Alessandro TichAlessandro Tich
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Sì beh, molle

Tribunale della Pedemontana: c’è chi ha preso la notizia con le molle. E intanto parte l’affondo di Magistratura Indipendente contro “l’impatto disastroso sul sistema giustizia” dell’annunciata revisione della geografia giudiziaria

Pubblicato il 13-01-2025
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Dunque, dove eravamo rimasti?
Ah, sì: all’interrogazione in Senato del senatore vicentino Pierantonio Zanettin sul Tribunale della Pedemontana Veneta, alla risposta datagli in Senato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove circa l’intenzione del Governo di predisporre in tempi brevi uno schema di disegno di legge per la riapertura di alcuni Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012 e alla trionfale libera interpretazione che è stata data alle sue parole dall’altro sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “Annunciata in Senato l’istituzione del nuovo Tribunale di Bassano del Grappa”.
Un corto circuito che ha immediatamente generato gli entusiastici commenti in riva al Brenta e non solo sulla notizia di una “istituzione” che in realtà è una parola che Delmastro Delle Vedove non ha mai pronunciato. L’avevo già scritto ma, come direbbero gli avvocati, repetita iuvant.

Foto Alessandro Tich

Ma c’è anche chi, pur considerando positivamente i nuovi possibili “scenari” in materia di giustizia di prossimità a Bassano, ha preso la notizia ampiamente con le molle.
Sul Tribunale della Pedemontana, il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza Gianluca Cavion, ad esempio, non ha stappato in anticipo la bottiglia di spumante ma in un comunicato stampa trasmesso alle redazioni si trincera dietro un molto più realistico “Bene riaprire il tema”.
“Ribadiamo la nostra posizione sull’importanza del Tribunale della Pedemontana a Bassano, a patto che questo non si trasformi in una scatola vuota o che ai buoni intenti segua poca concretezza”, dichiara Cavion.
“Sarà quindi nostra cura seguire gli sviluppi del caso con attenzione affinché si arrivi a soluzioni fattibili e soprattutto funzionali al territorio - aggiunge -. Per imprese e cittadini, infatti, rimane condizione propritaria avere certezza nelle risposte alle proprie esigenze e nelle tempistiche della giustizia.”
Il presidente ricorda che “sulla vicenda del Tribunale l’attenzione di Confartigianato è sempre stata alta ritenendo da subito la realtà di Bassano un utile supporto per velocizzare le pratiche sgravando gli altri Tribunali di gran parte del lavoro”.
In particolare, ricorda ancora che nel 2023 la sua associazione di categoria aveva avanzato per Bassano la richiesta di un Tribunale delle Imprese, “anche alla luce della Legge Cartabia”, dove “avrebbe potuto operare personale specializzato, in primis i giudici, a favore dell’alto numero di imperse dell’area interessata”.
Poi però si arriva alla solita questione.
“Certo per rendere operativo il Tribunale servono risorse economiche e non solo - conclude Gianluca Cavion -. Rimane, ad esempio, aperto il tema dell’organico che andrà impiegato. Si tratta di evitare di erigere “una cattedrale nel deserto”, ma di rendere la struttura funzionale al meglio e soprattutto a reale servizio di cittadini e imprese.”

