Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 23-07-2010
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In un mondo governato essenzialmente dal denaro e coinvolto in una crisi globale c’è ancora chi riesce a ridere, e soprattutto a far ridere (molto), parlando con ironia dei problemi che la crisi ha creato. Ma di chi è la colpa? Chi ha indotto il mondo nel baratro della crisi?
“Colpa delle Banche” - secondo l’Anonima Magnagati - e ci viene spiegato il perché attraverso gag e divertentissimi sketch che vedono il povero Pierandrea “Barbu” Barbujani nel ruolo di colui “che non capisse na madonega” e gli altri componenti del gruppo cabarettistico nel ruolo di “insegnanti”.
La commedia, che scomoda perfino Adamo ed Eva per uno skecth divertente sulla nascita della parola “mon-eta” (e non vi voglio svelare la battuta), passa attraverso scene che fanno letteralmente sbellicare dalle risate grazie ai doppi sensi che genialmente si riescono ad inventare, merito anche del dialetto veneto che ben si presta allo scopo. E così il quartetto si diverte a sviscerare il loro malcontento nei confronti delle banche giocando perfino sui termini tecnici finanziari. Ed ecco che “capital gain e stock options” non sono gli ultimi campioni extracomunitari comprati dall’Inter di Moratti e le “blu chips” non sono un tipo di chupa-chups.
Ferruccio Cavallin e Pierandrea Barbuiani nel ruolo di Berlusconi e Fassino
Ogni personaggio ha il proprio ruolo dominante e, mentre si alternano le battute, Toni Vedù (il più anziano dei 4) disegna dal vivo delle splendide vignette satiriche che fanno da contorno alle scene e che vengono proiettate in diretta.
Il tutto è ovviamente condito da musiche e canzoni in dialetto veneto cantate dai 4 comici e suonate da Silvia Carta e Giuliano Pastore accompagnati dagli stessi Magnagati, dove Roberto Meneguzzo trova spazio per suonare il suo amato contrabbasso. Non manca nemmeno la satira politica a completare la struttura dello spettacolo, dove vengono scomodati anche Silvio Berlusconi e Piero Fassino impersonati con delle maschere rispettivamente da Ferruccio Cavallin e “Barbu”, ed un Giulio Tremonti disegnato con maestria da Vedù in veste di James Bond.
“BankaPalanka vi rivela tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulla reale consistenza del vostro capitale” – sentenziano i protagonisti – e vi conferma che il denaro non da’ la felicità, specialmente quando è poco.”