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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Gran minestrone estivo

Tribunale: Zaia sollecita il ministro Cancellieri, il Pd promuove un documento unitario con Pdl e Scelta Civica, Filippin annuncia “battaglia in aula”, Casini e Nitto Palma si dissociano. Intanto i “Sei da salvare” diventano sette e mezzo...

Pubblicato il 07-08-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

E' un gran minestrone estivo, pepato al punto giusto, carico di ingredienti e servito caldo sul piatto della politica.
Se sia anche un minestrone indigesto, lo sapremo il prossimo 13 settembre: data della fatidica entrata in vigore della legge di riforma della geografia giudiziaria e della conseguente effettiva soppressione del Tribunale di Bassano del Grappa, accorpato a Vicenza.
Stiamo parlando appunto della questione del destino - segnato dal governo, e contrastato dai Comitati locali - del Tribunale di Bassano e delle altre cinque sedi giudiziarie dei “Sei da salvare”: un bel pentolone ribollente dove sono in tanti, in queste ore, ad agitare il mestolo.

La costruenda Cittadella della Giustizia di Bassano (foto: Alessandro Tich)

Cominciamo da Venezia, dove il presidente del Veneto, Luca Zaia, è tornato a sollecitare al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, l’immediata pubblicazione dei decreti correttivi che evitino la chiusura dei Tribunali e delle Procure di Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Pinerolo, Rossano Calabro, Tolmezzo.
Con una lettera - che fa seguito alla nota già inviata il 23 luglio immediatamente dopo la manifestazione che sul Ponte di Bassano aveva visto la partecipazione di amministratori e operatori delle sei città e regioni interessate ai provvedimenti di cancellazione delle sedi giudiziarie -, Zaia ricorda al Guardasigilli l’approssimarsi della scadenza del 13 settembre, data entro la quale la norma che prevede l’eliminazione diverrà operativa.
La lettera è stata inviata per conoscenza anche a tutti i parlamentari veneti.
“In modo particolare, per quanto riguarda il Veneto, sottolineo ancora una volta come la chiusura del tribunale di Bassano del Grappa stravolgerebbe una collettività e un comparto economico di vastissime dimensioni, considerato che il relativo circondario comprende 31 comuni, quasi 190.000 abitanti e che le attività economiche, molte della quali con interessi ultranazionali, sono oltre 20.000 - dice il testo della lettera di Zaia -. A questo si aggiunga che parte del territorio insiste in zona montana e ad alta propensione turistica - l’altopiano di Asiago - dove nei periodi invernali ed estivi la popolazione passa da 20.00 a oltre 100.000 residenti.”
“Il Tribunale di Bassano del Grappa è uno dei tribunali “storici” del Veneto, forse risalente addirittura alla Serenissima Repubblica Veneta - aggiunge il governatore del Veneto -. Il nuovo Palazzo di Giustizia, per il quale la collettività ha speso più di 12 milioni di euro proprio con l’obiettivo di dotare l’ufficio delle infrastrutture necessarie per operare al meglio, rimarrà una scatola vuota”. “Confido nel suo autorevole intervento - conclude Zaia - affinché il circondario di Bassano mantenga l’indispensabile presidio di legalità.”

