Ultimora
5 Dec 2025 19:35
Campedelli rompe il silenzio 'Chievo, delitto perfetto'
5 Dec 2025 18:14
Stefani proclamato presidente della Regione Veneto
5 Dec 2025 18:01
Valbruna rinuncia al sopraluogo per lo stabilimento a Bolzano
5 Dec 2025 17:46
++ Chiusa inchiesta su strage del bus di Mestre, 7 indagati ++
5 Dec 2025 17:43
Stefani proclamato presidente della Regione Veneto
5 Dec 2025 17:32
Migrante ucciso, i familiari si oppongono all'archiviazione
6 Dec 2025 00:31
Trump scarica l'Europa: 'Rischia di essere cancellata'
5 Dec 2025 20:40
Nyt, è morto l'archistar Frank Gehry, aveva 96 anni
5 Dec 2025 20:29
++ Nyt, è morto l'archistar Frank Gehry, aveva 96 anni ++
5 Dec 2025 20:33
Meloni: "Se l'Europa vuole essere grande deve difendersi da sé"
Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
Autarchia alimentare
Martino Cerantola (Coldiretti): sostenere in tutti i modi le aziende agricole italiane
Pubblicato il 11-03-2022
Visto 7.222 volte
Con la pandemia prima e la guerra poi abbiamo scoperto che le basi su cui poggia la nostra economia (e il nostro benessere) sono fragili. Fragilissime.
Filiere produttive lunghe, indifese, esposte a rischi geografici (dipendenti da Paesi e mercati lontanissimi), a instabilità di ogni tipo e spesso in preda di pescecani finanziari di ogni risma. L’instabilità può essere causata da eventi tragici come la guerra, ma anche da eventi sanitari, climatici e naturali (carenza di materie prime). Certo si può stare senza l’auto nuova per qualche mese in più a causa della mancanza di microchip, per le materie prime industriali si possono sopportare (non all’infinito) problemi di costo e di tempistiche di consegna. Ma ora la tensione internazionale ci mette addosso la paura di ritrovarsi senza grano, pasta, olio di semi, zucchero, caffè e carta. La frutta è arrivata a prezzi stellari. Manca anche il concime.
Martino Cerantola ha appena terminato una riunione di giunta della Coldiretti – è il presidente della federazione provinciale – e ammette che anche nel suo mondo ci sia grande incertezza su quello che potrà succedere. «Tra gli agricoltori si respira veramente molta preoccupazione».
Martino Cerantola (Coldiretti)
Possibile che, a meno di un mese dall’inizio della guerra, l’Europa corra il rischio di finire le scorte di tanti prodotti alimentari basilari?
«Per l’Italia accade perché non siamo autosufficienti per molte produzioni alimentari. Dipendiamo dall’estero e ci affidiamo agli esportatori, più del 60% dei cereali viene importato. Sull'agricoltura paghiamo anni di politiche sbagliate».
Ma veramente manca il grano?
«Sì e anche il mais. I problemi ci sono sia per l’alimentazione umana sia per quella animale. Nel secondo caso i prodotti arrivano in prevalenza proprio dall’Ucraina. Adesso c’è il problema della guerra, ma ci sono altre cause strutturali, come il cambiamento climatico, che influiscono sui raccolti e sul prezzo dei prodotti. Alcuni Paesi dell’Est, per esempio l’Ungheria, hanno ridotto moltissimo le loro produzioni. Ma, ripeto, per anni non è stata fatta nessuna politica strategica».
L’agricoltura italiana cosa può migliorare?
«Chiederemo anche a livello europeo di produrre di più. In Italia ci sono un milione di ettari, per esempio quelli adibite a zone EFA, che potrebbero essere riconvertiti in zone produttive agricole. Il 10% di questi terreni è proprio qui in Veneto».
Addirittura in alcuni supermercati si può comprare l’olio di semi in numero limitato, un paio di bottiglie.
«L’olio di semi di girasole arriva quasi tutto dall’Ucraina. In generale, gli acquisti e il magazzino di questi beni si fa secondo necessità. In Italia abbiamo produzioni limitate ma abbiamo margini per migliorare».
