Pubblicità

Pubblicità

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Per non morire di mafia…

Applausi a scena aperta al Teatro Remondini per lo spettacolo di Sebastiano Lo Monaco tratto dal libro di Pietro Grasso

Pubblicato il 27-02-2013
Visto 3.059 volte

Pubblicità

La rassegna “La Bella Stagione” ha portato sul palcoscenico del Teatro Remondini ieri sera, martedì 26 febbraio, lo spettacolo Per non morire di mafia.
Sebastiano Lo Monaco, noto interprete del teatro classico e di quello pirandelliano, ha proposto al pubblico bassanese il suo spettacolo nato nel 2010 a Spoleto che dà voce e racconto alla storia di un uomo e del suo lavoro, un lavoro particolare in cui gli avanzamenti di carriera si pagano a caro prezzo e che intreccia trama e ordito con la storia italiana contemporanea. Il testo è stato tratto dal libro omonimo scritto da Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, insieme ad Alberto La Volpe.
Nella riduzione scenica curata da Nicola Fano – l’adattamento drammaturgico è di Margherita Rubino e la regia è di Alessio Pizzech – il racconto non offre il fianco alla spettacolarizzazione, né appare come un’agiografia della mafia o della figura del magistrato: Lo Monaco interpreta Pietro Grasso, racconta la sua vita di uomo delle istituzioni, di servitore dello Stato, e percorrendone alcune tappe tristemente note alla cronaca, fermandole/firmandole col gesso bianco su un’enorme lavagna (“La mafia non esiste”; “Falcone, Borsellino"; "Il maxiprocesso”; “5 settimane: 19 ergastoli, 1000 e più anni di carcere, 100 assolti”; “Tommaso Buscetta e il 10 Febbraio 1986”) narra una nuova Iliade dove miti e eroi devono esserci e ci sono – ad alcuni di questi è toccato in vita di dovere essere anche consapevoli di doverlo diventare e a che prezzo. Il procuratore nazionale antimafia interpretato da Lo Monaco, dal palco racconta tanti episodi della storia della criminalità organizzata, e guarda al suo divenire (la mafia non uccide quasi più, sono lontani i tempi della “mattanza”, ha allungato i suoi tentacoli nei territori dove c’è ricchezza e imbratta di nero politica ed economia ovunque, a livello internazionale), ma dà voce anche ai suoi sentimenti, alle paure, alle rinunce, ai timori che precedono decisioni destinate a diventare atti di coraggio; ci sono anche momenti comici, vengono toccati tutti i registri, anche quello della commedia a tratti, in questo racconto pieno di tragedia. Grasso-Lo Monaco ci narra la solitudine e insieme la coralità riservate ai magistrati in trincea in questa guerra (in prima linea stanno fianco a fianco giudici, poliziotti, giornalisti, preti… ). C’è molta sicilianità nello spettacolo, negli accenti, nelle musiche, ma una sicilianità intesa non in senso regionalistico, o di confino del fenomeno: la culla della mafia è dove c’è un crogiolo di culture, la mafia è “mediterranea”, perciò migrante, naviga seguendo le rotte del denaro.

Mattia Pontarollo con Sebastiano Lo Monaco (a dx) al Color Cafè

L’apertura è affidata all’eco di voci di bambini che giocano a nascondino, un coro molto greco, tra questi c’è Pietro Grasso che vuole fare tana per poter gridare “Liberi tutti”: nel finale il coro ritorna, Lo Monaco gira la lavagna che diventa uno specchio e la frase che non è più bambina diventa un augurio rivolto a gente vera, una speranza che si può realizzare soltanto con la legalità, che è “l’unica forza dei deboli” conclude il magistrato, la toga nera in spalla.
Lo Monaco a fine spettacolo, rivolgendosi al pubblico presente in teatro, ha ringraziato per gli applausi, soprattutto per quelli rivolti alla toga: “Ero curioso, – ha spiegato – questa è la prima replica che propongo dopo le elezioni (Pietro Grasso è stato eletto al Senato nel Lazio per il Pd) e mi chiedevo come sarebbe stata l’accoglienza del testo dopo questa novità: ho sentito da pare vostra lo stesso calore di prima, l’omaggio alla sua storia, e la cosa mi rende felice”.
La rappresentazione è stata preceduta da un incontro con l’attore al Color Cafè del Teatro Remondini. L’appuntamento, curato da Mattia Pontarollo, è stato organizzato nell'ambito delle attività di laboratorio e formazione promosse da Color Teatri, e ha dato modo ai presenti di conoscere la genesi e le finalità dell’idea di portare in scena il libro di Grasso: “Finché la mafia esiste bisogna ricordarlo, parlarne, discuterne, reagire, perché l'indifferenza è il peso morto della storia” viene affermato anche dal palco. Lo Monaco ha anticipato anche il titolo del prossimo spettacolo che dedicherà all’opera di Grasso: Liberi tutti. I buoni, guardandoci attorno, speriamo.

Pubblicità

Più visti

1

Elezioni Regionali 2025

18-11-2025

PD effe

Visto 18.987 volte

2

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 17.328 volte

3

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”

Visto 15.977 volte

4

Elezioni Regionali 2025

20-11-2025

Elezioni, per il Momento

Visto 13.254 volte

5

Elezioni Regionali 2025

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 11.731 volte

6

Attualità

20-11-2025

Poesia concreta, anima visionaria

Visto 9.231 volte

7

Attualità

19-11-2025

Balla di sapone

Visto 8.903 volte

8

Teatro

21-11-2025

Il Politeama rinasce dopo trent’anni

Visto 3.856 volte

10

Teatro

21-11-2025

Cantanti, a Marostica per Teatris

Visto 3.516 volte

1

Elezioni Regionali 2025

16-11-2025

Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”

Visto 24.325 volte

2

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.208 volte

3

Elezioni Regionali 2025

10-11-2025

Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”

Visto 20.290 volte

4

Elezioni Regionali 2025

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.166 volte

5

Elezioni Regionali 2025

30-10-2025

Quei bravi Tosi

Visto 20.158 volte

6
7

Elezioni Regionali 2025

09-11-2025

A tu per tu con Francesco Rucco

Visto 19.822 volte

8

Elezioni Regionali 2025

02-11-2025

Là nella valle

Visto 19.747 volte

9

Elezioni Regionali 2025

18-11-2025

PD effe

Visto 18.987 volte

10

Elezioni Regionali 2025

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 17.328 volte