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Moltissimi appassionati della musica Pinkfloydiana ieri sera all'auditorium Vivaldi in San Giuseppe di Cassola(VI), per assistere alla controversa storia narrata nell'opera rock di Roger Waters e compagni e reinterpretata in chiave musical dalla SwingNotes Company.
Lo show inizia subito potente, con l'energia trasmessa da “In The Flesh”, ed è immediato stupore nel vedere degli artisti così giovani ballare e cantare con spiccata disinvoltura sul palco, ed è stupore doppio nel vedere, anzi, nel sentire suonare dal vivo tutti i brani che accompagnano le scene dalla band posta alle spalle della scena.
Pink, di fronte al simbolico "muro"
Ma il musical non è solo musica, è anche calarsi nella parte, e quindi gli stessi ballerini sono diventati attori, portavoce della storia che gira attorno al personaggio di Pink, interpretato da un giovane che molto ricalca il Pink del film di Alan Parker. E ci riesce bene l'autore dei testi, Pino Soppelsa, a far entrare nel personaggio ogni singolo artista, intervallando le musiche a dialoghi e battute confezionate direttamente dalla traduzione dei brani. Sembra non mancare proprio nulla, nemmeno il simbolico “muro”, che lentamente cresce alle spalle degli artisti, lo stesso muro che accompagnava lo show dei Pink Floyd nei loro ultimi concerti, e che viene abbattuto poi alla fine dello show riversandosi nella stupita platea sottostante.
Un coro di meritati applausi si leva invadendo il teatro e coloro che hanno lavorato duramente per trasmettere, a distanza di anni dall'uscita, la storia visionaria di “The Wall”, dimostrando ancora una volta la sua modernità e la sua potenza narrativa musicale.
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