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La cattiva stella
Lettera in redazione di Marco Bigolin, attivista M5S di Rossano, “epurato” dal M5S Area Pedemontana Veneta. Con una dura critica al MoVimento: “Il bavaglio messo alla partecipazione del popolo a 5 stelle avviene anche a livello nazionale”
Pubblicato il 09-10-2013
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Era stato annunciato come il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle alle ultime elezioni comunali a Rossano Veneto. Sappiamo tutti come è andata a finire: M5S diviso e successivamente escluso dalla competizione elettorale, e vittoria per la civica della lady del Pdl Morena Martini.
Lo abbiamo quindi visto, in Parco Ragazzi del '99 a Bassano, alla presentazione del M5S del Grappa, il nuovo meetup dell'ala “celottiana” del MoVimento sorto come “naturale evoluzione” (definizione del portavoce per la stampa Francesco Celotto) rispetto all'altro fronte del M5S locale: ovvero il Movimento 5 Stelle Bassano del Grappa e il Movimento 5 Stelle Area Pedemontana Veneta.
Ora Marco Bigolin, attivista M5S di Rossano Veneto, trasmette una dura lettera in redazione nella quale comunica la sua “epurazione”, assieme ad altri 21 attivisti, dal M5S Area Pedemontana Veneta ovvero A.P.V.: il coordinamento dei gruppi del MoVimento che operano nei Comuni del nostro territorio.

Nell'occasione l'attivista rossanese spara a zero su quelle che a suo dire sarebbero le “anomalie” all'interno del MoVimento sul piano locale ma anche nazionale: con una pesante critica, in particolare, nei confronti dei parlamentari - ovvero dei “cittadini eletti” - del M5S a Roma.
Il tutto a soli quattro giorni dal doppio incontro promosso dal MoVimento 5 Stelle A.P.V. per sabato prossimo 12 ottobre - in mattinata a Solagna e nel pomeriggio a Bassano - nel quale 15 parlamentari del M5S incontreranno in piazza la cittadinanza.
Restando in attesa di un'eventuale replica della controparte, riportiamo quindi di seguito - integralmente e “senza censura”, come direbbe il libraio bassanese Marco Bernardi - la comunicazione trasmessa in redazione da Bigolin:
COMUNICATO
LIBERTE' , EGALITE' , FRATERNITE'
Trasparenza, condivisione, democrazia dal basso. Anche il M5S ha i suoi pilastri incrollabili, costruiti com'è noto sui valori più puri del concetto di democrazia partecipata. Quanto avvenuto di recente nel bassanese è però qualcosa di molto grave perché fa crollare le speranze di quanti credevano in questa chimera chiamata M5S AREA PEDEMONTANA VENETA.
Così come il più micidiale fucile può divenire un’arma tanto inutile quanto pericolosa se affidato al cacciatore inesperto, così anche gli strumenti ed i principi sui quali si basa il M5S diventano delle belle scatole, ma vuote nei contenuti, se vengono padroneggiati da risorse umane impreparate. Veniamo ai fatti. Circa 3 settimane fa il M5S A.P.V. contava oltre 410 iscritti nell'area bassanese,numero notevole anche se in realtà gli "attivisti" operativi sul territorio non arrivano a 50. Poi l'anomalia: tale numero cala a 390. Ben 22 attivisti si trovano letteralmente sbattuti fuori, epurati, cancellati dal M5S A.P.V. senza alcun preavviso,motivazione valida o non ,senza intavolare alcuna discussione, nemmeno on-line, in linea con le “direttive” del regolamento peraltro “scarno” del M5S. A.P.V.
Secondo gli attivisti “epurati” è venuta meno la democrazia dal basso che il M5S almeno a Bassano in ogni occasione sbandiera ai 4 venti. Alla richiesta di spiegazioni sulla vicenda, nessuna risposta dal portavoce e dai co-organizers dell' A.P.V. ma un taglio con uno stile che ricorda tanto i gulag russi o le squadracce. Così il bavaglio messo alla partecipazione del popolo a 5 Stelle avviene anche a livello nazionale. Quante delle cosiddette proposte della “base” son giunte fin sulle labbra dei nostri CITTADINI ELETTI? Oppure tali iniziative sono piovute dall'alto da parte di quel vertice di cui tutti negano l'esistenza ma che in realtà esiste eccome? Nella rete il popolo 5Stelle non dibatte, non decide, non vota sulle tematiche concrete, ma sui candidati al Quirinale (il “nuovo” Prodi, poi Gabanelli e Rodotà prima osannati, poi offesi come in uso fare) oppure sull'epurazione mirata dei deputati scomodi alla oligarchia interna.
Molti degli 8,5 mln di italiani che a febbraio hanno protestato votando M5S sono delusi, per non poter esprimere un voto on-line su decisioni importanti, come una possibile collaborazione fra M5S e PD su un governo di contenuti, senza alleanze, sul modello che in Sicilia ha portato il governo CROCETTA a lavorare con il M5S su tematiche condivise.
Ciò non è avvenuto e gli Italiani hanno potuto constatare come la democrazia partecipata dal basso proposta dal M5S sia una chimera. In quel di Bassano non c'è stata nemmeno uno straccio di votazione on-line. Un bel colpo di falce, una bella botta di martello e via 22 persone che hanno lavorato sodo nel territorio, fra la gente. Ai parlamentari si vuol chiedere chiarezza, perché come rappresentanti eletti dovevano essere informati, dove sta la trasparenza,la democrazia, la condivisione in tutto ciò? Dov'è il dibattito? Anche per rispetto vostro, cari cittadini-onorevoli a 5 Stelle, dovevate essere molto informati su questo, ma soprattutto dove sono i contenuti sulle tematiche concrete come ad esempio la tutela e lo sviluppo sostenibile del territorio, le misure per il rilancio delle piccole e medie imprese, il taglio del debito pubblico, la lotta alla corruzione? Come al solito basta dare sempre la colpa agli altri, no? Nuova politica? vecchia politica ! Il lupo travestito da pecora !
Troppo comodo aver fatto leva sulla disperazione del popolo italiano che attendeva risposte da tempo, quando con il megafono Grillo ululava in giro per l'Italia “non c'è più tempo, nessuno deve essere lasciato indietro”. Ora ben 22 epurati sono stati proprio lasciati indietro, come tutti gli italiani in questi 8 mesi. Libertè, Egalitè, Fraternitè !!!!! Vive la France. E L’Italia?
Marco Bigolin ( Rossano Veneto )
(Attivista M5S accusato di agire in stile massonico, di essere un caso psichiatrico, di avere avuto tessera PDL (onta irrimediabile!?) ed ultimamente di essere un “cazzone”…) amante, aggiungo, della propria terra natale e del buono che ancora c’è.
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