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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

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Life & Style

Happy Birthday, Dr. Martens!

La storica calzatura inglese, simbolo della cultura underground, festeggia i suoi primi cinquant'anni. E torna di moda.

Pubblicato il 19-05-2010
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Rinascimento in bianco e nero

È difficile trovare qualcuno che non ne abbia mai posseduto un paio: nati come calzature da lavoro negli anni Sessanta, simbolo di protesta e ribellione negli anni Settanta e Ottanta, un'irrinunciabile must have nei primi anni Novanta e tornati in auge nuovamente una decina di anni fa, gli stivaletti Dr. Martens sembrano conoscere il segreto dell'eterna giovinezza.
Dopo più di 100.000 paia vendute, decennio dopo decennio, tendenza dopo tendenza, il versatile anfibio è riuscito a non tramontare mai del tutto, conservando per ben cinquant'anni il suo aspetto smagliante.
Queste scarpe straordinarie, nate il 1° aprile 1960 (il primo modello il 1460, un classico scarponcino a 8 buchi color rosso ciliegia, è tutt'ora in produzione!) vennero subito adottate da postini e operai, e da tutti i lavoratori costretti a passare ore in piedi, che le amarono subito grazie alla speciale suola brevettata con cuscinetto d'aria, che affaticava meno il piede e la schiena, rispetto alle normali calzature. Così, in Inghilterra, le Dr. Martens diventano ben presto le "scarpe da lavoro" per antonomasia e vengono per questo simbolicamente adottate dai sindacalisti e dai parlamentari della sinistra più riformista.

Il modello celebrativo 1460, in edizione limitata

Contemporaneamente la cultura underground inizia ad adottare il capo come simbolo di distacco, di rottura nei confronti dei dettami della moda dell'epoca, troppo rigida e conservatrice. Sono anni di lotte sociali, di proteste e scontri di piazza e anche la moda diventa uno strumento attraverso il quale schierarsi e urlare al mondo le proprie idee: negli anni Sessanta i mod inglesi adottano lo stivaletto quasi come una sorta di "divisa ufficiale", dopo che Pete Townshend, frontman degli Who, li elegge a sua calzatura preferita, proprio per la sua connotazione autenticamente popolare.
Li seguono a ruota gli skinhead che scelgono i modelli più alti, con dieci buchi o più, spesso rinforzati da punte in acciaio. Così, negli scontri di piazza degli anni Settanta,tutte le forze in campo indossano Dr. Martens: skinhead e militanti della sinistra li scelgono come simbolo di appartenenza ad un gruppo giovanile ben definito (seppur scegliendo modelli diversi) e la polizia che li divide li indossa per la loro funzione originaria, come comode scarpe da lavoro.
Successivamente diventano popolari anche tra gli appartenenti ad altre culture giovanili legate alla musica, tra cui punk (in primis), e poi ska, new wave, goth, grunge, brit-pop, finendo in pratica per diventare un simbolo di appartenenza alla cultura underground, anche in declinazioni molto diverse tra loro.
Negli anni '90, l'arrivo di internet cambia radicalmente il concetto di contro-cultura, e i Dr Martens vedono aprirsi le porte dello showbiz e del glamour. Indossati da musicisti di ogni genere, attori, e trend setter (una su tutte, la supermodella inglese Agyness Deyn, che pare ne possieda una collezione infinita), ma anche rivisitati da una folta schiera di stilisti (tra le varie collaborazioni figurano Jean-Paul Gaultier, Louise Body, Yohji Yamamoto, Raf Simons, Comptoir des Cotonniers…), si possono considerare un classico moderno a tutti gli effetti, destinati a rappresentare un punto fermo nel guardaroba per moltissime generazioni.
Ma è soprattutto il mondo della musica ad essersene appropriato (tanto da citarle in alcune canzoni): dopo il frontman degli Who le scarpe Dr. Martens vengono immortalate ai piedi di Sex Pistols, Clash, No Doubt, Red Hot Chilli Peppers, Cure.
Ed è proprio per questo grande legame con la musica, che la casa di produzione celebra queste intramontabili calzature con una gigantesca campagna di comunicazione che durerà per tutto l'anno, e che ha coinvolto dieci gruppi musicali e altrettanti registi che hanno prodotto dieci videoclip nei quali si cerca di narrare e ripercorrere la storia della scarpa. Con l'aiuto di personalità di tutto rispetto nel mondo della musica, come Michael Stipe (dei REM), o Ed O'Brien (dei Radiohead) sono state selezionate dieci canzoni-culto degli ultimi 50 anni, che saranno rivisitate da dieci musicisti contemporanei. L'intera campagna è visionarie sul sito www.drmartens.com e sarà presentata in due ondate successive (la prima è già sul sito e vi rimarrà fino ad agosto, la seconda partirà a settembre e si protrarrà fino a marzo 2011). I primi musicisti coinvolti sono i Noisettes, che interpretano una splendida cover di un brano fondamentale del periodo punk: "Ever Fallen In Love" dei Buzzcocks. E la scelta della band inglese per i festeggiamenti non dev'essere stata un caso: basti pensare che nel video della canzone "Never Forget You" (diventata un tormentone in Italia, grazie a un fortunatissimo spot televisivo), la stravagante cantante del gruppo indossa un paio di stivaletti argentati firmati proprio Dr. Martens.
Inoltre, il sito Dr. Martens, per tutta la durata della campagna darà anche la possibilità a giovani artisti emergenti o sconosciuti, di postare una loro personale versione dei brani originali proposti e scelti per la campagna celebrativa. Sempre sul sito, sarà possibile anche vedere dei filmati di cinque minuti l'uno, in cui viene presentata la storia del marchio, vengono comunicati i nuovi progetti del brand e sono fruibili interviste e reportage sugli artisti che hanno aderito alla campagna.
Infine, per l'occasione, è stata lanciata una special edition limitatissima del modello 1460 a otto occhielli (di cui sono stati riprodotti solo 1460 esemplari) e della scarpa bassa 1461 (di cui sono state create solo 1461 paia). Le calzature, in vendita dal 1° aprile scorso presso rivenditori selezionati, sono realizzate in pelle premium e sono proposte nelle due tonalità originarie, nero e rosso ciliegia, arricchite però da una particolare finitura in oro per soletto, fodera e occhielli; si presentano in una confezione disegnata per l’occasione che include un certificato di autenticità firmato personalmente dai fondatori del marchio.
Al cinquantesimoo compleanno si accompagna anche un grande rilancio della scarpa, che, dopo circa dieci anni di relativo declino, è tornata protagonista già da più di un anno nei blog di moda più aggiornati e attenti e, da questa stagione, ha ricominciato a invadere i negozi di calzature di tutto il mondo (compresi quelli della nostra città… date un'occhiata alle vetrine!). Pare così, che dopo ben mezzo secolo di onorato servizio, l'intramontabile anfibio non voglia saperne di andare in pensione e a noi non resta che augurargli "cento di questi giorni".

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