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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Un Foro di applausi
Tribunale della Pedemontana grande protagonista in negativo all’assemblea dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza. Rimarcata l’assenza degli avvocati bassanesi e richiesto a più voci un contraddittorio pubblico sul Tribunale a Bassano
Pubblicato il 05-04-2025
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Per un giornalista bassanese, entrare nella sede dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza è come per Massimo Decimo Meridio, interpretato da Russell Crowe ne “Il Gladiatore”, entrare nell’arena del Colosseo.
Ma io sono qui non per scatenare l’inferno, bensì per ascoltare con attenzione.
Non ci troviamo inoltre nel Foro Romano ma, in senso giuridico, nel Foro del Tribunale di Vicenza.

L’intervento in assemblea del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, avv. Alessandro Moscatelli (foto Alessandro Tich)
Nel salone dei Palazzi Gualdo si svolge l’assemblea annuale ordinaria degli iscritti all’Ordine degli Avvocati. Ed io assisto a questo incontro nel capoluogo berico perché le mie antenne mi hanno fatto presagire che si parlerà, inevitabilmente, del Tribunale della Pedemontana Veneta. Gli interventi che si susseguiranno al microfono confermeranno poi che avevo ragione.
All’assemblea dell’Ordine forense vicentino non sono però l’unico proveniente dalle rive del Brenta.
Dal fronte bassanese, noto infatti la presenza eroica e solitaria dell’avv. Corrado Strazzabosco, già assessore del Comune di Cassola proprio negli anni in cui il Tribunale di Bassano venne soppresso ed accorpato a quello di Vicenza.
È presente in sala anche l’avv. Francesca Filiaci, già ampiamente nota a suo tempo alle nostre cronache come assessore del Comune di Romano d’Ezzelino, ma nella sua veste di referente per l’Ordine dello Sportello per il Cittadino.
Come tutte le assemblee che si rispettino, quella di Vicenza è anche un momento per tributare il giusto omaggio agli iscritti all’Ordine che si sono distinti per anzianità di servizio. Per la cronaca, viene celebrata la consegna delle “Toghe d’Oro” a quattro avvocati (Renato Bertelle, Patrizia Buzzola, Emanuele Giordano e Claudio Solinas) iscritti all’Ordine dall’ormai lontano anno del Signore 1980.
Il tradizionale “Premio Caprara” per il neo avvocato che ha ottenuto il massimo punteggio all’esame di abilitazione della professione forense viene invece attribuito all’avv. Nicole Peruzzo. Targhe di benemerenza vengono infine consegnate agli avvocati che hanno partecipato all’esame di abilitazione professionale in veste di commissari.
Qui finisce il resoconto della parte “festosa” dell’assemblea.
Segue adesso la parte che ci interessa di più, riguardante la situazione della giustizia vicentina, direttamente collegata alle incognite del progetto giudiziario pedemontano.
Allacciate le cinture: si parte.
La relazione del presidente dell’Ordine avv. Alessandro Moscatelli traccia un quadro a dir poco preoccupante sulle scoperture di organico del Tribunale di Vicenza.
Vi segnalo solo qualche dato perché i numeri sono tanti: 19 magistrati nel Civile a fronte dei 27 previsti in pianta organica e 14 nel Penale rispetto a 17, per una scopertura del 33% del personale togato.
La Procura soffre di una scopertura di personale che supera il 51% e che raggiunge il 90% per i cancellieri esperti.
“Ecatombe” per il Giudice di Pace: - 80% del personale togato e - 50% del personale amministrativo.
Eppure la durata delle sentenze è diminuita drasticamente rispetto al 2012 e la produttività dei giudici è considerevole, nonostante i due maxi processi Banca Popolare di Vicenza e Miteni che hanno comportato un’enorme mole di lavoro e
“nonostante la perenne e gravissima scopertura di personale”.
Il presidente dell’Ordine dà anche lettura di una lettera appena ricevuta dal presidente del Tribunale di Vicenza Luigi Perina, che risuona come un SOS sulla “drammatica situazione della struttura amministrativa del Tribunale, priva del Dirigente amministrativo e con carenza insostenibile del numero dei direttori”.
Nella fattispecie e in breve: il Tribunale è sfornito della figura apicale del settore amministrativo da almeno 4 anni e ad appesantire ulteriormente il carico che incombe alla presidenza è la mancanza di direttori amministrativi: 4 sui 7 previsti in pianta organica. Il tutto in un Tribunale “che soffre di una scopertura d’organico che ad oggi supera il 50%”.
