Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 09-05-2010
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Davide Longo, già ospite della terza edizione del Piccolo Festival della Letteratura come autore di uno dei racconti di “Deandreide”, un’antologia curata da Giorgio Vasta edita da Rizzoli, ritornerà a Bassano il 20 giugno per presentare il suo ultimo romanzo, “L’uomo verticale”, Fandango Libri. E’ questa la prima attesa anticipazione sul programma e sugli ospiti che arricchiranno la settima edizione del PFL di Palomar. La manifestazione porterà dal 18 al 20 giugno in città autori, libri e una festa letteraria che segue un format collaudato e gradito, una formula che si è caratterizzata nel tempo in una dimensione familiare e informale: sarà una tre giorni dedicata alla lettura in cui scrittori e spettatori come sempre sono invitati a sentirsi “a casa loro”, immersi in un’atmosfera colloquiale lontana sia dall’eccessiva spettacolarizzazione, sia dal rischio dell’ingessatura accademica che paralizza il clima di molti incontri letterari, e il “Piccolo” vuole accentuare proprio questa precisa accezione del festival. Longo, autore piemontese, è insegnante, scrittore, musicista, sceneggiatore e regista. Ha esordito come romanziere nel 2001 con “Un mattino a Irgalem” edito da Marcos y Marcos, un noir ambientato nell’Etiopia coloniale del 1937 che ha ottenuto il Premio Grinzane opera prima e il Premio Via Po; il suo secondo romanzo è stato “Il Mangiatore di pietre”, Premio Città di Bergamo e Premio Viadana. A Bassano Longo presenterà la sua ultima recente pubblicazione, “L’uomo verticale”, edita da Fandango Libri, un romanzo che presenta un’Italia futuribile e in certi tratti purtroppo riconoscibile in stato d’assedio: le frontiere chiuse, le banche vuote, la benzina razionata, bande di persone che ammazzano, stuprano, incendiano, ragazzi che si stordiscono vacui e cattivi con droga e alcol, un territorio senza più regole dove vive un’umanità ridotta alla lotta ferina per la vita. L’autore ci mette di fronte agli esiti evolutivi di una società presa solo da se stessa e dedita al consumo dove vige la legge del più furbo, dove l’emigrante è solo un nemico e la collettività, il "villaggio" che ha perso di vista qualsiasi valore, è ormai destinata a scomparire. L’uomo buono, il professore protagonista, accompagnato dal placido elefante indiano David e dall’asina Circe, per salvarsi ritorna ad uno stato primordiale ma ricco della consapevolezza della storia e del sacrificio, l’ “Uomo verticale” cerca di ritrovare se stesso e i rapporti umani perduti attraversando con la figlia ritrovata e pochi altri compagni di sventura lo scenario dell’apocalisse, e cercando un nuovo mondo dove venga recuperato il valore del “conservare le storie”. I temi per un dibattito e un confronto con l’autore sono numerosi ed evidenti. Bassanonet è mediapartner del PFL 2010 e darà spazio anche sul portale agli approfondimenti del dopofestival.
Davide Longo