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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Un quartiere, un'ex caserma e 61 milioni di debiti

Il sindaco Cimatti interviene sull'alienazione della Caserma Fincato. “Necessario venderla per la riduzione del debito del Comune”. “Con 40 milioni di debito in dieci anni di governo della città, Il PDL abbia almeno il pudore di stare zitto"

Pubblicato il 20-09-2011
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Brassaï. L’occhio di Parigi

La politica è tutta un'opinione. Ma la matematica no. E la calcolatrice del sindaco Cimatti afferma quanto segue: il Comune di Bassano del Grappa deve affrontare un debito pregresso che ha ormai superato i 61 milioni di euro.
Per ripianare la voragine, solo quest'anno, l'Amministrazione dovrà pagare una rata di mutuo di 7 milioni. Stando bene attenta, dall'altra parte, ai risparmi di gestione e al recupero di risorse per rimanere dentro il Patto di Stabilità.
Con un debito di tale portata, un costo del personale elevato in rapporto alle spese totali e una capacità finanziaria ridotta dai tagli dei trasferimenti dello Stato, la municipalità bassanese è alla ricerca di soluzioni urgenti in grado di fare cassa e di dare una boccata definitiva di ossigeno al bilancio comunale. “In caso contrario - avverte il sindaco - le conseguenze saranno drammatiche.”

Cimatti: "Un'alienazione necessaria e finalizzata alla riduzione del debito"

La bombola di ossigeno, in questo caso, ha un nome preciso: si tratta del piano delle alienazioni, ovvero della vendita ai privati di beni immobili di proprietà del Comune.
“Le alienazioni - dichiara Cimatti - sono una necessità assoluta, e finalizzata esclusivamente alla riduzione del debito.”
E anche la prima alienazione in agenda ha un nome preciso: ed è la vendita dell'ex Caserma Fincato in quartiere San Vito, operazione che - per rientrare nei parametri imposti dal Patto di Stabilità - “dovrà essere effettuata entro quest'anno”
La variante al PRG che riguarda l'ex caserma, elaborata in tempo record e adottata lo scorso luglio dal consiglio comunale (notizie.bassanonet.it/attualita/8974.html), cambierà, come noto, i connotati dell'area: al posto del complesso militare dismesso è previsto infatti un nuovo insediamento di edilizia residenziale privata.
Una questione sulla quale il Consiglio di Quartiere San Vito ha promosso un referendum, distribuendo un questionario a tutti i residenti.
“Se avessi saputo prima di questa iniziativa - afferma il sindaco - avrei avuto il tempo di spiegare che il risultato di questa consultazione non poteva influenzare in alcun modo la scelta dell'Amministrazione.”
Che, a giudizio di Cimatti, è una scelta obbligata. “La questione - incalza il primo cittadino - non è quella di dire “sì” o “no” alla vendita della caserma, come richiede la prima domanda del questionario. La voce del quartiere è sicuramente importante, ma certe operazioni prescindono dal quartiere stesso e vengono fatte per la collettività. Io vado ad alienare un bene perché non ho il denaro che mi serve.”
"Nel 2005 - ricorda Cimatti - il Comune di Bassano è uscito dal Patto di Stabilità, con un debito superiore ai 12 milioni e 360mila euro. L'anno successivo non ha più potuto accedere ai mutui, ma ha dovuto comunque pagare una rata di 3 milioni e 615mila euro. Pensate un po' se noi facessimo un'operazione di questo genere. Se quest'anno non vanno in porto alcune operazioni e sforiamo di 2 milioni di euro dal Patto di Stabilità, l'anno prossimo dovremmo pagare 2 milioni di rimborso e avremmo 2 milioni in meno di trasferimenti dallo Stato."
Il sindaco ha quindi preso il toro per le corna rivolgendosi direttamente alla cittadinanza.
“Ho scritto una lettera importante a tutti i cittadini, che avrei voluto distribuire in questi giorni - rivela -, ma non me la sento di affrontare delle spese di spedizione postale.”
Una decisione, spiega Cimatti, in coerenza con la sua politica di risparmio sulle spese di comunicazione esterna.
Il sindaco ha ritenuto quindi di diffondere il contenuto della lettera tramite la stampa locale, la pubblicazione integrale della comunicazione (comprendente anche i numeri del debito pluriennale dell'Amministrazione) sul sito internet del Comune e la distribuzione gratuita della stessa porta a porta.
“Nonostante il mio impegno e la mia totale disponibilità nei confronti dei quartieri - scrive Cimatti nella missiva - di questo questionario non ero a conoscenza, perché, se fossi stato interpellato sull’iniziativa, avrei spiegato che lo stesso non poteva, nei termini in cui era stato predisposto, influire sulla decisione se alienare o meno questo bene. La situazione economica e, soprattutto debitoria, del nostro Comune è infatti tale per cui risulta indispensabile recuperare delle risorse per diminuire un debito che ormai ha superato i 61 milioni.”
“Certamente terremo conto, come abbiamo sempre fatto, dei desiderata del quartiere - prosegue la lettera - e ben venga un questionario se questo ha anche lo scopo di verificare la partecipazione dei cittadini alla vita civica, ma non potremo prescindere dall’interesse complessivo della comunità; siamo comunque disponibili, ovviamente, ad un pubblico incontro con il Quartiere sullo specifico argomento."
"Quanto andremo ad incassare dall’alienazione di questo bene - scrive ancora Cimatti ai cittadini - non servirà per una nuova opera da inaugurare in pompa magna, ma sarà utilizzato per ridurre il debito del Comune. E’ certamente gratificante farsi belli inaugurando palazzetti, sedi di quartiere, luoghi di aggregazione e quant’altro, pur aumentando il debito pubblico; molto meno piacevole è alienare un bene senza dare apparentemente nulla in cambio"
"Io, però - sottolinea il testo - credo si debba pensare alle future generazioni ed alle amministrazioni che verranno dopo di noi e che, con un debito sempre crescente, si troverebbero nell’impossibilità di dare ai cittadini i servizi minimi essenziali. Da qui il nostro impegno di lasciare a fine mandato un debito inferiore a quello che abbiamo trovato, e che purtroppo siamo stati costretti ad incrementare per scelte già fatte.”
“Il capogruppo del PDL - è un altro passo della comunicazione - ha detto che si dovrebbe trasformare la caserma Fincato in un centro per gli anziani e in un impianto sportivo. Ma il denaro necessario, da sommare al mancato introito dalla vendita, dove lo prendiamo? Penso che il PDL dovrebbe almeno avere il pudore di starsene zitto, visto che ha governato questo Comune per dieci anni, aumentando di ben 40 milioni di euro il nostro debito e lasciando quindi un’eredità disastrosa per quanto riguarda questa voce del bilancio.”
“Non è finita qui”, aggiunge il sindaco nella conferenza stampa convocata oggi sull'argomento.
Le altre ipotesi di alienazione che saranno presto prese in considerazione riguardano l'anagrafe di via Verci, la sede della scuola Leoncavallo e l'essicatoio in via Campo Marzio. Sempre valida, per Cimatti, anche la proposta di vendere ai privati Palazzo Pretorio: “Che prospettive ha il Comune di Bassano ad averlo?”.

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