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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Industria

L'Esercito di Luca

Umori e rumori del popolo dei negozi e dei pubblici esercizi: tra moniti alla politica, motivazioni olimpiche e la Tares “dimenticata”. Resoconto senza peli sulla penna dell'Assemblea mandamentale di Confcommercio Bassano

Pubblicato il 01-10-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Campioni olimpici e campioni del mondo. Sono le due immagini - e poi capirete il perché - che sintetizzano gli umori e i rumori dell'annuale Assemblea dei Soci della Confcommercio del mandamento di Bassano del Grappa, importante e atteso appuntamento del calendario economico bassanese.
La sede prescelta per quest'anno per l'assise di categoria è l'Hotel Glamour di Cassola, noto peraltro indirettamente alle cronache locali e nazionali - tramite la figura del suo titolare Simone Furlan - per essere il quartier generale e la base operativa dell'Esercito di Silvio.
Ma questa, ovviamente, è un'altra storia. Ed è soprattutto il turno di un altro Esercito: quello di Luca, al secolo Luca Maria Chenet, presidente mandamentale di Confcommercio Bassano, che assieme allo stato maggiore del direttivo di categoria chiama a raccolta gli iscritti all'associazione per fare il punto sui problemi e le prospettive del commercio, del turismo e dei servizi del nostro territorio.

Il presidente di Confcommercio Bassano Luca Chenet durante la sua relazione. Al suo fianco la campionessa olimpica Gabriella Dorio, "invitata speciale" della serata (foto Alessandro Tich)

L'Esercito, numericamente, risponde alla grande. La sala convegni del Glamour riesce a malapena a contenere tutti gli intervenuti, a cui si aggiunge un nutrito parterre di sindaci, assessori e rappresentanti delle altre categorie economiche più due soli rappresentanti del sempre più osservato speciale - e non in senso positivo - mondo della politica: l'europarlamentare Mara Bizzotto e il consigliere regionale Nicola Finco.
Un overbooking di invitati che costringe gli addetti di Confcommercio ad aggiungere un bel po' di sedie prima che la parte pubblica dell'assemblea abbia inizio. Con un programma che riserva in apertura un sentito e doveroso omaggio: la consegna di due applaudite targhe alla memoria di Adriano Loss e Sergio Dukic, due monumenti della categoria che oggi non sono più tra noi, ritirate dalla compagne di una vita Donatella Loss e Teresa Dukic.
C'è anche lo spazio per la consegna dei riconoscimenti ai commercianti benemeriti, il momento che più di tutti fa capire ai non addetti ai lavori quanto il commercio sia un elemento connaturato e imprescindibile della vita e della comunità cittadina: tra questi i fratelli Pozza, per gli 85 anni di attività dello storico emporio di colori e vernici “Al Bottegon” di piazza Garibaldi e i mitici fratelli Di Rosa, che a Bassano sono sinonimo di “pizzeria”, per i 50 anni di presenza in città.
A giudicare dalla storia, dalla longevità imprenditoriale e dallo spirito ancora indomito dei premiati, non sembrerebbe di trovarci di fronte a un comparto economico che si sta interrogando se sia vicino il momento di staccare la spina o se all'orizzonte di questi tempi incerti si stia prospettando una via d'uscita.
Eppure la relazione del presidente Chenet ha un titolo che parla da solo: “Ultimo miglio o giro di boa”. Un bivio epocale che dovrebbe stimolarci a non restare prigionieri del vicolo cieco della depressione economica trovando la forza di imboccare la strada per voltare pagina, se è vero come afferma il presidente che “la crisi ci sta narcotizzando, non stimolandoci a cercare nuove opportunità”.

“Piedi, testa e cuore”

