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La rivoluzione di Chipperfield
“Sold out” al Museo Civico per la presentazione del progetto dell'architetto inglese che ridisegna l'intera area tra il Ponte Nuovo e il Ponte Vecchio a Bassano
Pubblicato il 16-11-2010
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Nossignori: non è David Copperfield, ma David Chipperfield. Che come il celebre mago, omonimo del giovane eroe di Charles Dickens, ha tirato fuori dal suo cappello a cilindro l'avveniristico progetto che ridisegna l'intera area tra il Ponte Nuovo e il Ponte Vecchio a Bassano.
Il pubblico delle grandi occasioni è accorso questo pomeriggio al Museo Civico per osservare in anteprima il progetto e per ascoltare il celebre architetto inglese, affiancato dagli imprenditori Renzo Rosso e Luigi Bonotto - i due committenti privati della grande impresa di restyling urbano - e dal sindaco Stefano Cimatti.
Prima del bagno di folla in Sala Chilesotti, Chipperfield si è recato nell'ala nuova del Museo, dov'è temporaneamente collocato il plastico del progetto, per incontrare la giunta comunale e quindi la stampa.
La presentazione alla stampa del progetto-Chipperfield
Una nuova passerella tra Porto di Brenta e la riva opposta, un percorso pedonale circolare a livello acqua tra i due ponti e sotto il Ponte Vecchio, una nuova piazza prospiciente all'acqua in Via Macello, l'ex Macello trasformato in Centro Culturale Polifunzionale, rampe e scale tra le rive e il Ponte Nuovo ristrutturato: sono solo alcuni degli elementi del rivoluzionario intervento.
“Con questo progetto - ha affermato l'arch.Chipperfield in conferenza stampa - vogliamo attirare il maggior numero di persone verso il fiume. L'acqua è un elemento inaffidabile in tutte le città, e anche a Londra la relazione tra la città e il fiume è incoerente. A Bassano le rive del fiume sono elementi di separazione piuttosto che di collegamento e se vogliamo collegare le due parti della città dobbiamo guardare alle due sponde del Brenta.”
“La prima questione - ha continuato Chipperfield - è il Ponte Nuovo, che a mio modo di vedere è fuori dalla città ed è la struttura più elevata che allontana la gente dal fiume invece di attirare l'attenzione vicino all'acqua. Per questo ho pensato a una passerella, un ponte pedonale che riuscisse a creare un percorso circolare tra i due ponti già esistenti e creare un livello più basso partendo dal Porto di Brenta per arrivare alla riva opposta. Il Museo Bonotto, sulla sponda destra, diventa così un nuovo elemento della linea immaginaria di musei tra il Polo Museale Santa Chiara e Palazzo Bonaguro.”
“Il progetto - ha spiegato il sindaco Cimatti - è ormai al livello di studio di fattibilità. Il nostro entusiasmo per questa realizzazione è grande, è qualcosa di estremamente importante per Bassano perché va molto verso i giovani. I giovani sono predisposti per i luoghi particolari di aggregazione.”
“Dobbiamo vedere il progetto - ha puntualizzato il sindaco - in una situazione di stralci, e riteniamo che lo stralcio minimo indispensabile sia la ristrutturazione dell'ex Macello, la passerella pedonale e la piazza d'acqua.”
Per il primo stralcio il costo preventivato di 9 milioni di euro, per un quadro economico di 14 milioni di euro. I due committenti privati sono disposti ad aprire il portafoglio per coprire la metà della spesa, il resto delle risorse dovrà essere reperito attraverso banche, istituzioni, finanziamenti pubblici e anche dalle disponibilità del bilancio comunale.
Lo “scenario medio” del progetto, che riguarda la trasformazione delle sponde sinistra e destra del Brenta, ha invece un costo previsto di 13 milioni di euro per un quadro economico di 19 milioni di euro: ma si tratta di una fase successiva al primo nucleo della “nuova Bassano” tra i due ponti.
La passerella pedonale, in particolare, sarà strutturata per sovrastare le piene del fiume: i 40 metri centrali del nuovo ponte saranno più alti di 1 metro e 20 rispetto alla massima piena del Brenta risalente al 4 novembre 1966.
Più bassa al suo apice di 1 metro e mezzo rispetto al Ponte Vecchio e di 3 metri rispetto al Ponte Nuovo, la passerella “risponde ai requisiti e alle norme imposte dal Genio Civile, dalla Sovrintendenza e dall'Autorità di Bacino”.
“Con la nostra Fondazione “OTB - Only The Brave” - ha dichiarato Renzo Rosso, patron della Diesel - finanziamo progetti di solidarietà in tutto il mondo, e il 15% delle risorse della Fondazione lo investiamo localmente, a favore di questa città e di questo territorio che ci hanno dato tanto. Assieme alla proprietà Bonotto abbiamo promosso un concorso con 10 architetti globali, sono arrivati 3 progetti e abbiamo scelto quello di Chipperfield, che è andato oltre a quanto richiesto da noi. Ristrutturare questo luogo e farlo diventare una piazza, con un inserimento del nuovo nel vecchio, è quello che accade nelle grandi città, fa segnare il tempo e le generazioni.” “Dobbiamo reinterpretare la città - ha aggiunto Rosso - secondo le esigenze della vita moderna.”
“Anche noi, come Rosso - ha aggiunto Luigi Bonotto - dobbiamo molto al territorio. Per questo vogliamo fare dell'ex Macello - che abbiamo comprato coi miei figli e che in origine doveva essere solamente la sede per la mia collezione d'arte - un centro culturale polifunzionale. Dobbiamo pensare a spazi, a uffici, a una biblioteca, a spazi d'incontro e a laboratori per artisti che lavorano con la comunità e per la comunità.”
“Le città - ha rimarcato Chipperfield - vanno viste come soggetti in continuo sviluppo e evoluzione, e il progetto vuole essere una novità invisibile che si fonde col paesaggio.”
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