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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

La sindaca-lista

Baxi/Pengonovela: comunicato stampa del sindaco Elena Pavan sull’aggettivo “infami” e sulla bufera dopo il voto in consiglio comunale. “L’attenzione si sta spostando non sul problema reale ma sulle spaccature politiche e cittadine”

Pubblicato il 02-08-2023
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Altro che Netflix.
Le puntate della Baxi/Pengonovela si susseguono a ritmo incalzante, più di una ogni giorno, il serial si arricchisce continuamente di interventi e dichiarazioni ed è quasi un’impresa stargli dietro.
Oggi si riprende il centro della scena la protagonista principale dell’intricatissima trama: il sindaco Elena Pavan.

Elena Pavan firma in quartiere San Marco per i lavoratori della Baxi (fonte immagine: Facebook/Elena Pavan)

Con un comunicato stampa trasmesso in redazione, la prima cittadina chiarisce innanzitutto l’episodio dell’aggettivo “infami”, utilizzato da un utente di Fb in un commento sulla sua pagina Facebook nei confronti degli oppositori all’operazione Baxi/Pengo e da lei non rigettato (leggasi al riguardo il mio precedente articolo “Storia della colonna infame”).
Ma poi allarga il tiro sulle polemiche di questi giorni a seguito delle quali, a suo dire, “l’attenzione di sta spostando non sul problema reale che rischia di impattare in modo grave sulla vita di molte persone, ma sulle spaccature politiche e cittadine”.
La Pavan si esprime anche su Chiara Tessarollo, la capogruppo di Forza Italia-Cittadini di Bassano che in consiglio comunale ha deciso di non votare e sui 12 consiglieri comunali che hanno votato “no” all’atto di indirizzo per l’accordo da sottoscrivere con le due aziende.
Insomma, buona lettura.

COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO ELENA PAVAN

Si discute in questi giorni a Bassano sulla risposta da me data ad un commento sui social, interpretata come un assenso all’uso dell’aggettivo “infami” rivolto ai consiglieri comunali contrari all’approvazione del protocollo di intesa Baxi-Pengo.

Mi scuso se la mia risposta ha dato adito a queste valutazioni, perché non l’ho pensato e non lo penso.

Purtroppo devo constatare che giorno dopo giorno l’attenzione si sta spostando non sul problema reale che rischia di impattare in modo grave sulla vita di molte persone, ma sulle spaccature politiche e cittadine.

Per questo invito tutti a moderare i termini del dibattito facendo appello al senso di responsabilità, che non riguarda solo la scelta che siamo stati chiamati a compiere in Consiglio comunale, ma anche ai toni in cui ognuno è libero di esprimersi, che rischiano però di inasprire ulteriormente una situazione già molto fragile.

Plaudo alla raccolta firme a sostegno dei lavoratori avviata dal Consiglio Quartiere San Marco e io stessa l’ho sottoscritta; è importante che ognuno di noi faccia sentire la propria presenza e il proprio sostegno alle persone più coinvolte e che si conosca meglio una questione di cui forse non si era colta in pieno la gravità.

Non ho mai smesso di lavorare a questo importante tema, neanche per un momento, nemmeno dopo la battuta di arresto dettata dalla lunga notte del Consiglio comunale e ieri a sostegno dell’azienda Baxi è intervenuto anche il Presidente del Veneto Luca Zaia.

Per quanto riguarda la posizione di Chiara Tessarollo, capogruppo di Forza Italia - Cittadini di Bassano, ho avuto modo di confrontarmi a lungo con lei e di approfondire le ragioni che l’hanno portata ad una scelta che si discosta da altri gruppi di maggioranza, senza però contrapporsi. Diverso è il caso di altri consiglieri.

Il documento portato all’attenzione del Consiglio comunale era libero da colori politici, per questo non capisco come 12 rappresentanti dei cittadini della nostra città abbiano detto “no” ad un percorso nel quale l’Amministrazione avrebbe avuto ogni possibilità di dettare ulteriori regole, contribuendo alla realizzazione di un progetto che avrebbe dato solidità a centinaia di lavoratori e di famiglie, non incertezze e preoccupazioni, come ora.

Li invito a riflettere, anche alla luce di quanto sta accadendo, perché se finora a prevalere sono state le ragioni del “no”, le reazioni di questi giorni, non solo in città e nel territorio, possono avere suscitato altre considerazioni, foriere di posizioni diverse.

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