Quella di Chenet è una relazione alla Chenet, ricca di riferimenti e di frasi ad effetto. Il presidente nel suo discorso batte il tasto sulla valenza storica e turistica del nostro territorio, frequentato in passato da Dante Alighieri e da Hemingway e costellato dalle memorie della Grande Guerra.
Ancora Luca si rivolge al suo Esercito richiamando al dovere il “pianeta a sé stante” della politica “in un sistema-paese che sta in piedi se ognuno agisce secondo la sua responsabilità”. Lancia un monito sempre alla politica “che non si rende conto che l'aumento dell'Iva dell'1% abbassa i consumi e crea un gettito inferiore”. Dichiara la necessità “di uno shock fiscale, come ha fatto la Francia” e “di abbattere le fabbriche degli sprechi, che stanno aumentando il fatturato di anno in anno”. E conclude il suo excursus citando Garibaldi a Calatafimi (“Qui si fa l'Italia o si muore”).
E se il presidente vicario Teresa Cadore - dopo avere ricordato le percentuali delle assunzioni in calo e della mobilità in aumento nel settore commerciale - invita testualmente gli associati “a rinunciare alla vacanza a Sharm El Sheikh per andare a visitare città come Berlino o Barcellona, a vedere nuove idee”, il vicepresidente Paolo Lunardi - delegato al coordinamento coi presidenti comunali e i presidenti delle categorie della Confcommercio mandamentale - sottolinea l'importanza del “cordone ombelicale” tra i vertici categoriali e la base associativa.
Con un benefit motivazionale riservato a tutti gli associati presenti: l'intervento della “guest star” Gabriella Dorio, medaglia d'oro nei 1500 metri alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984, chiamata questa volta a fronteggiare la disorientata arena degli imprenditori del commercio per dare le giuste dritte su come allenare la mentalità adeguata per superare l'ultimo miglio e arrivare al giro di boa.
Supportata dai filmati di quella leggendaria impresa olimpica, la spumeggiante Gabriella ripercorre tutti i problemi e le difficoltà superando le quali (“anche quando ti cade il mondo addosso, bisogna reagire”) è riuscita ad archiviare sconfitte e infortuni per poi salire su quell'indimenticabile podio trionfale.
Bisogna “avere piedi, testa e cuore”, “sentire dentro di noi quello che possiamo dare” e “mai darsi per vinti, mai”. Una metafora della vita e “del lavoro, che è come una gara”. “Se siamo uniti per venir fuori da questa crisi, ci riusciremo - sferza la campionessa -. E' dura, ma questo è il bello. Noi ce la faremo, abitiamo in un Paese meraviglioso e Bassano è un posto incantevole.” Medaglia d'oro di ottimismo e di forza di volontà.

Dal campione olimpico al campione del mondo

Dopo il coaching in stile Centro di Preparazione Olimpica della inossidabile Dorio, ce n'è quanto basta per spronare i commercianti a correre la mattina dopo in negozio con la velocità di Usain Bolt.
Ma la successiva e improvvisa polemica tra il sindaco Cimatti e l'europarlamentare Bizzotto - che richiama i presenti al reale clima e stato delle cose in campo politico-istituzionale, e di cui riferiamo in un precedente articolo - scarica e fa sbollire l'adrenalina positiva nel giro di un secondo.
A suonare nuovamente la carica, nel suo intervento, è il presidente mandamentale degli Artigiani Sandro Venzo, che sottolinea la stretta unione delle categorie associative nel fronteggiare il momento economico: “Non è una guerra di soli generali. Abbiamo bisogno delle truppe.”
L'Esercito di Luca, appunto, per quanto concerne i commercianti. Che proprio mentre il presidente si appresta a dichiarare conclusa l'assemblea, lancia improvvisi e per il momento isolati segnali di ammutinamento.
A dare fuoco alle polveri è Federico Bortolato, titolare di un ristorante-pizzeria di San Michele, a tutti noto come “il campione del mondo” per i tre titoli iridati di pizza “velocità” e “larghezza” vinti negli anni che furono. “Pensavo che in questa assemblea parlavate della Tares” - sbotta il pizzaiolo, alzandosi in piedi.
Già: la Tares, ce ne eravamo dimenticati. Non però i numerosi associati raggiunti dai noti aumenti del Tributo comunale sui Rifiuti.
“Non era all'ordine del giorno - replica Chenet -. Questa è un'assemblea mandamentale, e non solo di Bassano. Ne parleremo in una riunione specifica, oggi abbiamo incontrato il sindaco Cimatti, qui presente, e domani la giunta comunale presenterà una delibera per rinviare la scadenza della prima rata al 15 ottobre.”
Ma Bortolato non ci sta e insiste sul perché non se ne sia parlato. “Io non l'ho mai vista alle nostre assemblee - sbotta il presidente -. Venite solo quando vi interessano i problemi.”
Brusii e qualche accenno di fischi dalla platea. Si alza un altro, giovane associato: “Io non ho i soldi per pagarla, facciamo a meno di pagarla tutti.”
La tensione, coi sindaci e i politici presenti tutti lì davanti, rischia di salire.
Ma alla fine l'assise si conclude senza ulteriori colpi di scena, con la promessa di rinviare la discussione all'incontro specifico sulla Tares a Bassano che a questo punto sarà convocato prima della scadenza della seconda rata di dicembre.
L'impressione finale che molti associati si saranno portati probabilmente a casa - tra inviti a non mollare, battibecchi politici e tributi da pagare - è tutta racchiusa nella domanda che un anziano commerciante, al termine dell'assemblea, ci rivolge candidamente: “E allora, semo all'ultimo miglio o semo al giro de boa?”.
Ai posteri l'ardua sentenza.

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