Passando dal fronte delle categorie economiche a quello della politica, è molto prudente la presa di posizione del Partito Democratico di Bassano del Grappa.
“In queste ore è rimbalzata sui media locali la notizia che, riguardo all'apertura del Tribunale della Pedemontana, saremmo ad una svolta storica - afferma un comunicato del Circolo bassanese del PD trasmesso ancora “a caldo” venerdì scorso -. Dopo l’interrogazione del senatore Zanettin e la risposta del sottosegretario Delmastro, le dichiarazioni del sottosegretario Ostellari parlano di una riapertura ormai certa del Tribunale della Pedemontana e in tempi brevi.”
“Accogliamo con cauto ottimismo la notizia pur dovendo osservare che nella risposta dell’onorevole Delmastro non si trovano vere e proprie rassicurazioni o certezze al riguardo - dichiara Maria Di Pino, segretaria Dem cittadina -. Attendiamo di vedere le parole tradursi in atti legislativi e soprattutto in fatti.”
“Purtroppo in troppe occasioni in questi oltre dieci anni sono stati fatti degli annunci che poi sono rimasti lettera morta - continua -. Speriamo che questo disegno di legge arrivi ed arrivi presto, ma nel frattempo chiediamo la serietà che il tema merita per non creare aspettative che poi si rivelino illusioni e infine amare delusioni.”
“Il Tribunale della Pedemontana, presidio di legalitá vicina, è un fatto troppo importante per farne propaganda - commenta Di Pino -. Attendiamo, ripeto, i fatti.”
Interviene al riguardo anche il capogruppo del PD in consiglio comunale Roberto Campagnolo:
“Dopo oltre 10 anni di attesa, chiediamo che ai nostri concittadini siano date risposte certe. Vogliamo sapere quando riaprirà il Tribunale e con quale organico. Chiediamo serietà che vada oltre gli annunci, troppi, sentiti e disattesi in questi molti anni con il Tribunale chiuso.”
“Per questo motivo - informa Campagnolo - il Partito Democratico ha chiesto all’onorevole Rosanna Filippin di portare nelle aule parlamentari un’interrogazione dettagliata per sapere tempi, modi e finanziamenti previsti per la riapertura del Tribunale.”

Nel frattempo, sull’annunciato schema di disegno di legge governativo per la revisione della geografia giudiziaria alcune frange della magistratura hanno già dissotterrato il martelletto di guerra.
Con un comunicato stampa diffuso oggi dall’ANSA, la presidente e il segretario di Magistratura Indipendente, Loredana Micciché e Claudio Galoppi, si dichiarano “contrari alla riapertura dei piccoli Tribunali”.
“Apprendiamo da notizie di stampa di iniziative legislative volte a riaprire i piccoli Tribunali chiusi da oltre dieci anni per effetto della riforma della geografia giudiziaria varata nel 2013 - affermano -. Manifestiamo forte contrarietà a tale progetto, che avrebbe un impatto disastroso sul sistema giustizia, peraltro in un momento in cui è massimo lo sforzo per il raggiungimento degli obiettivi PNNR.”
“La creazione di realtà minuscole sparse sul territorio, per di più nella persistenza delle croniche carenze di organico della magistratura ordinaria e del personale amministrativo - proseguono -, creerebbe sacche di inefficienza, posto che i piccoli uffici hanno già dato ampia prova di enormi difficoltà di funzionamento.”
“Abbiamo più volte sostenuto - si legge ancora nella nota - che una giustizia efficiente deve ispirarsi al principio opposto, ossia all’accorpamento delle piccole realtà territoriali e alla creazione di uffici giudiziari di maggiori dimensioni. Il tutto semplificando al massimo il sistema di funzionamento degli uffici, eliminando - invece che introdurre - cause di incompatibilità e rigidità organizzative.”
“Auspichiamo quindi - concludono Micciché e Galoppi - che vengano rimeditati i progetti in atto e che il ministro della Giustizia apra un tavolo di confronto con la
magistratura, per evitare riforme che danneggino direttamente i cittadini.”

Va detto e ribadito per l’ennesima volta che il Tribunale della Pedemontana Veneta, per il suo ancora ipotetico circondario giudiziario di riferimento (70 Comuni di tre Province) non sarebbe un “tribunalino” ovvero un “piccolo ufficio” o, peggio ancora, una “realtà minuscola”.
Ma proprio per questo, prima di sbandierare ai quattro venti gioia e soddisfazione per una “istituzione” che nessuno ha mai ancora annunciato, sarebbe utile e opportuno che il Governo indicasse - come ho già avuto modo di rilevare - i dati precisi della partita in gioco per il Tribunale bassanese: tempi, costi, coperture di bilancio, sedi, dotazioni organiche effettive.
Qualora poi il Governo, come promesso, dovesse elaborare “a stretto giro di posta” uno schema di disegno di legge (e no un decreto legge) per la resurrezione di alcuni Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012, questo dovrà comunque essere discusso e approvato dal Parlamento.
Si potrà anche arrivare al traguardo, come si spera a Bassano del Grappa: ma è una corsa a ostacoli.

Il 15 febbraio

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