Passiamo ai rincari sulla frutta, qui la guerra dovrebbe influire meno.
«Tante aziende ortofrutticole hanno chiuso perché non più remunerative. Si sono aggiunti in questi anni anche danni importanti dovuti al clima. Pensiamo alle gelate tardive o al problema delle cimici che hanno attaccato le pere. Nel comparto ortofrutta eravamo addirittura un paese esportatore, dovremo riorganizzare tutta la filiera. Però attenzione: bisogna rivedere anche come sono distribuiti i margini di guadagno lungo la filiera. Fino ad ora i produttori hanno sempre preso meno di tutti».
Questo inizio di crisi alimentare un po’ di paura la sta mettendo…
«La consapevolezza del ruolo fondamentale dell’agricoltura deve esserci sempre, non solo durante i momenti di paura. Gli agricoltori non possono essere costretti a lavorare per niente».
Carne e latte?
«Il problema sono il mangime e il costo dell’energia. A Vicenza, il 60-70% degli allevamenti non è autosufficiente per il mais. È aumentato da 20-22 euro al quintale a 40-42 euro al quintale. Non si va avanti con questi prezzi».
Esiste un piano di emergenza alimentare nazionale? L’Italia in cosa sarebbe potenzialmente autosufficiente?
«Voglio spostare ancora la domanda sul fatto che si siamo accorto solo ora che l’agricoltura è fondamentale e che dobbiamo pensare di essere il più possibile autosufficienti. Quello che abbiamo mantenuto in termini di produzione agricola e di allevamenti lo dobbiamo alle aziende che hanno resistito e che hanno investito. Ora si trovano bollette energetiche e spese fuori controllo. Ci sarà bisogno di rinegoziare i mutui, di ridare liquidità. Poi bisognerà finalmente incentivare l’energia prodotta dal biogas e dal biometano. Per fortuna, dalla settimana scorsa è possibile installare i pannelli fotovoltaici sopra gli stabilimenti agricoli con una semplice dichiarazione».
In meno di un mese di guerra il mondo globalizzato si è nuovamente congelato. Qui da noi nel Veneto come siamo messi?
«In Veneto l’agricoltura conta e potrebbe contare ancora di più. Per esempio supportando i prodotti locali dando loro la precedenze nelle mense, nelle scuole e negli ospedali. Questa fase di guerra ci sta mettendo sotto al naso la fragilità del nostro sistema alimentare. Dobbiamo sostenere le aziende agricole in questa fase impazzita, perché quelle che chiudono poi non riaprono più».
Il 06 dicembre
- 06-12-2024Schei TG24
- 06-12-2024Niente a post
- 06-12-2024Giada Kostner
- 06-12-2023Il Ponte dell’Immacolata
- 06-12-2021Caccia alle quaglie
- 06-12-2020Fratelli divisi
- 06-12-2020Via Quattrocchi
- 06-12-2016Le Colonne d'Ercole
- 06-12-2016Questo non è un parcheggio
- 06-12-2015Povera Chiesa
- 06-12-2015Full Metal Jacket
- 06-12-2014Precipita con l'auto dal tornante nel dirupo, muore cingalese residente a Bassano
- 06-12-2014E' l'ora dell'“aperiscoasse”
- 06-12-2014Filippo Busin (Lega Nord): “Roma, dietro le chiacchiere di Renzi il nulla!”
- 06-12-2014Mussolente, quarta assemblea pubblica con i cittadini
- 06-12-2014Turismo tra Marketing e Identità Territoriale
- 06-12-2014Il Ponte allo specchio
- 06-12-2013Ferrovie. Pendolari: “Nuovo orario cadenzato: poche luci, tante ombre”
- 06-12-2011Pensieri in volo
- 06-12-2010Pedemontana, accordo sugli espropri
- 06-12-2009UCCISO DA UNA COLTELLATA FUORI DALLA DISCOTECA
Più visti
Politica
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 20.338 volte
Politica
19-11-2025
Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”
Visto 19.454 volte



