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Alessandro Tich
Direttore responsabile
Bassanonet.it
Verde di rabbia
Inattesa conclusione della vicenda del giardino temporaneo davanti a San Francesco, al centro delle polemiche per l’interruzione del percorso dedicato ai disabili. Questo pomeriggio, su decisione del florovivaista, è stato smantellato
Pubblicato il 15-04-2022
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“Ma oggi non hai niente di meglio da fare?”.
Denis Foffano, titolare dell’azienda di giardinaggio Filosofia del Verde, con uno storico attivismo in politica, è appena sceso dal suo camioncino e quando mi vede tira fuori la classica perla di chi, all’inatteso cospetto di un giornalista, esprime un sentimento - per così dire - di scarso gradimento.
Mi dispiace, egregio Denis: oggi Bassano non offre di meglio. E come dice il saggio: è la stampa, bellezza.

Il giardino davanti a San Francesco, in fase di smantellamento (foto Alessandro Tich)
Mi capita infatti di essere casualmente testimone oculare dell’improvvisa e anticipata conclusione della vicenda del giardino temporaneo da lui realizzato davanti alla chiesa di San Francesco per la manifestazione dei Giardini a Bassano.
Un allestimento florovivaistico che, come ben sappiamo, in questi giorni ha provocato discussioni e polemiche per il fatto che la temporanea area verde recintata interrompe la corsia dedicata alle persone disabili o con problemi di deambulazione, costringendole a deviare sul difficilmente praticabile “saiso” circostante.
Questo pomeriggio attorno alle 16 ero tornato sul luogo dell’orto fiorito davanti alla chiesa perché un’ora prima era giunto in redazione un nuovo comunicato stampa del Circolo di Bassano del Grappa del Partito Democratico che segnalava “una spiacevole novità”.
Vale a dire un cartello - a firma di Filosofia del Verde e della Pro Bassano che organizza i Giardini a Bassano - installato in centro al giardino con la scritta “Ci scusiamo del grave errore di aver interrotto questo percorso, non succederà più. Siete pregati di passare dietro il giardino, non ci sono ostacoli, trovate la pavimentazione con piccoli ciottoli (saiso) che non impediscono il vostro passaggio”.
La novità ha dato spunto al PD bassanese di rincarare la dose delle critiche al riguardo.
Dichiara infatti nella nota il responsabile comunicazione del Circolo PD cittadino Domenico Riccio: “Agli autori del cartello deve essere sfuggito che se c’è un percorso dedicato è proprio perché il saiso impedisce il passaggio di carrozzine e deambulatori.”
“Quel cartello - aggiunge Riccio - è più offensivo dell’installazione. Aver messo il giardino lì può essere stata una disattenzione, ma rispondere che non faranno nulla e che alla fine un disabile può fare il giro da dietro senza rompere le scatole è maleducato e offensivo per chiunque sia portatore di disabilità.”
Polemica che si sposta quindi sul piano politico: “L’amministrazione Pavan - prosegue il comunicato - ha creato un problema nell’assegnare quello spazio, o quantomeno mancando nei controlli degli spazi assegnati, e giorni fa avevamo chiesto una soluzione anche in vista della stagione turistica e della Pasqua visto che il giardino impedisce ai disabili l’entrata nella chiesa di San Francesco.” “Dopo giorni di silenzio vediamo un cartello del genere - conclude Riccio nella nota -. Invitiamo chiunque dell'amministrazione Pavan che abbia a cuore il problema a venire sul posto con noi, a verificare che il problema esiste e trovare una soluzione invece di continuare a girarsi dall’altra parte. Ammettano l’errore e rimedino.”
Sull’onda di questo comunicato stampa e di queste non certo concilianti dichiarazioni, mi sono subito recato sul posto per vedere il cartello coi miei occhi e verificare di persona la situazione. Ma invece di cartelli, con mia grande sorpresa, ho visto secchi, vanghe e terriccio sottosopra. Ho chiesto al giardiniere, che stava scavando il terreno, che cosa stesse accadendo. Risposta: “Tra qualche minuto arriva Denis, lo chieda a lui.” Cosa che ho fatto, come riportato all’inizio dell’articolo.
Riprendo il racconto in presente storico. Denis Foffano mi riconosce ma è verde di rabbia e non vuole rilasciare dichiarazioni. Arriva addirittura a minacciare querele nel caso io fotografi lui o qualcuno dei suoi collaboratori intenti a lavorare sul giardino. Gli chiedo comunque che cosa sta succedendo, se stanno spostando il giardino qualche metro più in là (come richiesto dal PD, partito di cui Foffano fino a qualche anno fa era un attivissimo aderente) oppure cosa. Risposta secca: “Lo portiamo via e basta.” Insisto e gli chiedo se sia stata una sua decisione oppure se la dismissione del giardino sia conseguenza di indicazioni del Comune. Risposta altrettanto secca: “L’ho deciso io.”
Che cosa sia accaduto tra l’installazione del “cartello di scuse” e la successiva decisione di gettare tutto alle ortiche, al momento non è dato sapere.
Morale della favola: il giardino se ne va. Viene smantellata la causa di questa polemica di Pasqua, il percorso davanti a San Francesco dedicato ai disabili è nuovamente libero e il titolare dell’azienda che ha realizzato l’opera florovivaistica, a quanto pare, non l’ha presa con filosofia.
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