Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 10-09-2011
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Cosa succede? E' un happening? Un flash mob? Un saggio all'aperto di una scuola di ballo o un evento di spettacolo che era sfuggito al nostro taccuino?
Sono le 23 di venerdì 9 settembre e transitiamo, casualmente, sul Ponte di Bassano. La scena che si presenta ai nostri occhi - immortalata anche dalla nostra photogallery - ci sorprende non poco: decine di persone che sugli spazi del ponte palladiano danzano all'unisono, al ritmo di melodie popolari eseguite da due musicanti alla fisarmonica e al violino.
Mazurke, girotondi, danze folk: ce n'è per tutti i ritmi. La gente balla e sa come ballare. Movimenti, passi, direzioni: tutto eseguito alla perfezione. Ma è evidente che quelli che vediamo non sono ballerini di mestiere, ma persone che si stanno divertendo, e probabilmente molti di loro neanche si conoscono.
Danzatori "klandestini" sul Ponte di Bassano (foto Alessandro Tich)
A un certo punto una coreografia impone a tutti di saltare: il pavimento sopra il Brenta ondeggia, ma il Vecchio Ponte - che ne ha viste di peggio - regge egregiamente all'impatto.
Seguiamo due o tre danze, e ancora non ci capiamo nulla. Nessuna scritta, nessun avviso, nessuna indicazione. Unico indizio, le borse e gli zainetti appoggiati per terra ai lati del ponte che ci fanno capire che i danzatori della notte vengono da fuori.
In un breve intervallo tra un ballo e l'altro, condito da applausi e gridolini di approvazione, ci avviciniamo ad alcuni partecipanti per chiedere lumi sull'evento in corso. Altra sorpresa: la gente, più di tanto, non ne vuole parlare. Ma noi insistiamo e una danzatrice, anche se di poche parole, finalmente ci svela l'arcano: “E' un passaparola. Si chiama Mazurka Klandestina.”
Un'altra coppia di partecipanti, da Cavaso del Tomba, è più generosa di informazioni: “I due musicisti sono francesi e si chiamano Parasol, sono bravissimi. La gente che partecipa alle Mazurke Klandestine si dà appuntamento in varie città, nelle date prefissate, tramite internet e i social network. Questa sera a Bassano sono arrivate persone anche da Rimini e dal Piemonte. E domani sera siamo a Padova.”
Il pubblico bassanese, di passaggio sul Ponte, si ferma per lunghi minuti ad assistere all'insolito spettacolo. E qualcuno si fa trascinare entrando a sua volta nelle danze.
Torniamo a casa, fortemente incuriositi, e accendiamo il computer per saperne di più.
Ci imbattiamo su un sito (www.ballifolk.altervista.org/mazurka_klandestina.html) che elenca vari appuntamenti “klandestini” in giro per l'Italia. “Venerdì 9 settembre alle 22.30 - leggiamo nell'elenco - Mazurka sul Ponte con i Parasol a Bassano del Grappa sul Ponte di Legno.”
Ma è ovviamente Facebook il grande collettore di informazioni per gli appassionati di questi eventi spontanei, con una pagina dedicata (www.facebook.com/group.php?gid=52890873597&v=wall) che offre tutte le info e i commenti del caso.
La Mazurka Klandestina - leggiamo nella bacheca sul social network - è “per chi non è mai sazio della magia del ballare la Mazurka Francese! Con un'attenzione particolare anche al riprendersi il diritto di fruire di strade e piazze pubbliche al di fuori dei circuiti commercial-consumistici dove si deve pagare per qualsiasi cosa…”.
“Alle serate Mazurka Klandestina - informa ancora la pagina su Facebook - tutti sono benvenuti, ma è importante sapere che si ballano Mazurke, Mazurke, Mazurke, Mazurke, Mazurke, Mazurke, qualche Valzer-Scottish-Polka, e pochissime altre danze.”
“Le mazurke klandestine - scrive una utente nella discussione - si stanno diffondendo a macchia d'olio anche in Francia e vengono annunciate "sur le modèle italien improvisée" (sul modello italiano spontaneo).”
E allora: W la Mazurka! Una ventata di ottimismo e di positività (favorita dalla fresca arietta che ieri sera spirava sul Brenta) in questi tempi di cattivi pensieri.
Annotazione a parte: mentre sul Ponte era in corso la Mazurka Klandestina, sulla vicina terrazza di Palazzo Sturm si svolgeva la cena di gala degli “Accordi Canoviani” mentre a Palazzo Bonaguro aveva luogo l'inaugurazione della “Festa delle Culture” abbinata ai “Bassano Music Awards”, la finale del contest di Cantieri Giovani per le band emergenti. Nello stesso momento stava rientrando a casa il pubblico che poco prima, al Castello degli Ezzelini, aveva assistito al concerto di Enrico Rava, il più grande jazzista italiano.
E per fortuna che qualcuno dice che Bassano del Grappa sta morendo. Ma questa, come ben sappiamo, è un'altra danza.