L'azione del Pd e l'“incognita” Pdl

Ieri, intanto, le delegazioni degli ordini forensi dei “Sei tribunali da salvare” sono scese - o salite, nel caso di Lucera e di Rossano - nuovamente a Roma per confrontarsi con alcuni parlamentari nell'ennesimo estremo tentativo di favorire il salvataggio dei rispettivi Palazzi di Giustizia per il rotto della cuffia.
La speranza è tuttora ridotta al lumicino: da parte dei politici intervenuti - tutti parlamentari di Pd, Pdl e Scelta Civica eletti nei collegi dei “Sei da salvare” - è stata ribadita la volontà di affiancare gli avvocati nella loro battaglia: l'ultima parola, tuttavia, spetta solo ed esclusivamente al Guardasigilli Cancellieri e alla sua squadra di governo.
Tra i parlamentari intervenuti all'incontro, anche la senatrice bassanese del Pd Rosanna Filippin, che ha garantito la sua presenza “anche per rassicurare i presenti che stiamo provando in tutti i modi a convincere il ministro Cancellieri ad adottare le necessarie correzioni alla riforma della geografia giudiziaria”.
“Purtroppo - dichiara Filippin in una nota - finora il ministro è rimasto sordo alle ragioni di questi tribunali nonostante il parere delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato nella scorsa ed attuale legislatura.”
Cosa che ha spinto Ivan Scalfarotto - deputato del Pd e vicepresidente del Partito Democratico -, a promuovere la stesura di un documento unitario, a sostegno dei “Sei da salvare”, da far sottoscrivere ai capigruppo di Camera e Senato dei tre partiti vicini al governo (Pd, Pdl e Scelta Civica) e da presentare al ministro Cancellieri in occasione del Consiglio dei Ministri di venerdì.
Ma proprio qui pende la grande incognita: l'adesione al documento dei capigruppo del Pdl non è politicamente scontata.
L'attuale linea del Popolo della Libertà è infatti favorevole al salvataggio di tutti i tribunali cancellati dal provvedimento governativo, e non solo dei “Sei da salvare”, i “figli prediletti” - in tema di geografia giudiziaria - del programma elettorale del Pd. E intanto sempre Scalfarotto consegnerà al premier Letta - proprio a tale riguardo - una lettera dei “Sei da salvare” nella quale si chiede al Partito Democratico “di onorare l'impegno preso in campagna elettorale di salvare questi Palazzi di Giustizia”.
Rosanna Filippin, dal canto suo, si dichiara “coerente con il programma Giustizia che il Partito Democratico ha presentato alle elezioni” e si dice “pronta a dare battaglia in aula”.
“La Commissione Giustizia del Senato - afferma la parlamentare bassanese - ha approvato il Disegno di Legge di rinvio dell'entrata in vigore della Riforma, nonostante il parere contrario del Governo. Ora questo DdL è stato anticipato in un emendamento al Decreto del Fare. Il Governo ha ribadito la sua contrarietà pur dichiarandosi disponibile a trasformarlo in un ordine del giorno dell'aula.”
“Ma se il ministro dovesse continuare con i suoi silenzi, sarà battaglia - annuncia Filippin - e non escludo di votare l'emendamento-proroga in aula, contro l'indicazione del Governo e del mio stesso Partito. Sono certa che molti altri senatori sosterranno questa lotta per una giustizia più efficiente e per evitare spreco di denaro pubblico.”

Il bambino e l'acqua sporca

E c'è anche la news dell'ultima ora: oggi il Senato ha approvato l'ordine del giorno che invita il governo a rivedere la geografia giudiziaria entro il 13 settembre.
Lo annuncia la stessa senatrice Filippin, che dell'ordine del giorno è tra i co-firmatari. “Dopo l'incontro di ieri con le delegazioni dei “Sei da salvare” - commenta - le forze politiche hanno capito che stiamo ragionando in termini oggettivi di merito e di razionalizzazione della spesa pubblica, nonché di efficienza della giustizia.”
Forze politiche, dunque, compatte e coese, folgorate sulla via dei tribunali da salvare? Macché: è la stessa Filippin, infatti, a dirsi dispiaciuta nel constatare “che invece Scelta Civica con PierFerdinando Casini nonché il presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma in aula si siano dissociati e abbiano espresso voto contrario, definendo questa battaglia come la difesa di localismi e campanilismi senza entrare nel merito della questione: così si rischia di buttare il bambino assieme all'acqua sporca.”
“Del resto - aggiunge la senatrice bassanese -, la politica dei tagli lineari degli ultimi anni si è basata proprio su questo tipo di considerazioni, e abbiamo visto tutti dove ci ha portato. Salvaguardando i Sei tribunali si combattono invece gli sprechi e si consente l'attività della magistratura in zone a forte rischio criminale.”
Tutto chiaro fino adesso, o avete già un principio di mal di testa?
Non preoccupatevi: facciamo fatica anche noi a raccapezzarci in tutto questo bailamme di propositi, di iniziative e di dichiarazioni. Tanto più che la grande famiglia dei “Sei da salvare” - nelle ultime ore - si è anche allargata, con un paio di nuovi “parenti acquisiti”.
A seguito dell'incontro di ieri a Roma, come si legge in un comunicato del Comitato contro la soppressione del Tribunale di Lucera, “è stata preparata e sottoscritta una espressa istanza, rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le E. Letta, in uno al Segretario Naz.le del PD, On.le Epifani, affinché nel più breve tempo possibile si possa giungere alla emissione da parte del Governo del richiamato Decreto Correttivo relativo ai Sei Tribunali (cui si è aggiunto ora Alba) e della Sezione Distaccata di Rodi Garganico.”
Con l'aggiunta di Alba e di Rodi Garganico (sezione distaccata di Lucera), i “Sei da salvare” diventano quindi sette e mezzo. Avanti c'è posto: nel minestrone in scadenza il 13 settembre, tutto fa brodo.

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