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Più multi che utility
Il sindaco Pavan interviene sulla notizia della possibile aggregazione di Etra con Ava. “Ogni decisione strategica per il futuro della società andrà concordata e valutata con i primi cittadini”

Foto: Danilo Omodei
Più multi che utility. Il sindaco di Bassano del Grappa interviene sulla notizia della possibile aggregazione di Etra Spa con Ava Srl (Alto Vicentino Servizi): un matrimonio che genererebbe il gigante veneto dei servizi ambientali, con un bacino di utenza di 101 Comuni. Si tratta di una notizia e non di una “voce”, dal momento che la volontà di avviare il percorso aggregativo è stata già espressa nel 2017 dalla maggioranza dei sindaci del territorio di Etra e, successivamente, anche dei sindaci dell'Alto Vicentino.
Una prospettiva che fa girare i numeri a sei zeri come noccioline: la nostra cara Etra Spa detiene un patrimonio di 191 milioni di euro, con un fatturato che nell'ultimo esercizio è arrivato a quota 180 milioni, mentre Ava presenta in bilancio un valore di produzione di 27,5 milioni.
L'operazione Etra-Ava trova l'appoggio incondizionato del presidente del Consiglio di Gestione di Etra Spa Andrea Levorato che mercoledì scorso, sugli organi di stampa, ha parlato di “due realtà solide che possono insieme garantire continuità e performance migliori”. Tra gli obiettivi del possibile futuro colosso dei servizi ambientali, come da dichiarazioni dello stesso Levorato, vi sono la messa a sistema dei servizi ambientali e dell'impiantistica industriale, tra cui un nuovo impianto di incenerimento rifiuti. La strada verso l'aggregazione appare ormai segnata e a settembre partiranno i confronti con i sindaci per la chiusura del cerchio. Ma il sindaco di Bassano, con un comunicato trasmesso oggi alle redazioni, fa capire che per quanto lo riguarda questa strada non sarà in discesa.
“Etra appartiene ai cittadini, quando parliamo di questa società non dimentichiamo dunque che le decisioni future devono essere prese in un’ottica che tuteli e salvaguardi gli utenti stessi - dichiara e replica Elena Pavan -. A noi sindaci il compito di controllare e vigilare che la multiutility offra servizi all’altezza e continui ad investire in infrastrutture.” “Con queste premesse - prosegue - è mio dovere ricordare al presidente del Consiglio di Gestione Andrea Levorato che ogni decisione strategica per il futuro della società andrà concordata e valutata con i primi cittadini.”
“Come Comune capofila del territorio, a maggioranza relativa in Etra, Bassano è pronta a sedersi attorno a un tavolo e ragionare di strategie e possibili sinergie ma non possiamo accettare che la questione venga posta come è stato fatto nelle scorse ore - aggiunge il primo cittadino -. Non è una partita chiusa, ma un percorso che va condiviso e discusso, ascoltando le istanze di ogni singolo territorio.”
“Stiamo analizzando con attenzione - precisa Pavan - i dati che Etra ha presentato in merito a questa operazione e solo dopo un’attenta valutazione entreremo nel merito tecnico della questione. Proprio per questo sorprende che sia stata data per certa una soluzione che, per ora, rimane esclusivamente sul piano dell’ipotesi. Valuteremo a tempo debito quale sarà il percorso migliore per la nostra società e lo faremo con i colleghi sindaci del territorio a tutela dei cittadini.”
In ballo, nel progetto di aggregazione, anche la possibile modifica dell'attuale assetto della governance di Etra, suddivisa in due organismi distinti.
Il primo organismo è il Consiglio di Sorveglianza, eletto dall'assemblea dei Comuni soci, composto da 15 rappresentanti delle Amministrazioni comunali, che definisce le strategie aziendali e ha competenze di controllo e di verifica della gestione della società. Il secondo è il Consiglio di Gestione, formato da 5 componenti, che amministra la società e ha competenze operative e gestionali. Nella possibile aggregazione di Etra con Ava, come anticipato dallo stesso Levorato, tale doppio binario verrebbe soppiantato dalla costituzione di un Consiglio di Amministrazione unico. “Non darei così per scontato nemmeno il passaggio dal sistema duale al sistema più tradizionale del Consiglio di Amministrazione - conclude Elena Pavan -. Anche in questo caso reputo più che necessaria una concertazione certosina.”
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