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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Blu Corea
Questa è troppo bella: da flagello ambientale e da esotica curiosità gastronomica, vedi Cena sul Ponte non sul Ponte, il granchio blu diventa una voce…dell’export veneto
Pubblicato il 22-09-2023
Visto 9.478 volte
Dunque, dove eravamo rimasti?
Ah, sì: alla Cena sul Ponte non sul Ponte, trasferita in Villa Ca’ Rezzonico per le incerte condizioni meteo, e al Risotto al granchio blu e profumo di limone, inserito nel menù, che ha fatto scrivere fiumi d’inchiostro, di seppia e non solo, offuscando l’interesse giornalistico per il resto delle portate servite a tavola.
Inevitabile, con la presenza sul piatto, per quanto non invadente come in natura, del dannoso e ahinoi anche prolifico crostaceo americano dalle chele bluastre, conquistatore delle nostre coste e divoratore dei nostri molluschi coltivati, che per mesi è stata la star incontrastata delle cronache sui giornali grazie anche alla campagna mediatica lanciata nei suoi confronti dall’uomo sempre sul pezzo: il governatore Luca Zaia.

Fonte immagine: initalia.virgilio.it
Peccato che Zaia, la cui partecipazione alla cena di gala di Confcommercio Bassano era fortemente auspicata - come da invito “corale” di alcuni ristoratori assieme al sindaco Pavan, dopo la conferenza stampa di presentazione, video-ripreso e postato su Fb -, non vi abbia partecipato.
Al microfono dell’evento conviviale, avrebbe sicuramente sparato qualche dichiarazione delle sue sul bluastro cugino americano della nostra bella, rossa e carnosa granséola e ne avrebbe parlato anche il New York Times.
Ma noi siamo il Veneto, la terra dalle mille risorse.
Ed ecco che il granchio blu, da flagello ambientale e da esotica curiosità gastronomica (vedi per l'appunto la Cena sul Ponte non sul Ponte) diventa all’improvviso una voce…dell’export regionale.
E senza neppure avere a carico le spese di produzione, perché sul nostro litorale adriatico il vorace crostaceo dal Nuovo Mondo ci è arrivato da solo e si è moltiplicato per conto suo.
Materia prima da vendere e da spedire all’estero, e anche su richiesta: roba da Genius Center.
Forse non lo sapevate come non lo sapevo io, ma esiste un Paese nel quale, a quanto pare, sono ghiotti di granchio blu. È la Corea del Sud.
Per i coreani, insomma, il crostaceo d’America è una prelibatezza da gustare a tavola.
Mentre per il Veneto è un’emergenza ambientale che affossa la produzione di eccellenza di cozze e di vongole, nonché un prodotto da smaltire in fretta.
E siccome la legge del mercato si fonda sull’incontro tra domanda e offerta, la grande congiunzione astrale si è concretizzata ieri a Palazzo Balbi a Venezia, sede della giunta regionale del Veneto.
Una delegazione coreana, guidata dal console della Corea del Sud a Milano Kang Hyung Shik, è stata infatti ricevuta dall’assessore veneto alla Pesca Cristiano Corazzari.
Presenti al tavolo dell’incontro anche i tecnici della Direzione Agroambiente e Programmazione e Gestione ittica e faunistico-venatoria e della Direzione delle Relazioni Internazionali della Regione Veneto.
“È stato un incontro dai risvolti pratici - riferisce Corazzari -. In Corea il granchio blu è un prodotto molto apprezzato a tavola, è una prelibatezza ricercatissima. Il console coreano è venuto a sapere dell’emergenza esplosa in questi mesi in Veneto con questa specie invasiva in continua crescita e ci ha chiesto un incontro. Abbiamo illustrato la situazione emergenziale che stiamo vivendo, abbiamo spiegato che i nostri pescatori tirano su con le reti fino a 150 quintali di prodotto al giorno.”
“I coreani sono interessati a importare il granchio blu - aggiunge l’assessore regionale -. Noi siamo al fianco dei pescatori e delle nostre aziende per facilitare questo incontro tra domanda e offerta. Forniremo loro una lista di organizzazioni dei produttori, oltre ovviamente al contatto con il distretto della pesca delle province di Rovigo e Venezia, i due territori più coinvolti nell’emergenza. In questo modo nasceranno i contatti tra le ditte commerciali.”
Conclusioni di Corazzari degne di IT-Alert: “L’operazione può essere un valido aiuto per sostenere in concreto il mondo della pesca che sta vivendo da troppo a lungo un momento di crisi. Prima con le conseguenze dell’emergenza sanitaria, poi con il caro carburanti e ora con il flagello del granchio blu.”
E non manca, nel comunicato stampa trasmesso oggi in redazione, una dichiarazione dell’uomo sempre sul pezzo.
“Questo incontro è un esempio del nostro sforzo importante e quotidiano - afferma il governatore Luca Zaia -. Siamo impegnati ogni giorno per mettere in fila una serie di iniziative al fine di fronteggiare l’emergenza granchio blu, ma anche per sostenere il mercato e una economia che aiuti i pescatori ad avere un minimo di ristoro dalla vendita del prodotto, ben sapendo che non è questa la soluzione definitiva che metterà la parola fine a questo flagello.”
E allora, come ha già scritto un nostro affezionato lettore riferendosi alla Cena sul Ponte e come da me già riportato: granchio blu nuntereggae più.
Solo che adesso può essere esportato a chi invece lo reggae volentieri.
A proposito, lo sapete come si chiama la residenza del presidente della Repubblica della Corea del Sud, a Seul? Si chiama Casa Blu.
“L’edificio - leggo su it.advisor.travel - è utilizzato per offrire ricevimenti di Stato in onore di ospiti di altri Paesi e ricevere Capi di Stato in visita nel Paese.”
E già mi immagino una cena di gala presidenziale nella Casa Blu con il granchio blu importato dal Veneto, in tono con le pareti.
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