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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Il gusto del Caffè dei Libri

Una sosta per lo spritz a Vicolo Gamba e un’occasione per analizzare il tasso di alto gradimento del locale bassanese

Pubblicato il 05-03-2011
Visto 3.679 volte

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Elena Pavan

Aperto da più di un anno il locale bassanese è gemmato lontano dalle sue radici ancorate forte al mondo anglosassone, eppure cresce rigoglioso e forte, ha trovato terreno fertile qui in città. E’ proprio di questo, della formula dell’humus locale che parlo con Maurizio, titolare e ideatore del progetto assieme a sua moglie Monica, rubandogli/concedendogli due momenti di pace nell’avvicendarsi tra un appuntamento e l’altro, in attesa dell’ora dello Spritz di Laura Ruzickova. “Non me ne so spiegare le ragioni - dice a proposito del successo di cui gli chiedo, e che è innegabile - me ne sono fatto un’idea ma è certamente una visione parziale, ti posso dire cosa vedo io da qui che sento e vivo in presa diretta il movimento che crea la gente. Le ragioni che muovono a venire qui persone anche molto diverse, di tutti i tipi e di tutte le età, in una sorta di flusso eterogeneo e continuo non tanto di clientela, direi più di utenti, è poco campionabile. E’ in parte racchiusa nella formula del locale l’incognita della sua crescita e della sua evoluzione, ne fanno parte anche l’offerta di un tempo ampio d’apertura, di un orario che copre tutta la giornata, e l’abbinamento col Caffè, e quindi con le declinazioni dei vari momenti di ritrovo anche conviviale oltre che culturale. L’offerta di appuntamenti che spaziano dall’incontro musicale, alla proposta di corsi, alle lezioni divulgative (le ultime vedono la collaborazione dell’Università di Padova) e poi naturalmente di tutti momenti legati ai libri e ai loro autori, genera essa stessa delle orbite multifocali che è difficile e insieme interessante provare a seguire non stando sempre ai comandi, lasciandosi anche trasportare. Noi di Vicolo Gamba ci teniamo costantemente in contatto con locali della stessa tipologia sorti in altri Paesi. L’evoluzione propria di ogni singolo ambiente e lo studio dei fattori che la condizionano generano curiosità, anche da Boston sono interessati al monitoraggio della nostra esperienza sul territorio bassanese".
E allora gli chiedo come gli appare, da questo osservatorio sul Ponte Vecchio, il piccolo mondo di Bassano. Maurizio ne analizza un aspetto importante: il desiderio di aggregazione. Gli pare chiara la voglia che c’era, e che qui da lui è espressa, di avere un luogo in cui ritrovarsi a parlare, a condividere, a stringere legami. Non un circolo, più un punto massa in cui confluiscono tante orbite, e anche satelliti vaganti. Evidentemente c’era uno spazio bello vuoto nel Bassanese per questo. A tal proposito gli domando quali leggi governano la sua gestione non gerarchica, non nel senso di acritica, oserei dire di anarchica, degli appuntamenti del locale, e intendo il fatto che nell’agenda trovi spazio ad esempio l’esordiente locale, o il personaggio curioso, accanto al grande architetto di fama internazionale o a Goffredo Fofi. Maurizio a questo punto mi fa un discorso dal registro inatteso e che mi piace: accenna appena alle ragioni di marketing, alla doverosa attenzione all’aspetto economico di gestione del locale e quindi alla necessità ovvia di crearvi del movimento per la sua sopravvivenza, è un discorso che assomiglia di più a un desiderio spontaneo di accoglienza, sa di casa: “Anche in famiglia non si sceglie - dice - e non si dovrebbe mai preferire”. E’ stato girato anche un film Caffè dei Libri, una produzione dove il locale è insieme sfondo e protagonista della vicenda, un esperimento interessante e di prossima uscita cultura.bassanonet.it/corsi/7136.html. Ma sono i libri accampati sugli scaffali, i libri e le loro storie, il filo conduttore che unisce le stanze, e per questi libri Maurizio chiede rispetto. “Non siamo in una biblioteca - ricorda - la domanda che mi si fa più spesso chiede se i libri si possono prendere, sfogliare, leggere. Certo, ci tengo che i libri incuriosiscano e non incombano, ed è bello che alla gente venga voglia di avvicinarsi e di prenderli in mano, cerchiamo comunque di stare attenti e di invitare tutti a rispettarli come oggetti in vendita quali sono”. I libri lo chiamano e arriva presto il momento dello Spritz di Laura, ma rimane interessante il retrogusto di questo Caffè.

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