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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Consiglio comunale, maggioranza spaccata
Clamorosa fumata nera per l'elezione del nuovo presidente del consiglio. Non passa la candidata Cavalli, proposta dal PD. Decisive le astensioni dei tre consiglieri di Città Vostra, di Sandonà (Udc) e di Bernardi (Cittadini per Bassano)
Pubblicato il 26-03-2013
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Ad un osservatore esterno, l'elezione di un presidente di consiglio comunale può sembrare una pura formalità. Così invece non è: si tratta infatti di un atto elettivo che, sotto il profilo politico, consente di lanciare dei precisi segnali di fumo. Tanto più se la procedura di elezione, come accade nel consiglio comunale di Bassano, avviene con voto palese.
Ed ecco che, poco prima delle 19, nell'aula consiliare di via Matteotti succede quello che non ti aspetti. Al secondo punto dell'ordine del giorno c'è appunto l'elezione del nuovo presidente dell'assemblea civica, dopo le dimissioni dall'incarico di Mauro Beraldin (PD) che ora siede sul banco della giunta comunale come nuovo assessore all'Urbanistica. Per la sua nuova nomina nel governo cittadino Beraldin si è dimesso anche da consigliere, e al suo posto subentra il giovane Gianandrea Borsato, che va a sedere sui banchi di maggioranza dopo la rinuncia di Domenico Patassini, primo dei non eletti del Partito Democratico nel 2009.
Il consiglio, presieduto nell'occasione dalla vicepresidente Tamara Bizzotto della Lega Nord, deve dunque decidere chi far sedere nella poltrona di regista dell'assemblea comunale. Il segretario comunale Antonello Accadia, a norma di regolamento e a tutela di eventuali contestazioni formali, spiega che il voto deve avvenire per appello nominale: i consiglieri vengono chiamati uno alla volta e ciascuno esprime la sua preferenza ad alta voce.
Da sinistra: Giorgio Bettiati, Cristoforo Lo Giudice, Antonio Mauro (Città Vostra) e Giovanni Battista Sandonà (Udc), quattro dei cinque dissidenti di maggioranza (foto Alessandro Tich)
Gli aventi diritto al voto sono 31: 30 consiglieri presenti, più il sindaco Cimatti. Per essere eletto, il nuovo presidente del consiglio deve ottenere i due terzi dei consensi più uno. Tradotto in cifre: un quorum di 21 voti.
Seguono le proposte dei candidati da votare. Giovanni Reginato, nuovo capogruppo PD e di maggioranza dopo la rinuncia di Francesco Fantinato, propone il nome di Elisa Cavalli, consigliere del suo gruppo. Luciano Todaro, della Lega Nord, sottolinea invece il buon lavoro svolto dalla vicepresidente Bizzotto, candidandola alla massima carica consiliare. Mauro Zen, del PdL, rimarca come nessun incarico di responsabilità sia stato affidato al suo partito, che rappresenta la “maggioranza relativa”, e lancia la candidatura del suo collega di gruppo Roberto Marin.
I tre nomi proposti fanno già annunciare l'astensione del gruppo di minoranza Un'Altra Bassano: “Sottolineo con piacere che tra i tre candidati ci sono due donne - afferma la consigliera Paola Facchinello -. Tuttavia il nostro voto sarà di astensione perché spereremmo in una convergenza maggiore.”
Si passa quindi al voto per appello nominale. Il sindaco Cimatti e tutto il gruppo PD si esprimono a favore di Elisa Cavalli. Anche Stefano Giunta, osservato speciale quale potenziale ago della bilancia per gli attuali equilibri di maggioranza, vota per la candidata del PD assieme ai componenti del suo gruppo Guglielmini, Giacon e Schirato. Quasi un segnale per lanciare al sindaco e alla maggioranza il messaggio: “noi, per il momento, siamo ancora qui”.
Ma il consenso per la candidata di maggioranza si inceppa sui banchi di Città Vostra, la lista del sindaco Cimatti. I consiglieri Antonio Mauro, Giorgio Bettiati e Cristoforo Lo Giudice si astengono. Mentre giungono le loro dichiarazioni di voto, la fredda temperatura esterna di questo piovoso inizio primavera sembra raggiungere anche l'aula del consiglio. Il consigliere Mauro, in particolare, non fa gelidamente una piega. “Scheda bianca” anche per Giovanni Battista Sandonà dell'Udc e per Bruno Bernardi di Cittadini per Bassano. Il voto della lista di Bernardi è tuttavia “disgiunto”: Roberto Lanaro, di Cittadini per Bassano, vota infatti per la Cavalli.
Sul lato opposto, quello delle minoranze, Todaro e Finco della Lega, più la diretta interessata, votano Tamara Bizzotto. Il gruppo PdL, con l'astensione del proprio candidato, vota Marin.
L'ultimo voto per Elisa Cavalli arriva da Rodolfo Celestino (Fli), ma non è sufficiente. Al termine dell'appello, la candidata di maggioranza ottiene in tutto 14 voti. Decisive, per la fumata nera, sono le 8 astensioni: 3 di opposizione (Marin del Pdl, Facchinello e Poletto di un'Altra Bassano) e ben 5 di maggioranza, di cui 3 della lista più vicina al sindaco.
E' tutto da rifare: il consiglio dovrà essere riconvocato entro 30 giorni per procedere a una nuova elezione del proprio presidente, prima a maggioranza assoluta e poi, in caso di ulteriore non raggiungimento del quorum, a maggioranza semplice.
Ma sono questioni formali che passano in secondo piano, perché intanto - politicamente - la frittata è fatta: il candidato di maggioranza non è stato votato dalla sua stessa maggioranza. I giornalisti delle testate locali, presenti in blocco alla seduta consiliare, scappano via a scrivere il loro pezzo o telefonano subito in redazione: c'è la notizia, e che notizia.
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