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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Yomo Sapiens

Le novità del Museo Civico oltre al nuovo allestimento: l’accordo con l’Università di Padova per la valorizzazione della sezione archeologica Virgilio Chini e la proposta di intitolazione della sezione Storia della Città a Pietro Fabris

Pubblicato il 21-09-2023
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Mi piace pensare al Museo Civico di Bassano come a uno yogurt: con milioni di fermenti lattici vivi.
Yomo Sapiens.
E in effetti è un periodo di grande fermento e di grande vita, anche se non ancora esibita agli occhi del pubblico, per l’istituzione culturale più importante e ovviamente anche più amata della nostra città.

La sezione archeologica Virgilio Chini (fonte immagine: museibassano.it)

Come ben sappiamo, è in corso il riallestimento delle sale della Pinacoteca al primo piano, e non solo dei tre saloni principali che hanno ospitato la grande mostra di Canova, che ritorneranno al loro ruolo originario ma in una veste totalmente rinnovata.
Già il nuovo allestimento è stato presentato in anteprima alla stampa a sale ancora nude o parzialmente “vestite”, come quella del Crocifisso del Guariento.
Non vedo l’ora di rivederle ma con le opere ricollocate, presumo anche in molti casi diversamente da prima, per vedere di nascosto l’effetto che fa.
Ma non di solo riallestimento vivono i fermenti lattici del Museo Civico.
Si annunciano novità anche a riguardo della sezione archeologica museale Virgilio Chini, quella con le teche al piano terra che racchiudono vasi e ceramiche, piccole sculture e gioielli, monete e oggetti d’uso eccetera, dal IX secolo a.C., frutto di donazioni e importanti lasciti.
Il Comune ha infatti concluso un accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova per la valorizzazione della sezione archeologica stessa.

L’intesa punta a offrire a laureandi, specializzandi e dottorandi l’opportunità di approfondire le conoscenze scientifiche sui materiali ceramici greci e magnogreci e sui manufatti conservati nelle collezioni del Museo Civico.
Il tutto al fine di divulgare il patrimonio storico-archeologico tramite l’ideazione e la progettazione di nuovi percorsi di conoscenza e approfondimento con nuovi apparati informativi, oltre che nell’organizzazione di attività didattiche e divulgative indirizzate a differenti tipologie di pubblico.
Tra le azioni previste dall’accordo, vi sono anche la promozione di conferenze, esposizioni temporanee e giornate di studio.
La convenzione, della durata iniziale di tre anni, riserverà una particolare attenzione anche allo studio e alla pianificazione di nuovi criteri volti ad ampliare l’accessibilità e a favorire l’abbattimento delle barriere fisiche e cognitive secondo le specifiche linee guida previste dal Ministero della Cultura.

“Si tratta di un accordo - spiega il direttore dei Musei Civici Barbara Guidi - che farà crescere gli studenti in un ambiente stimolante e offrirà nuove opportunità di valorizzazione della nostra sezione museale per venire incontro ad un pubblico sempre più ampio e variegato.”
“Avremo anche l’occasione - prosegue la dottoressa Guidi - per approfondire temi e aspetti del nostro patrimonio archeologico che è di grande valore, per metterlo a disposizione del pubblico con un potenziale attrattivo e spunti di interesse sempre nuovi.”
“Gli studenti dell’Università di Padova - commenta l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion - saranno i benvenuti a Bassano per conoscere i segreti dei tesori custoditi nel nostro Museo e aiutarci a metterli in valore, ma anche per ammirare e frequentare una città, come la nostra, ricca di stimoli e di offerte culturali.”
E così, nuova linfa vitale si preannuncia per una collezione tanto importante quanto forse fino adesso sottostimata dall’interesse generale del pubblico, quello che arriva qui principalmente per ammirare il Bassano, e la sua Family, e il Canova.
I preziosi reperti del patrimonio archeologico museale meritano davvero di essere annoverati tra i “must” delle visite al Museo: Chini e a testa alta.

Soffia aria di novità anche per la sezione del Museo Civico, ubicata sempre al piano terra, dedicata alla Storia della Città.
Nel prossimo consiglio comunale di martedì 26 settembre, al terzo punto all’ordine del giorno, compare difatti l’atto di indirizzo “Intitolazione della sezione “Storia della Città” del Museo Civico del Comune di Bassano del Grappa a Pietro Fabris”.
Si tratta di uno di quegli atti consiliari che profumano di approvazione all’unanimità prima ancora della loro discussione in sala consiliare.
Non vedo per quale motivo ci si possa opporre a una proposta del genere, dal momento che la condivisa stima e la riconoscente memoria nei confronti del compianto senatore e già sindaco di Bassano Pietro Fabris, venuto a mancare il 3 ottobre dell’anno scorso, sono sentimenti trasversali.
Non va inoltre dimenticato che proprio Pietro Fabris è stato il presidente del Comitato per la Storia di Bassano, ruolo nel quale ha costantemente promosso la conoscenza del passato della nostra città, incentivando sotto la sua guida la pubblicazione di autentiche pietre miliari come la monumentale “Storia di Bassano del Grappa”, in tre volumi, edita nel 2013 sotto l’amministrazione del sindaco Cimatti.
Dedicargli la sezione della Storia della Città, dunque, è quasi un atto dovuto.

Nel frattempo, al centro aerospaziale di Cape Pavan è iniziato il conto alla rovescia per la cerimonia di inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Civico.
Un’occasione nella quale il Museo riaprirà al pubblico i propri spazi completamente rinnovati, congiuntamente alla presentazione della mostra in Galleria Civica dedicata a una delle più grandi fotografe di tutti i tempi: Dorothea Lange.
Con un cambio sul piano di volo, però.
Inizialmente prevista per venerdì 20 ottobre alle ore 18, l’inaugurazione è stata posticipata a giovedì 26 ottobre, sempre alle ore 18, “data la presenza alla cerimonia dei rappresentanti del Ministero della Cultura”, come comunica una nota di aggiornamento pervenuta in redazione.
Nessun problema: il nostro Museo Civico, fortunatamente, è uno yogurt senza data di scadenza.

Il 29 aprile

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