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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

“Fumi?” “No, svapo”

A Bassano apre il primo negozio dedicato allo “svapo”, il fumo da sigaretta elettronica. “Non è un sistema per smettere di fumare, ma un'alternativa al fumo”. In Europa è un trend in crescita, ma in città “c'è ancora scetticismo"

Pubblicato il 17-04-2012
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Oggi impariamo una nuova parola: “svapare”. Il che, in un gergo ormai diffuso tra i consumatori di questo tipo di prodotto, significa aspirare da una sigaretta elettronica. L'operazione è la stessa di quando si fuma una sigaretta normale: si tira, si aspira e si espira, ed esce persino la “nuvoletta” dalla bocca.
Ma a differenza delle classiche “bionde” non c'è traccia di benzene, catrame e veleni simili e non ci sono gli effetti cancerogeni dovuti alla combustione di carta e tabacco. E la nuvoletta bianca che si disperde nell'aria altro non è che vapore.
C'è però la nicotina, in dose ridotta rispetto al solito e in quantità variabile a seconda delle abitudini dello “svaper”. E' proprio questo l'anello di congiunzione con l'abitudine del fumo. La nicotina, in sé, non è il componente più dannoso di una sigaretta ma è l'elemento che, stimolando le sensazioni “piacevoli” delle dopamine nel cervello, induce alla dipendenza.

Vanessa Rebellato con una e-sigaretta (foto Alessandro Tich)

Comunque sia - per chi non riesce a togliersi il vizio generato dall'industria del tabacco, ma desidera limitarne gli effetti negativi - svapare è assai meno dannoso che fumare e in un'Europa sempre più restrittiva nei confronti dei fumatori il consumo delle “e-sigarette” rappresenta un fenomeno in crescita. Al punto che, come in Inghilterra, alcuni locali pubblici affiggono già i cartelli con la scritta “Vaping allowed” (“E' consentito svapare”).
E' la molla che ha spinto l'intraprendente commerciante Vanessa Rebellato, assieme al marito Enrico Zampese, ad aprire in via Vittorelli a Bassano del Grappa il primo negozio dedicato allo “svapo” in città.
“Sono sigarette elettroniche di ultima generazione e rappresentano un prodotto alternativo alla sigaretta tradizionale - ci spiega la titolare -. Ma va subito detto che non è un sistema per smettere di fumare, per il quale si deve andare in farmacia.”
La novità sta suscitando curiosità in città, ma per il momento - come ammette la stessa commerciante - “anche scetticismo”.
“Qui a Bassano - ci dice Vanessa Rebellato - arrivano in negozio quelli che la conoscono già, o gli incuriositi. Ma la mentalità é diversa da altre città più grandi in cui i negozi dedicati agli svapers sono presenti da tempo e hanno una clientela consolidata. Tante persone pensano che queste sigarette sino “uguali a quelle della farmacia”, ma non è così. Questa non è “salute”, ma è un'alternativa la meno nociva possibile al fumo di sigaretta, per fumare senza farsi male, senza produrre fumo passivo e poi eventualmente smettere.”
Le e-sigarette in questione, disponibili in tre modelli, funzionano a batterie e sono caricate con un liquido “dai contenuti tracciabili, conforme alle più severe prescrizioni degli organismi di controllo, con le indicazioni dei singoli componenti nel foglietto illustrativo e prodotto da Life Italia Srl, società certificata presso il Ministero della Salute”. Ogni suo componente “è conforme alle direttive internazionali di Farmacopea, un codice farmaceutico che consente il controllo qualità delle sostanze o miscele finali”. Il vaping è disponibile in diversi aromi: da quelli più tabaccosi, ai fruttati e persino al cioccolato. La quantità di nicotina è indicata nella confezione: si va da “0” alla misura media (9 mg per 20 ml di liquido) fino alla quantità massima di 16 mg “solo per i fumatori forti, che consumano più di un pacchetto di sigarette al giorno”.
Le sigarette elettroniche, una volta esaurite, si ricaricano con un apposito filo “come i cellulari”.
I costi iniziali per passare allo “svapo” sono apparentemente importanti: il kit di partenza costa infatti dagli 80 ai 120 euro. “Ma chi spende 5 euro a pacchetto di sigarette ammortizza il costo in poche settimane” - fanno notare i nostri interlocutori. “E' vero che le sigarette elettroniche non sono un sistema per smettere di fumare - testimonia Enrico Zampese -, ma a me, personalmente, hanno permesso di smettere di fumare.”

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