“Ho segnalato questa situazione - conclude la lettera del presidente Perina - anche per sensibilizzare le istituzioni e gli utenti del servizio giustizia sulla drammaticità del problema da risolvere con urgenza, prima ancora di ipotizzare modifiche della locale geografia giudiziaria.”
Ed è a questo punto che entra a gamba tesa in assemblea il tema del Tribunale della Pedemontana.
“Io penso che la posizione di chi pone un tema di politica giudiziaria deve essere tenuta in considerazione - dichiara l’avv. Moscatelli esprimendo la posizione dell’Ordine -. Abbiamo visto però quali sono i problemi, qual era la situazione nel 2012, quali sono i tempi in cui oggi operiamo con una scopertura di organico del 50%. Allora per riaprire un nuovo Tribunale sarebbe come per una famiglia che non ha i soldi della benzina per la propria autovettura famigliare, decidere di comprare una nuova autovettura.”
“Non è una battaglia di campanile, non è una battaglia fra Bassano e Vicenza, non è una battaglia tra la sinistra e la destra - conclude -. È una battaglia del passato contro il futuro.”
Col discorso del presidente Moscatelli, il menù sulla “questione bassanese” sembra essere completato e servito.
Ma è coi successivi interventi degli avvocati iscritti a parlare che si aggiunge un’ulteriore e scottante grigliata di carne al fuoco.
Ad aprire le danze è l’avv. Anna Pase, vicepresidente dell’Unione Triveneta Avvocati, che in merito al Tribunale della Pedemontana ricorda che “già nel 2023 l’Unione Triveneta ha deciso di scrivere una delibera nella quale tutti i 14 Ordini del Triveneto sono contrari a questa iniziativa che non ha in realtà alcun senso pratico”.
“Da parte mia - afferma l’avv. Pase - non possono che riportarmi alle motivazioni che conosciamo tutti che sono quelle della necessità di una specializzazione dei magistrati che non potrà essere certo raggiunta in un Tribunale di piccole dimensioni, ma che andrà ad aggravare la situazione dei nostri Tribunali attuali, di Vicenza, Treviso e Padova, che verranno ad essere declassati da Tribunali di media misura a Tribunali più piccoli, con tutte le conseguenze negative del caso.”
L’avv. Fabio Mantovani è un’istituzione della categoria: fu sotto la sua presidenza dell’Ordine che nel 2014 le toghe vicentine lanciarono la clamorosa e provocatoria iniziativa di chiedere il fallimento “per stato di insolvenza” del Tribunale di Vicenza, allora sepolto dai procedimenti a seguito dell’accorpamento di Bassano e di Schio.
“Puoi creare anche il Tribunale della Marca o del Basso Vicentino per quanto mi riguarda, ma poi a cascata viene tutto il resto: con quali piante organiche, con quanti effettivi e come li organizzi”, dichiara.
“L’organizzazione giudiziaria è un problema veramente grosso che non può essere risolto con questo tipo di politica - continua Mantovani -. Quello che mi sorprende è che la politica si accoda a temi populistici e non pensa alle conseguenze. A me dispiace che ci sia una certa dose di dilettantismo su queste cose e mi spiace ancora di più che questo crei poi la rottura con colleghi, che frequentiamo e frequenteremo, per cose che con la giustizia c’entrano molto poco.”
“Purtroppo non vedo i colleghi di Bassano, o se ci sono non li conosco. Mi dispiace che non ci siano, perché da loro non ho mai sentito una proposta di dibattito”, esordisce l’avv. Lino Roetta che punta il dito anche “sull’assenza e sul silenzio della politica vicentina e delle associazioni di categoria”.
“Io potrei anche dire che mi sta benissimo che istituiscano il Tribunale a Bassano, purché, come dicono a Roma, la pianta organica del Tribunale di Vicenza resterà invariata - prosegue Roetta -. Sappiamo bene che questo, al di là di quello che dice Ostellari, rimane solo un “desiderata” perché le piante organiche vengono fatte in base al numero degli abitanti. E allora è inutile che ce la raccontino.”
