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Ecopiazzola in quartiere XXV Aprile, ecco le compensazioni. Conferenza stampa col sindaco Finco, annunciato, che brilla per la sua assenza ingiustificata. “Il porta a porta continua, interessati dall’ecopiazzola soprattutto i condomini”

Pubblicato il 11-09-2024
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Elena Pavan

Eco qua, con una “c”, visto che qua è tutto un eco. L’accordo di quartiere è fatto.
Amministrazione comunale, Etra Spa e Consiglio di Quartiere XXV Aprile uniti sotto un’unica bandiera e stretti a coorte in conferenza stampa, nella sala Ferracina del municipio, per annunciare quella che per loro è la lieta novella.
Etra realizzerà la contestata ecopiazzola in quartiere XXV Aprile, finanziata con contributo Pnrr (i lavori sono partiti oggi), di fianco al Bar Toffy, sul lato sud dell’ampia area di verde pubblico che confina a nord con viale Asiago. E sulla stessa superficie, oltre ai compattatori per il conferimento dei rifiuti differenziati h24 con ecocard, sorgeranno anche nuovi servizi e nuove strutture per i residenti.

Flavia Bernardi, promotrice della raccolta firme in quartiere XXV Aprile, a cui è stato negato l’accesso in conferenza stampa (foto Alessandro Tich)

Si tratta delle cosiddette compensazioni per il “disturbo” del nuovo impianto ecologico.
Non a carico di Etra però, e cioè della società che da questa operazione comunque ci guadagna, ma del Comune di Bassano che prevede di impegnare allo scopo circa 400mila euro dal proprio bilancio.
Una cifra consistente che, come anticipa ai cronisti l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Viero, imporrà di realizzare gli interventi previsti per stralci successivi.
Attualmente il progetto delle compensazioni per il quartiere è in fase preliminare.
Prossimamente in giunta comunale verrà approvata l’elaborazione del DIP: il Documento di Indirizzo alla Progettazione che dovrà raccogliere il “quadro esigenziale” del quartiere rispetto alle cose da fare all’interno di quell’area, in coabitazione con l’ecopiazzola.
L’ipotesi di partenza, già delineata dall’amministrazione comunale a seguito di alcune indicazioni già pervenute dal rione, è quella di realizzare un “kit” di nuove dotazioni.
Ovvero, nell’ordine: ristrutturazione del campo da basket esterno per ospitare anche altre attività sportive; costruzione della nuova “casa di quartiere” per incontri, feste e sagre; sistemazione di percorsi pedonali e ciclabili, illuminati, per un’estensione di circa 500 m., con arredo urbano; realizzazione di un’area/percorso con attrezzature sportive.
Nella stessa area pubblica, quindi, si potrà conferire le scoasse umido escluso, fare sagra, giocare a calcetto, fare jogging e quant’altro. Eco qua, di tutto e di più.

Ma è inevitabile che nell’incontro stampa sulle opere di compensazione per la nuova “area a servizio della collettività” di quartiere XXV Aprile si parli prevalentemente del tema più caldo: e cioè di ecopiazzola e di rifiuti.
È lo stesso assessore Andrea Viero ad anticipare le richieste di chiarimenti al riguardo da parte dei giornalisti:
“La gestione dei rifiuti porta, nel tempo, dei cambiamenti - dichiara -. Siamo abituati ad un servizio porta a porta che funziona benissimo, ma non possiamo negare che in alcuni ambiti densamente abitati la situazione è anormale.”
Il riferimento è alla gestione dei cassonetti condominiali, che comporta “situazioni di degrado”.
Gli fa subito eco il presidente del Consiglio di Quartiere Nicola Giangregorio, che mostra alcune foto dal telefonino di file di cassonetti di condominio stracarichi di sacchi delle immondizie, lasciati anche sulla strada, oggetto di “continue segnalazioni e lamentele in quartiere”.
Vengono quindi finalmente esposti, con efficace ed efficiente ritardo, i termini della questione.
“L’ecopiazzola non è un sistema complementare, ma integrativo al porta a porta - afferma Viero -. Il porta a porta continua, l’ecopiazzola servirà a risolvere le situazioni di degrado, in particolare dei complessi condominiali, entro il raggio di 500 metri dall’impianto.”
Arriva quindi il Giangregorio-moment.
Sulle compensazioni previste, il presidente di quartiere plaude innanzitutto “alla riqualificazione del parco che diventerà un centro di ritrovo condiviso con le famiglie”.
Poi rispedisce al mittente tutte le accuse sulla mancata comunicazione ai residenti, da parte del Consiglio di Quartiere, circa il progetto dell’ecopiazzola di Etra.
“Abbiamo fatto un’assemblea generale il 4 marzo 2024 in cui all’ordine del giorno c’era anche questa questione - dichiara Nicola Giangregorio -. Ci sono articoli di stampa e servizi tv, abbiamo mandato una lettera in ogni casa.”
Ma eccoci adesso al gran finale, riservato ad Etra.

“L’ecopiazzola è un servizio aggiuntivo - ribadisce in conferenza stampa il presidente di Etra Spa Flavio Frasson -. Non significa che andiamo a dire di togliere il porta a porta. È una fase di integrazione del servizio, il porta a porta resta.”
“L’ente regolatore è il Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti - prosegue -. Non ci sarà nessun carico sulla bolletta o sul singolo cittadino, stiamo andando anzi verso una tariffa uguale per tutti i 70 Comuni soci di Etra.”
“Il nostro obiettivo è migliorare la raccolta differenziata e le condizioni igienico-sanitarie causate dalle file di cassonetti condominiali che vengono riempiti di tutto - continua Frasson -. Ora si potranno portare direttamente i rifiuti ai compattatori, con la propria tessera, in un’area videosorvegliata. Andremo a contrattare questa soluzione con i singoli amministratori di condominio.”
Quindi il presidente di Etra vuole anche “togliersi un sassolino”:
“Qui in municipio abbiamo avuto un incontro con alcuni residenti di quartiere San Vito sulla questione dell’ecopiazzola nell’area sgambamento cani di via Cogo. Questi si sono dimostrati preoccupati più di un eventuale deprezzamento dei propri immobili che di altro.”
In definitiva, la società multiutility che più multi non si può ribadisce che coi finanziamenti del Pnrr ottenuti dal Consiglio di Bacino “è necessario sfruttare questo momento storico per ammodernare il nostro servizio”, a fronte di 16 progetti approvati “per la realizzazione di 30 ecopiazzole sul territorio, con nessun impatto sulle tariffe per i cittadini”.

The End. Terminato l’appuntamento con i cronisti, in cui il sindaco Nicola Finco - che era stato annunciato - ha brillato per la sua assenza, irrispettosa verso i giornalisti perché non giustificata, non ci resta che uscire dal Palazzo.
Nel sottoportico del municipio incontriamo il consigliere comunale di minoranza Paolo Retinò e Flavia Bernardi, la coraggiosa promotrice della raccolta firme - che prosegue, nonostante tutto, con 362 adesioni già protocollate - contro il nuovo impianto per la differenziata. La signora Flavia reca con sé due cartelli con le scritte “Sì alla consultazione del quartiere XXV Aprile” e “No ai compattatori in quartiere XXV Aprile”.
Sia Retinò che la referente della petizione, portatori d’interesse sulla vicenda per i loro rispettivi ruoli, volevano presenziare alla conferenza stampa.
Ma sono rimasti fuori dalla porta d’ingresso perché è stato negato loro l’accesso all’incontro in Comune, la casa dei cittadini.

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