sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
Giunta della quale - per la cronaca - fa parte anche la senatrice bassanese del Pd Rosanna Filippin, pure presente nel numerosissimo stuolo di politici che partecipano all'inaugurazione di quello che da oggi è il più grande polo produttivo dell'Asiago DOP.
“Lo scenario delle prossime ore - ci dice il ministro - dipende dall'incontro tra Letta e Napolitano, per decidere cosa fare. Il Presidente del Consiglio andrà quindi a riferire in parlamento. Si fa fatica a fare previsioni su quello che succederà. Prima sono stati coinvolti i parlamentari del Pdl che hanno annunciato le dimissioni e ora si sono dimessi anche i ministri, ovvero hanno consegnato le loro dimissioni. Non possiamo andare avanti così, ogni cosa è oggetto di polemica e ricatto. Il ministro Saccomani è un continuo bersaglio di attacchi. Una squadra è una squadra, il chiarimento è necessario. Una parte della maggioranza sta difendendo gli interessi personali del suo leader. Non è un fatto politico, è una strategia per salvare il leader provocando una situazione di grave crisi istituzionale.”
“Serve un chiarimento - prosegue Zanonato - per continuare con un governo di servizio senza continui attacchi alle persone. Un governo che lavori per due obiettivi prioritari: risanare l'economia e fare la nuova legge elettorale. Siamo uno strano Paese dove ognuno tiene alla sua parte. Dobbiamo invece ragionare come Paese, e per fare questo dobbiamo avere un governo, e una legge elettorale decisa dalla maggioranza del parlamento.”
E intanto, sul Paese, incombe l'aumento dell'Iva con lo scatto dell'aliquota al 22% che domani - martedì 1° ottobre - provocherà l'aumento di gran parte dei prezzi al consumo e che l'esecutivo in fase di annunciata crisi non ha voluto, ovvero potuto, rinviare.
“L'aumento dell'Iva - risponde Zanonato a una nostra specifica domanda al riguardo - non nasce da questo governo ma è stato deciso dal governo Berlusconi, quale misura a garanzia nei confronti dell'Europa del rientro del Patto di Stabilità e del contenimento del deficit pubblico entro il 3% del Pil.
I governi successivi sono riusciti a sospendere lo scatto dell'Iva fino alla scadenza trimestrale dello scorso 31 giugno. Adesso bisogna trovare un altro miliardo. Per far slittare l'aumento di altri tre mesi, occorre un governo che governi e un parlamento nel pieno dei suoi poteri per convertire i decreti in leggi.”
Già: ma intanto il 1° ottobre è già domani.