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Lo “Scotton” si lancia nello spazio
La squadra di robotica dell'istituto bassanese è tra i 25 team italiani selezionati per il concorso internazionale “Zero Robotics”: dovrà elaborare un programma di controllo per i droidi “Spheres” della Stazione Spaziale Internazionale
Pubblicato il 07-10-2012
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Hanno la dimensione di una palla da bowling e sono chiamate SPHERES (acronimo di “Synchronized Position Hold, Engage, Reorient Experimental Satellites).
Non si tratta di sfere qualsiasi: si tratta infatti di piccoli satelliti-robot “intelligenti” - ciascuno dei quali indipendente dagli altri, con la propria energia, propulsori, computer e sistema di navigazione - utilizzati dalla NASA in volo libero all'interno della ISS (Stazione Spaziale Internazionale), che continua incessantemente a girare attorno al nostro pianeta.
Tre esemplari di questi “droidi”, in particolare, sono stati inseriti nell'equipaggiamento tecnologico della ISS per testare nuove procedure di manutenzione, di assemblaggio, di studio delle manovre di attracco e per il volo di formazione, di riparazioni di emergenza all'interno e all'esterno della stazione orbitante e quant'altro.

Un astronauta con uno dei tre satelliti-robot "SPHERES" all'interno della Stazione Spaziale Internazionale (fonte immagine: ssl.mit.edu)
Ispirate ai droidi volanti di “Guerre Stellari” e sviluppate dagli scienziati dal prestigioso MIT - Massachusetts Institute of Technology di Boston, le “Spheres” sono ora al centro di un concorso internazionale di robotica rivolto alle scuole superiori statunitensi ed europee: si chiama “Zero Robotics Competition” e a lanciarlo è lo stesso MIT assieme alla NASA e all'ESA - Agenzia Spaziale Europea.
La sfida internazionale per studenti - che domani, lunedì 8 ottobre, sarà presentata per l'Italia al Castello del Valentino a Torino alla presenza del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo - chiederà ai giovani partecipanti di creare un programma per il controllo remoto dei satelliti-robot.
Già sperimentato negli Stati Uniti, il concorso “Zero Robotics” viene esteso dall'anno scorso anche in Europa e proposto alle scuole italiane grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino e dell'Università di Padova.
Ciascuna delle dieci nazioni europee iscritte al contest parteciperà con 25 squadre, che sono state individuate in base ad una gara di preselezione a livello nazionale svoltasi a fine giugno e selezionate secondo i criteri di “buone strategie, dedizione e capacità di lavorare in team”.
La competizione sta mettendo alla prova anche i giovani cervelli ai piedi del Grappa: tra le 25 squadre italiane ai blocchi di partenza per la suggestiva sfida spaziale c'è infatti anche il team robotic@scotton, composto dai ragazzi dell’indirizzo manutenzione elettrotecnica dell’IPSIA Scotton di Bassano del Grappa, che si sono classificati al 5° posto alla preselezione nazionale e che stanno lavorando al progetto già da due settimane per portare in alto gli onori delle scuole vicentine, di cui sono gli unici rappresentanti.
Il premio del concorso è molto ambito e consiste nella possibilità, per le squadre finaliste, di assistere in Olanda alle finali in collegamento diretto dalla Stazione Spaziale.
“Si tratta di un'opportunità importante per gli alunni al fine di acquisire importanti competenze professionali specifiche dell’automazione e della robotica - afferma il prof. Mauro Schirato, docente di Elettrotecnica e Automazione dello Scotton e coordinatore del progetto -. L’esperienza permette anche di sviluppare skills ritenute fondamentali per i futuri tecnici delle aziende del nostro territorio, quali la capacità di coordinarsi e lavorare in team, le conoscenze linguistiche, la ricerca dell’innovazione.”
“E’ da sottolineare - prosegue il prof. Schirato - che l’iniziativa assume una forte valenza motivazionale per gli alunni, che trovano un forte stimolo per approfondire anche le materie solitamente più ostiche e di difficile approccio quali la matematica, le lingue straniere e la fisica. Le competenze di acquisite in tali discipline saranno indispensabili per conseguire un buon risultato.”
La squadra bassanese, insomma, è sulla rampa di lancio: per un'impresa di cui la pagina facebook dedicata www.facebook.com/roboticascotton fornirà dati e aggiornamenti.
Il primo passo della competizione, attualmente in corso, è una simulazione di un gioco al computer su un server del MIT. Si tratta di una “sfida continua” tra i diversi team nel programmare due robot che si muovono in modo concorrente nello stesso spazio di gare.
La “mission” è quella di agganciare un satellite per prelevare un’antenna/radar e con questa recuperare alcuni detriti nello spazio per riutilizzarli.
Da questa prima fase usciranno le squadre che parteciperanno agli step successivi, al termine dei quali i team europei e quelli americani potranno allearsi fra loro per ottenere un programma che offra un risultato complessivo migliore.
Seguirà una gara ad eliminazione, dalla quale usciranno solo le squadre finaliste: la fase finale avrà luogo sulla Stazione Spaziale Internazionale dove i programmi dei gruppi vincitori saranno caricati ed eseguiti nei satelliti “Spheres” disponibili a bordo della ISS, sotto l’attenta supervisione degli astronauti.
Le finali, a bordo della Stazione, verranno mostrate in diretta ai team finalisti al centro tecnologico ESTEC dell'ESA nei Paesi Bassi.
Al team robotic@scotton, non resta dunque che augurare un grande “in bocca al lupo” alla Star Wars: che la Forza sia con voi!
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