“E mi dispiace che sia un argomento che rimane confinato solo tra di noi. Non abbiamo contraddittorio - conclude -. Per cui io invito l’Ordine a creare un momento forte di confronto in quel di Bassano. Andiamo a Bassano, parliamo alla cittadinanza e ai politici di Bassano, invitiamo tutti perché poi dovranno rendere conto del degrado del Tribunale di Vicenza di fronte ai cittadini e alle imprese, anche queste grandi assenti dal tema.”
L’avv. Luca Poncato è anche consigliere comunale a Vicenza.
È stato lui il primo firmatario della famosa mozione a tutela del Tribunale di Vicenza “nel caso in cui dovesse essere costituito il nuovo Tribunale della Pedemontana”, approvata dal consiglio comunale di Palazzo Trissino nel novembre 2023.
“Il nostro timore è che il Tribunale della Pedemontana vada a ledere la giustizia di tutti i cittadini, perché un tribunale comodo non vuol dire un tribunale efficiente - afferma -. Non stiamo cercando di fare una battaglia politica, qui si sta parlando di una giustizia di qualità. Se vogliamo avere la giustizia di qualità dobbiamo avere i giudici specializzati per dare ai cittadini del Veneto, di Vicenza e anche a quelli di Bassano delle soluzioni giuridiche efficaci. Se ho un problema giudiziario, da cittadino o da avvocato, voglio trovare dei giudici competenti e dei giudici che possano avere una struttura che gli permetta di essere efficienti.”
L’avv. Igor Brunello è invece il vicesindaco di Carrè, uno dei 27 Comuni dell’Alto Vicentino sottoscrittori della famosa lettera al ministro Nordio contro il Tribunale della Pedemontana.
“Quando noi come amministratori dell’Alto Vicentino abbiamo sentito il bisogno di intervenire è perché abbiamo sentito che la politica stava ragionando in termini di sovranità della giustizia, senza porsi il problema di quali sono le conseguenze - spiega Brunello -. E allora come amministratori abbiamo cercato a far sì che si rifletta sulle conseguenze di una scelta politica. Ho la sensazione però che sia molto difficile avere quel contraddittorio a Bassano che tutti cerchiamo.”
L’avv. Gianluca Ghirigatto è invece il sindaco di Torri di Quartesolo, il primo Comune del Vicentino che lo scorso febbraio ha diffuso un documento contro il Tribunale della Pedemontana.
“È un tema preso in ostaggio da quella che è l’ideologia politica del momento e cioè il populismo - sono le sue parole -. Quando noi vicentini cerchiamo di entrare in questo dibattito, ci viene risposto dai colleghi di quell’area geografica “non potete parlare di giustizia perché siete in conflitto di interessi”. Se è un sindaco, nel mio caso, a dire la sua ti dicono “occupati dei problemi di Torri di Quartesolo e non occuparti dei nostri”, come se quello della geografia giudiziaria non fosse un tema che riguarda tutti. Se poi un sindaco è anche avvocato e prende posizione, apriti cielo.”
“Non è una questione di destra o di sinistra - incalza Ghirigatto -, è una questione di ragione e di cavalcare argomenti molto facili, come se ai cittadini che conosciamo interessasse qualcosa di avere il tribunale davanti a casa.”
Parole molto chiare, infine, giungono per voce del giovane avvocato Chiara Sella: nomen omen.
“I numeri parlano di 1.854 magistrati che mancano in tutta Italia e i numeri dei concorsi che sono stati banditi non raggiungeranno mai questa cifra - dichiara l’avv. Sella -. Attualmente si parla del bando del 2021 in cui stanno affrontando il tirocinio generico i magistrati che verranno chiamati in funzione forse a gennaio del prossimo anno. Per i concorsi che sono stati banditi si parla di bandi da 500, 400 e 350 posti e considerando che passano cinque anni tra il bando e l’ingresso in funzione, le promesse elettorali fatte a Bassano e le rassicurazioni di creare il nuovo Tribunale a risorse invariate rispetto a Vicenza, Padova e Treviso, sono una mistificazione della realtà.”
Tutti gli interventi sopra riportati ricevono il pieno apprezzamento dell’uditorio, dal momento che ciascuno riceve alla fine un Foro di applausi.
Terminata l’assemblea, non mi resta che ritornare a Bassano del Grappa col mio bloc notes come al solito strapieno di appunti, dopo la mia esperienza da gladiatore in ascolto nell’arena del Foro di Vicenza.
Ave Forum, Bassanesi te salutant.
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