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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

La macchina del capo

Considerazioni definitive sul caso dell’auto privata dell’assessore Mazzocco parcheggiata spesso e volentieri nello spazio riservato ai mezzi della Polizia Locale davanti al comando di via Vittorelli

Pubblicato il 17-08-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“La macchina del capo ha un buco nella gomma…”, recita la celebre canzoncina per bambini.
Per carità: giammai fosse.
Anche perché il capo è l’assessore comunale alla Sicurezza Claudio Mazzocco e la macchina è la sua autovettura privata che lui usa, come ha dichiarato a Bassanonet, per svolgere le sue funzioni di pubblico amministratore. La qual cosa giustifica, a suo dire, il “privilegio” di poterla parcheggiare nello spazio riservato ai mezzi della Polizia Locale davanti al comando di via Vittorelli, diventato di fatto la sua seconda casa.

Archivio Bassanonet

Me ne sono occupato ieri e, a prima vista, sembra la solita notizia tappabuchi del periodo estivo che viene pubblicata per coprire gli spazi lasciati sguarniti dalle altre e più importanti notizie di attualità che se ne vanno in vacanza.
In realtà, come ben sapete, in questa estate bassanese i casini non sono mai andati in ferie e abbiamo avuto e abbiamo ancora fin troppo da scrivere: da Baxi/Pengo al Genius Center, siamo in overdose da oppiacei amministrativi.
Dall’auto di Mazzocco non dipendono i destini della città, ma ne ho comunque scritto essendo arrivato in redazione il comunicato del PD cittadino che segnalava allo stesso assessore, a seguito di segnalazioni dei cittadini, “la costante presenza da mesi, nelle ore diurne e notturne, di un’automobile privata senza nessun contrassegno identificativo nel posteggio riservato alle auto della Polizia Locale situato proprio all’uscita degli uffici di via Vittorelli”.
“Mistero” risolto in meno di un’ora: con telefonata a chi vi scrive, l’assessore Claudio Mazzocco ha informato che quell’auto privata è la sua.
La vettura in questione è priva di contrassegno identificativo, ma l’assessore comunale alla Sicurezza ribatte di “essere munito di regolare autorizzazione, rilasciata nel 2022”.

Il caso della macchina del capo, inevitabilmente, ha provocato reazioni secondo due opposte correnti di pensiero.
Un nostro affezionato lettore mi ha detto al telefono che il Partito Democratico ha generato una polemica di basso profilo, lanciata al solo scopo di screditare l’assessore.
Come dire: “Mazzocco è bravo, è sempre presente, lasciatelo lavorare.”
Un altro nostro affezionato lettore mi ha scritto invece che Mazzocco non ha i titoli per prendersi simili libertà e “deve capire che fa l’assessore e non lo sceriffo”.
Il collega giornalista Marco Milioni, traendo spunto dai miei due articoli di ieri che ha correttamente citato, ha rilanciato la notizia su Vicenza Today e ha commentato in conclusione di articolo, in merito al “permesso di parcheggio” concesso all’assessore:
“Sullo sfondo rimane il problema della opportunità ed eventualmente della liceità della decisione (l'autorizzazione potrebbe anche essere impugnata avanti al Tar) che peraltro non compete all'assessore ma ai dipendenti del Comune.”
“Di più - prosegue Milioni -, la mancata esposizione del talloncino, se accertata come si spiega? Lo stallo infatti è riservato alle auto della polizia municipale e l'assessore non è un funzionario del Comune ma un amministratore eletto. In caso di problemi la grana, sul piano amministrativo, non sarebbe dell'assessore, ma di chi ha firmato l'autorizzazione: questo stabilisce la legge Bassanini.”
E oggi, con un nuovo comunicato intitolato “Autorizzazioni ad personam”, ritorna alla carica il Circolo PD di Bassano del Grappa.

“Ringraziamo l'assessore Mazzocco per la celerità nella risposta fornita a mezzo stampa - afferma la nota Dem -. Eravamo sicuri che se quell'auto non fosse stata sua sarebbe stato prontissimo a farla multare così come accade alle auto in divieto di sosta a Bassano.”
“Non possiamo però fare a meno di chiederci se la possibilità di parcheggiare agilmente in centro storico sia una prerogativa solamente dell'assessore Mazzocco o se anche altri amministratori, impegnati come lui nello svolgere il proprio dovere negli uffici comunali, abbiano lo stesso privilegio - prosegue il comunicato -. O se come tutti gli altri lavoratori che saltuariamente o quotidianamente frequentano il centro storico cittadino parcheggino in altro modo, pagando o camminando un po' di più. Non ci risulta che la sindaca Pavan parcheggi sotto la loggia comunale o che l’assessore Zanata parcheggi la propria auto nei giardini adiacenti Sala Tolio.”
“Capiamo inoltre - continua il testo - che sia lo stesso assessore a dover autorizzare la propria auto a parcheggiare li, ma nessun contrassegno o autorizzazione comunale rende l’auto di un amministratore pubblico equiparabile ad una volante, anche se ne occupa il posto.”
“Forse - conclude il Circolo cittadino del PD - sarebbe il caso di rispettare, oltre alla legge, anche i propri cittadini prima di ergersi a sceriffo.”

A onor del vero, non è la prima volta che capita una cosa del genere.
In tempi passati - ve lo ricordate? - era finito al centro delle cronache e dei social il caso della Ford Fiesta nera che parcheggiava regolarmente in prossimità del comando dei vigili di via Vittorelli “con tagliando di autorizzazione alla sosta non numerato e difforme rispetto a quelli rilasciati per i residenti”.
Il caso della Fiesta misteriosa era addirittura finito al centro di un’interrogazione in consiglio comunale, alla quale l’allora assessore alla Sicurezza Tamara Bizzotto aveva risposto: “La Ford Fiesta nera appartiene al signor sindaco.”
“Quell’area di sosta, che è per i veicoli della Polizia Locale e per eventuali autorizzati - aveva ancora spiegato l’assessore -, serve per i frequenti spostamenti del sindaco per l’attività dell’amministrazione, senza avere ripercussioni pregiudizievoli sulla sua attività di lavoro che non usufruisce di permessi come accade per i dipendenti pubblici.”
Insomma: déjà vu. Era il novembre del 2019, era pre Covid e - amministrativamente parlando - pre Mazzocco.
Diciamo che l’attuale assessore alla Sicurezza ha “ereditato” il privilegio, di cui il suo predecessore Tamara Bizzotto non aveva mai pensato di usufruire, giustificandolo con la sua assidua e quotidiana frequentazione del comando di Polizia Locale dell’Unione Montana del Bassanese, come si chiama ufficialmente.
Uso eccessivo del posteggio riservato o addirittura abuso, come sostiene qualcuno?
È quanto basta per animare un nuovo fronte di polemica nella lunga pre-campagna elettorale, oramai iniziata e non da oggi, in vista del voto comunale del 2024: aggiungi al carrello.

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