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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Herr Bifrangi

La delocalizzazione illuminata: a Mussolente il titolare della Bifrangi Francesco Biasion riceve un attestato di riconoscenza dal Comune di Althofen in Carinzia dove l’azienda ha aperto uno stabilimento e ne aprirà un secondo

Pubblicato il 14-09-2022
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Oggi per Herr Bifrangi, all’anagrafe Francesco Biasion, è una giornata speciale.
Nella sala mensa dell’importante industria di Mussolente campeggiano le bandiere italiana e austriaca, assieme a quella britannica e statunitense (i quattro Paesi della realtà Bifrangi nel mondo) mentre, con l’accompagnamento musicale di un quartetto d’archi, si svolge il pranzo d’onore.
A tavola il menù è tutto fatto in casa, con i vini dal vigneto della Fattoria Biasion e i prodotti di salumeria e dell’orto della stessa Fattoria Biasion, frutto della visione di un imprenditore senza confini ma legato alla tradizione e alle tipicità della sua terra.

Francesco Biasion e il sindaco di Althofen Walter Zemrosser con l’attestato di riconoscenza (foto Alessandro Tich)

È una giornata speciale perché in fabbrica è giunta una nutrita delegazione del Comune austriaco di Althofen, in Carinzia: un gruppo di una quindicina di persone capitanato dal sindaco di Althofen Walter Zemrosser. Una visita finalizzata alla consegna a Francesco Biasion di un attestato di riconoscenza quale “illuminato imprenditore per aver contribuito allo sviluppo dell’economia e del lavoro della comunità di Althofen”.
Quella della Bifrangi, una delle più rilevanti eccellenze produttive del nostro territorio, è notoriamente la storia di un’azienda che negli anni ha avuto sempre difficoltà ad ampliare la propria produzione nel sito di Mussolente. Fanno parte della storia della cronaca locale le denunce lanciate a più riprese da Biasion nei confronti delle istituzioni locali, Comune di Mussolente in primis, e della burocrazia italiana per l’impossibilità di espandersi.
Da qui la scelta aziendale di aprire nuovi stabilimenti all’estero.
Ad Althofen Bifrangi - su impulso dello stesso Biasion e di suo figlio Roberto - ha fatto partire nel 2014 un primo stabilimento, nell’Industriepark Sud del Comune carinziano, che oggi dà lavoro a un centinaio di dipendenti. Ora l’azienda misquilese raddoppia: sempre ad Althofen è infatti in costruzione un secondo stabilimento, con un investimento di 15 milioni di euro, nel quale per il prossimo anno entreranno più di 60 lavoratori.
Per questo motivo la delegazione carinziana - composta da sindaco, consiglieri, due esponenti del Land della Carinzia e rappresentanti del personale austriaco dell’industria - si è recata in trasferta a Mussolente per dimostrare la propria gratitudine.
Va ricordato che Bifrangi è la principale attività produttiva a livello mondiale di flange, ingranaggi, mozzi, componenti e parti speciali di alta qualità per l’industria automobilistica, per le macchine agricole e quelle del movimento terra, per l’industria aeronautica e per la costruzione di turbine eoliche.
Partita con la realizzazione di attrezzi per l’agricoltura dall’Ottocento a metà Novecento, ora l’azienda è arrivata a proporre 2000 articoli di varie dimensioni che vanno da un peso di 0.3 kg ai 150 kg, articoli distribuiti nel mercato internazionale soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Da Mussolente poi, dove opera il maglio più grande del mondo che può stampare fino a tremila chilogrammi per pezzo, l’azienda ha esportato la propria lavorazione in Inghilterra a Lincoln e Sheffield.
La Bifrangi UK Ltd, in territorio di Sua Maestà, è leader mondiale nella forgiatura chiusa e nella lavorazione finita di alberi a gomiti di grandi dimensioni fino a 750 kg di peso grazie ad una delle macchine più prestigiose del mondo, esempio di una tecnologia avanzata che è il riconosciuto fiore all’occhiello del gruppo industriale.
Si aggiungono i due stabilimenti Bifrangi in USA, nel Texas, e quello in Carinzia che presto sarà affiancato dalla seconda fabbrica. Un’espansione logistica e produttiva che fa sì che oggi l’azienda di Biasion dia lavoro, nel mondo, a più di duemila persone.
Ecco il perché di questo riconoscimento che il Comune austriaco di Althofen ha voluto riservare a Francesco Biasion, cresciuto usando l’incudine, il maglio e la mola ed arrivato ora a traguardi di rilievo mondiale con prodotti di altissima qualità.
“Quella di oggi è una festa speciale - afferma nel suo discorso il sindaco Walter Zemrosser -. Nove anni fa Francesco Biasion ha compiuto un passo molto importante per lo sviluppo economico di Althofen e adesso con il figlio Roberto ha deciso di ampliare l’azienda nel nostro Comune.” “Ora nuovi 60 lavoratori entreranno in azienda dando sicurezza e stabilità alle loro famiglie - aggiunge il sindaco austriaco -. Anche il Land della Carinzia ha contribuito al meglio per poter stabilire da noi questa azienda.”
Segue il momento clou della cerimonia: la consegna a Biasion dell’attestato di riconoscenza e, soprattutto, dell’“anello-stemma” di Althofen da portare al dito.
“L’anello è per noi un riconoscimento molto importante - piega Zemrosser -. Viene dato solo alle grandi personalità ed è da nove anni che non veniva consegnato.”
“Ringrazio il sindaco e la città di Althofen - esordisce Francesco Biasion nel suo intervento -. Mi hanno sempre accolto con grande simpatia e affetto. Mi hanno riconosciuto che ho sempre fatto le cose con grande attenzione per le due città.”
“Sono andato da loro e non ho avuto nessun intralcio per l’avvio dei lavori - prosegue il titolare dell’azienda -. In Italia, e soprattutto a Mussolente, le risposte invece non vengono mai. Lì le risposte le ho trovate tutte subito.” “Ad Althofen facciamo un grande ampliamento perché qui a Mussolente l’ampliamento me lo hanno rifiutato - conclude l’imprenditore -. Avevo un grande nuovo impianto e qui hanno rifiutato di installarlo.”
Così parlò Herr Bifrangi nel giorno del riconoscimento dal Comune austriaco.
Poi il pranzo d’onore si conclude, sempre nel segno dei prodotti della sua fattoria.
Lo hanno chiamato il “Nobel della metallurgia” per i risultati imprenditoriali conseguiti, ma lui resta sempre il Francesco che prima di conquistare il mondo con i suoi prodotti lavorava d’incudine e di mola. Kaiser Franz, la Carinzia ti ringrazia.

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