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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Menù McMarin

Il vicesindaco affida a un'intervista video sulla pagina Fb di Impegno per Bassano le sue spiegazioni sul raddoppio del costo dell'ampliamento del Caffè Italia

Pubblicato il 10-11-2020
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ieri sera ho avuto la meravigliosa idea di andare al McDrive di Bassano del Grappa. Avevo trascorso l'intera giornata in macchina fuori città e prima di rientrare alla base avevo pensato di prendere un Menù McChicken per il giovane virgulto che mi stava aspettando a casa.
Non l'avessi mai fatto. Mi sono trovato imbottigliato in una fila di auto che avevano avuto la mia stessa idea. Un assalto al McDrive che ha generato un'attesa piuttosto lunga, a seguito probabilmente di diversi fattori: la concentrazione di clienti per la chiusura degli esercizi pubblici alle 18, i rallentamenti per le procedure più complicate causa emergenza Covid messe in atto dal personale del fast food e una caccia generale al Menù dovuta a quell'atavico senso di fame che sembra pervadere la collettività in periodi di più-o-meno-lockdown.
Per ammazzare il tempo, in attesa del mio turno, mi sono quindi guardato sul telefonino un video che da pochi minuti mi era stato mandato su WhatsApp.

Fonte immagine: Facebook / Impegno per Bassano

Mi riferisco a un'intervista video al vicesindaco di Bassano del Grappa Roberto Marin, condotta dall'uomo invisibile che risponde al nome di Matteo Bizzotto e postata ieri sera alle 19 sulla pagina Facebook del gruppo civico Impegno per Bassano. Si tratta, a quanto pare, della prima di una nuova serie di “interviste a braccio”, nel senso che dell'intervistatore si vede solo il braccio che regge il microfono, sui temi dell'attulità politica cittadina. Titolo del video, in stile Elio e le Storie Tese: “Caffè Italia Sì Caffé Italia No!”.
L'argomento di cui all'oggetto è appunto il discusso progetto di ampliamento del Caffé Italia, di proprità del Comune: nulla di nuovo rispetto a quanto già emerso al riguardo nell'ultimo consiglio comunale, ma comunque un'occasione per fare un utile ripasso sulla questione.
Nella prima parte dell'intervista, Marin ripercorre in sintesi le varie tappe della Caffè-Italia Story, compresi i tre bandi di concessione del locale, andati o deserti oppure finiti con la rinuncia da parte dei concessionari. Motivo per cui, come sostiene il vice, “il Caffé così merita di essere rimesso in discussione, in quanto a chi lo gestisce non dà garanzie di economicità e di ritorno rispetto a un possibile investimento”. “E quindi - prosegue - c'è la necessità di realizzare un ampliamento che permetta la fruibilità del Caffè anche nella stagione invernale.”
Il vero nodo della questione, oggi, è tuttavia rappresentato dalla nuova versione bassanese dello storico quiz televisivo “Lascia o raddoppia?”, che ha portato al raddoppio dell'investimento comunale per la realizzazione dell'ampliamento del locale: da 220mila e 440mila euro. “Partiamo dal 2019 - spiega Marin -, dove questa amministrazione ha ritenuto di prendere in mano quel progetto, stanziando a bilancio una somma di 220mila euro con un progetto redatto dai nostri uffici tecnici in cui si prevedeva un intervento di ampliamento.”
Alla base dell'idea progettuale c'era “il progetto che era già stato preso in considerazione nel lontano 2008, di proprietà della città, che è stato preso come elemento primo di considerazione per l'ampliamento del Caffé Italia”. È stato quindi realizzato “uno studio di fattibilità che permettesse di ottenere le necessarie autorizzazioni da parte della Sovrintendenza e anche dell'Asl per gli aspetti igienico sanitari”.
“Lo studio di fattibilità - precisa il vicesindaco di Bassano - serve appunto per determinare meglio e quantificare l'investimento. La Sovrintendenza ha fatto delle richieste specifiche, importanti. Ha richiesto molte revisioni dello studio di fattibilità che ha portato a questo tipo di investimento. Preciso che la Sovrintendenza ha richiesto, per esempio, che l'ampliamento del prateatico interno realizzato complessivamente in vetro, senza profili, fosse anche di carattere removibile, quindi un investimento importante che preveda anche la possibilità di ripristinare il luogo come si vede adesso.”
“La Sovrintendenza, proprio per autorizzare questo studio di fattibilità, ha anche richiesto la rimozione degli attuali servizi presenti all'interno del Caffè e il loro spostamento all'interno del pianoterra della Torre delle Grazie - continua l'intervista video -. Anche questo ha sostanziamente ampliato l'investimento.” Un progetto che, secondo il vicePavan, “sicuramente ha ampliato l'intervento ma lo ha anche qualificato”.
Marin respinge anche le critiche lanciate dalle opposizioni, secondo le quali il raddoppio dell'investimento del Caffé Italia appare inopportuno un un momento storico nel quale l'utilizzo delle risorse pubbliche andrebbe invece concentrato sugli interventi a sostegno della cittadinanza per la crisi economica conseguente all'emergenza Covid.
“Diciamo “Caffé Italia Sì” - afferma -. Anche perché questa amministrazione, in questo momento di emergenza sanitaria che è diventata anche emergenza economica e sociale, non ha distratto fondi, anzi ha fatto due tipi di interventi.” Il primo è “un intervento a breve termine che è stato quello di mettere soldi a disposizione per le famiglie, contributi straordinari a favore delle famiglie per far fronte alle rette degli asili nido e dei centri estivi”.
“Ma soprattutto - aggiunge - abbiamo dato anche dei contributi straordinari alle associazioni sportive e sono in corso attualmente importanti interventi a favore anche delle imprese locali.” “Abbiamo stanziato - prosegue Roberto Marin - un'importante somma per cercare di agevolare l'accordo tra proprietari e conduttori sulla riduzione temporanea dei canoni di affitto dei locali commerciali, ma abbiamo anche messo a disposizione 600mila euro per ristornare le bollette rifiuti delle imprese, per dare un contributo ma anche un premio a chi in questo periodo ha saputo comunque investire per la propria impresa.”
Ed ecco quindi pronto, e impacchettato caldo, il Menù McMarin: un sostanzioso hamburger di lavori di ampliamento, con contorno di investimenti in razione doppia, più un bicchiere grande di rassicurazioni sugli interventi a favore delle famiglie e delle imprese in crisi per mandare giù il tutto. Costo della consumazione: 440mila euro. È un po' caro, ma è compreso anche il Caffè.

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