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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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“Veneto e Nuvole” con i Los Massadores
Un libro insolito sui Los Massadores e coi Los Massadores, per parlare del Veneto. I “norcini” del rock saranno i testimonial di Back2Africa 2012, che si concluderà con il loro concerto
Pubblicato il 04-04-2012
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Ad ogni loro esibizione, fanno il pienone. Los Massadores, la scanzonata band di Riese Pio X ormai conosciuta ai quattro venti per le sue travolgenti performance in dialetto, saranno i testimonial della 7° edizione di Back2Africa 2012: la kermesse cultural-musicale a favore degli ospedali africani di Tanguiéta e Afagnan, in programma il 14 e 15 luglio a Villa Ca' Cornaro di Romano d'Ezzelino.
L'intensa due-giorni di solidarietà si concluderà infatti proprio con il loro concerto, a conferma di quanto i Los Massadores incarnino perfettamente lo spirito di B2A, che è quello di “fare del bene divertendosi”.
Per i “norcini” del rock è un momento magico: è infatti stato dato alle stampe “Veneto e Nuvole - Viaggio nel profondo Nord Est conversando con Los Massadores”, un libro “insolito” che descrive a modo suo i tratti salienti delle genti venete.

Los Massadores nella foto di copertina di "Veneto e Nuvole"
Monica Ruffato, coautrice del libro, ce ne parla in questo contributo che riportiamo di seguito:
Veneto e Nuvole. Viaggio nel profondo Nord Est conversando con i Los Massadores
Il libro sui Los Massadores e con i Los Massadores, sul Veneto.
È stato presentato venerdì 30 marzo al teatro Accademico di Castelfranco Veneto e sabato 31 marzo al teatro Remondini di Bassano del Grappa con un concerto speciale dei Los Massadores e con Monica Ruffato e Massimo De Marchi.
Una presentazione insolita per un libro insolito.
I due studiosi dell’Università di Padova cominciano col presentarsi: Monica Ruffato, laureata in Pedagogia e perfezionata in Antropologia Culturale, insegna Sociologia all’Università di Padova e svolge attività formative su tematiche dell’Antropologia contemporanea. Massimo De Marchi, laureato in Scienze Forestali, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Edile, Civile e Ambientale. Presentano la serata: il palco verrà usato come una metafora per descrivere come si è svolto il libro, per lo più centrato sulle conversazioni con i sette componenti del gruppo musicale che sta spopolando per la loro capacità di rappresentare il Veneto senza prendersi troppo sul serio, con intelligenza e in maniera non ideologica, senza scadere nel volgare. Ne è uscito un libro che contiene più domande che risposte, ma che certi versi ci aiuta a capire perché, nonostante molti di noi abbiano voglia di andarsene, in qualche modo restiamo qui.
Si apre il sipario e si presentano i sette “norcini” del rock: Andrea Bosa, Andrea Piccolo, Mauro Berti, Luca Giacomazzi, Matteo Guidolin, Dario Antonini, Dimitri Trinca. Sono seduti su una trave che richiama la foto di copertina del libro. Rappresentano sette lavoratori veneti, intenti a mangiare polenta e salsiccia, a bere birra e prosecco. Con le gambe da bambino, quasi a voler tornare studenti che si rapportano con i professori che cominciano col tempestarli di domande: chi è Joani? Chi è il personaggio veneto? Quali sono i paesaggi belli e quali quelli brutti in Veneto? Chi è Angeo e Dimitri, i trans raccontati nelle vostre canzoni? E Micheasso? Anche questo è il Veneto…
Tra battute esilaranti e riflessioni quasi serie, si scardinano idee precostituite e si offrono chiavi di lettura per leggere le canzoni dei Los Massadores sotto una luce più profonda che, forse, non tutti erano riusciti a intravedere.
In tutti i posti a sedere c’è un post-it colorato, attraverso il quale il pubblico è chiamato a rispondere ad una domanda: Chi è Joani? L’abitante del Veneto, protagonista della cover di Domani per l’Abruzzo, cantata dai “norcini” del rock per la prima volta nel 2009. Canzone cantata per la prima volta nel 2009 in occasione di una raccolta fondi dopo la tromba d’aria che ha colpito Vallà di Riese Pio X.
Veneto e nuvole si trasforma così in un viaggio che riguarda tutti. Un’occasione per discutere sulla nostra terra, la nostra gente, le sue bellezze e le sue contraddizioni. I post-it che tornano nelle mani degli autori sono tantissimi e vengono letti tra una canzone e l’altra. Vediamone alcuni:
Joani è il cittadino veneto che non è mai contento di quello che ha e lavora sempre senza pensare che oltre al lavoro ci sono anche gli affetti
Joani è anche quello che si compra il macchinone per far vedere che ha i soldi e poi non ha nemmeno i soldi per mangiare
Il Veneto è un labirinto, cerchi di uscire e non ce la fai. Joani è una persona qualsiasi che vorrebbe correre ma non sa dove andare
Joani è tutti e nessuno, siamo noi diversi e simili
Il veneto è un’ombra de moro coe man sporche da oio!
Il veneto è semplice, sospettoso, ossessionato da atavica fame che gli ha regalato, nel Dna, una furia operosa e risparmiosa. Poco spiritoso o almeno q.b. convinto di avere una lingua internazionale, parla veneto con tutti e ovunque
Joani ze el sacrestan de Vaeà. Detto questo, el veneto ze anca un musso che lavora sempre sensa tante volte fermarse a goderse a vita e pensar
Il veneto è un generoso brontolone
Siamo opportunisti, guardiamo solo al nostro interesse personale e curiamo poco cultura e ambiente “no xe roba nostra”
Joani è quello che accatasta rujame in fondo al campo vicino a casa fino a fare una lunga baraccopoli tipo favelas (e non vede il problema?)
Joani: contadin, casa capanno. Joana: sesso, droga e… pan biscotto!!
Insomma, ci sono tanti Joani… Come ha commentato il giorno dopo una fan dei Los Massadores su Facebook, Cristina Dissegna: “credo che dopo Veneto e Nuvole ce lo chiederemo spesso e scovando risposte diverse ogni volta!”.
Veneto e Nuvole si trasforma così in un laboratorio sociale di una comunità indagante che cerca se stessa nelle proprie diversità interne, maturando nuove capacità di relazione. Da qualche giorno abbiamo anche aperto un blog: venetoenuvole.wordpress.com/.
Buon viaggio Veneto e Nuvole!
Monica Ruffato
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