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I donatori di sangue e le risorse dissanguate
I tagli nel settore pubblico colpiscono anche i volontari: a Casoni di Mussolente annunciata la chiusura della mensa di ristoro per il post-donazione. Il sindaco Maurizio Chemello: “E' un fatto scandaloso”
Pubblicato il 14-05-2012
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“Allego alcune mie considerazioni su un fatto scandaloso relativo ai tagli che colpiscono anche i donatori di sangue”. Con queste parole, il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello ha trasmesso in redazione un comunicato che riportiamo di seguito:
COMUNICATO

Il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello: "Mancanza di rispetto da parte di uno stato non sempre grato con i suoi cittadini migliori"
DONATORI DI SANGUE
Ho partecipato con grande piacere all'ultima festa dei Donatori di Sangue di Casoni, che assieme al gruppo del capoluogo di Mussolente, costituiscono una realtà di tante persone accomunate da un solo nobile scopo; fare volontariato dando agli altri una speranza di vita senza nulla chiedere in cambio.
Per un sindaco, è veramente un grande onore rappresentare queste persone che prestano in silenzio il loro prezioso servizio sociale.
Una comunicazione di servizio, data ai volontari durante la relazione annuale dal Presidente della sezione, pur senza alcun tono polemico, ha però innestato in me un tarlo che dal quel giorno mi rode: la mensa a disposizione dei donatori per un veloce pasto onde riprendere un po' di vigore dopo aver donato il proprio sangue, probabilmente non ci sarà più.
La cieca scure taglia-sprechi della sanità si è abbattuta con precisione sul quello che è stato giudicato un costo non più sostenibile.
Lungi da me l'intenzione di polemizzare con l'ULSS competente, che sta facendo salti mortali per mantenere uno standard di servizio ottimale, ma un pensierino rivolto al ministro Giarda, ed al Commissario Bondi, grandi interpreti della prossima “spending review”, vorrei farlo.
Come è possibile che in una sanità italiana, dove non si capisce ancora come mai un posto letto ospedaliero in certe regioni del sud costa allo stato 4 volte dello stesso letto in Veneto, dove in certe regioni gli scandali per appalti truccati o assunzioni clientelari sono ormai all'ordine del giorno, si decida di tagliare il pasto al donatore di sangue?
Non vorrei che a qualche genio della finanza pubblica venisse in mente di far pagare anche il costo dell'ago monouso e della sacca per il sangue a questo rompiscatole di un donatore; poco importa se rappresenta una delle poche parti sane di una sanità malata.
Durante quella festa, dopo l'annuncio di cui parlavo, nessuno ha protestato o alzato la voce; è gente troppo nobile per farlo, ma la delusione nelle loro facce l'ho letta chiaramente.
La delusione di chi non chiedeva certo la bistecca post donazione, ma solo un minimo di rispetto da parte di uno stato non sempre grato con i suoi cittadini migliori.
Il Sindaco di Mussolente
Maurizio Chemello
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