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Bassanonet.it
Grandi Maestri x-rays
I capolavori dell'arte reinterpretati dall'occhio radiografico di Renato Meneghetti. Al Museo Civico di Bassano la nuova, intrigante sfida dell'artista bassanese
Pubblicato il 26-03-2011
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I grandi capolavori della storia dell'arte come non li avete mai visti. Stravolti, reinterpretati, travisati, sezionati eppure fedeli all'impianto figurativo dell'opera originale.
E' il personalissimo omaggio ai grandi maestri della pittura firmato da Renato Meneghetti, protagonista - con un circuito di mostre e installazioni non a caso intitolato “Aldilà dell'occhio” - di un singolare percorso contemporaneo proposto in affiancamento alle celebrazioni del Cinquecentenario di Jacopo Bassano.
Artista poliedrico e polivalente, in costante e dirompente viaggio tra le più diverse forme e tecniche espressive - dalla pittura al video, dalle grandi installazioni alle esperienze cine-grafico-fotografiche -, tanto “misconosciuto” nella sua Bassano quanto celebrato nelle maggiori rassegne in Italia e all'estero, Biennale d'Arte di Venezia compresa dove ormai è un habituè, Meneghetti propone la sua nuova, ennesima ed intrigante sfida ai canoni contemporanei della composizione e della percezione creativa.
Renato Meneghetti: “El jersey amarillo” di Pablo Picasso
Una sfida che si chiama “Grandi maestri x-rays”: una cinquantina di dipinti del ciclo “I grandi maestri”, realizzati dal 2008 al 2011, allestiti fino al 3 luglio nell'ala nuova del Museo Civico di Bassano, in cui l'autore presenta delle ardite e stravolgenti elaborazioni “pitto-radiografiche” di celebri opere - da Giotto a Leonardo, da Caravaggio a Dürer, da Klimt a Dalì, da Modigliani a Picasso - mettendo a frutto la sua pluriennale confidenza con la radiografia, elemento ricorrente nella sua arte nella costante ricerca della rivelazione della struttura segreta delle cose.
Con la sua incursione nel cuore della pittura, penetrando nei colori e nelle forme simbolo di vita e di bellezza, Meneghetti si trasforma in anatomista per rivelare, attraverso lo studiato inserimento di tasselli radiografici, lo scheletro nascosto della Monnalisa o della sempre leonardesca Dama con l'ermellino, dei volti di Modì, o delle “Demoiselles d'Avignon” di Picasso. E così, nella stessa tela, il caldo e rassicurante colore della pittura impallidisce e lascia spazio - quasi come un corto circuito - all'azzurro vuoto, inquietante e inespressivo, della lastra radiografica.
Figure che ci invitano ad osservare la realtà “aldilà dell'occhio” e che “portano ad intuire - come scrive di Meneghetti Vittorio Sgarbi - non solo le forme prevedibili, ma anche un mistero oltre le forme. Un'indagine sulla forma, nascosta e avvertita, resa sensibile ma non pienamente guadagnata alla luce e alla conoscenza.”
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