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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Industria

“Bifrangi: una questione di scelte”

Il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello replica alle affermazioni del presidente dell'azienda Francesco Biasion, che investe in Inghilterra “per gli ostacoli delle istituzioni italiane”. Chemello: “La nuova polemica mi ha lasciato allibito"

Pubblicato il 26-01-2012
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Brassaï. L’occhio di Parigi

"Qui non siamo ben sopportati e soprattutto non siamo ben visti. Il posto ideale per i nostri investimenti sarebbe qui, ma questo Paese, l'Italia, ci crea solo ostacoli.”
Le parole pronunciate ieri da Francesco Biasion, presidente della Bifrangi Spa di Mussolente e della consociata Bifrangi UK in Inghilterra, hanno suscitato un'inevitabile seguito di commenti e di reazioni.
Deluso e amareggiato dal cumulo di burocrazia e dalla asserita scarsa considerazione delle istituzioni del nostro Paese - Comune di Mussolente compreso -, il gruppo industriale misquilese si dichiara costretto a localizzare i nuovi investimenti e le tecnologie d'avanguardia all'estero.

Lo stabilimento della Bifrangi Spa a Mussolente

Prima fra tutte la gigantesca pressa da 32mila tonnellate di potenza, per un investimento complessivo di 100 milioni di euro, che sarà collocata nello stabilimento di Bifrangi UK nella città di Lincoln, nel Regno Unito.
Tra le diverse motivazioni che hanno spinto l'azienda a investire sempre di più oltre confine - da noi ampiamente riportante in un altro articolo di questo canale - ci sarebbero anche e soprattutto alcuni ostacoli politico-amministrativi verificatisi a livello locale.
Come il progetto - rivelato da Biasion sempre ieri in conferenza stampa - di una nuova strada, possibile bretella di collegamento con la futura SPV, che a Mussolente passerebbe proprio in mezzo alla proprietà della Bifrangi, tagliando in due l'area produttiva.
A questa e ad altre considerazioni replica oggi, con una nota diffusa alle redazioni, il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello.
“La questione Bifrangi - afferma il sindaco - ha ormai assunto le caratteristiche di un fiume carsico, che riaffiora dopo un lungo percorso sotterraneo quando meno te lo aspetti, non si sa quando e dove, ma è certo che il fiume di polemiche prima o poi riaffiora. Ci sono vecchie polemiche che vengono rispolverate, con altre nuove che vengono alimentate.”
“La vecchia polemica - continua Chemello - è ormai nota a tutti: quel maglio gigantesco che malgrado tutte le autorizzazioni rilasciate nel 2007 dai vari Enti preposti, Comune di Mussolente incluso, ha preso inspiegabilmente la via del Nord America. Su questa polemica sono già state spese molte parole, forse troppe, visto che sono state tutte superate da fatti e documentazioni che hanno ampiamente smentito le tesi dell'azienda.”
“La nuova polemica nata in questi giorni però - dichiara ancora il primo cittadino -, mi ha francamente lasciato allibito, visto che sono venuto a conoscenza a mezzo stampa che l'Amministrazione di Mussolente avrebbe in mente una nuova bretella di collegamento alla SPV che taglia i terreni di proprietà della Bifrangi.
Ebbene, questa presunta nuova bretella di collegamento, altro non è che una previsione di un eventuale sbocco verso nord a servizio della zona industriale (quindi compresa anche l'azienda Bifrangi) inserita da tempo nel P.R.G.
La cosa più interessante è però l'anno in cui vi è stato l'inserimento di questa previsione, il 1981, cioè 31 anni fa quando lo stabilimento dell'azienda nemmeno esisteva. Faccio un po' fatica a pensare che gli amministratori di allora stessero tramando contro l'azienda.”
“Mi spiace sentire che una azienda delocalizza, o per lo meno vada a deviare all'estero i propri futuri investimenti - conclude il sindaco di Mussolente -, ma posso assicurare che gli ostacoli che l'azienda Bifrangi ha finora incontrato in questa Italia ammalata di burocrazia (in questo sono in piena sintonia con il sig. Francesco Biasion) sono esattamente gli stessi affrontati e risolti, pur faticosamente, da altre aziende del territorio che hanno fatto scelte diametralmente opposte, come quella di credere e investire nel proprio Paese. Una questione di scelte.”

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