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Una mela tinta di verde, il simbolo della XVI edizione di New Conversations Vicenza Jazz. Cosa sta a significare? Un viaggio musicale che va da Amsterdam alla Big Apple. Dal sei al quattordici maggio un occasione per rifarvi le orecchie con un ampio repertorio di note newyorchesi e non solo. Infatti, nemmeno alla sedicesima edizione si scherza in fatto di nomi. Per darvi un assaggio saranno presenti il sassofonista Steve Coleman e il pianista Uri Caine, simboli “d.o.c.” del jazz made in New York.
Nomi che vi risultano distanti e sconosciuti? Nessun problema perchè sul palco sono previsti anche illustri ospiti italiani come il trombettista Roy Paci o il cantante Vinicio Caposella. Una kermesse, basata su una musica considerata ricercata e raffinata, che si accosta anche alle esigenze di un pubblico non solo jazzistico.
Il logo di Vicenza Jazz 2011
Per ora gli artisti che solcheranno il palco sono più di trenta, si prevedono otto giorni intensi per gli amanti delle “blue notes”. Non solo musica per le nostre orecchie ma anche arte per i nostri occhi infatti gli eventi si svolgeranno non solo in locali ma soprattutto nei teatri, nelle piazze, nelle chiese e nei palazzi antichi...insomma in luoghi che solo la città del Palladio può offrire! Questa è appunto una caratteristica di forte impatto che ha segnato da sempre questo festival, l'anteporre una musica innovativa come il jazz ad un ambiente classico ad antico.
Dunque amanti del genere o meno la possibilità che offre questo evento va sfruttata al massimo, come disse Ornette coleman “Il jazz è l'unica musica in cui la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma ogni volta in modo diverso.”.
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