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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Eravamo in centomila

L'incredibile storia dei 100mila euro destinati a iniziative per il centro storico dalla convenzione del Comune col centro commerciale Emisfero di Bassano, di cui fino a ieri sera non si sapeva più nulla

Pubblicato il 09-02-2018
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Eravamo in centomila. 100mila euro tondi tondi, destinati alla promozione e organizzazione di iniziative a favore del centro storico di Bassano. I quali, coi tempi che corrono, non sono propriamente una somma da poco.
La cifra in questione era stata prevista dalla convenzione urbanistica siglata qualche anno fa, all'epoca dell'Amministrazione Cimatti, tra il Comune di Bassano del Grappa e la proprietà Unicomm Srl per la costruzione del centro commerciale Emisfero di viale De Gasperi. Un centone di migliaia di euro a carico del proponente privato, a sostegno delle attività concorrenti del salotto cittadino: una sorta di “indennizzo” del centro commerciale a beneficio del cuore della città, e quindi anche dei negozi del centro, per i mancati introiti generati dall'arrivo della nuova grande struttura di vendita alle porte di Bassano.
Da allora, però, dello stanziamento non si è saputo più ufficialmente nulla. Nonostante più volte negli anni, come ci riferiscono fonti di Confcommercio Bassano, i referenti dell'associazione commercianti si siano rivolti agli uffici del Comune per tentare di capire che fine aveva fatto quella somma prevista nero su bianco.

Il centro commerciale Emisfero a Bassano (fonte immagine: icc-online.it)

Fino a che, ieri sera, l'arcano è stato finalmente svelato nella parte conclusiva della animata seduta della commissione consiliare Territorio dedicata alla variante di recepimento dell'atto di accordo Pubblico/Privato per la cosiddetta Area Pengo in via Capitelvecchio, di cui ci occuperemo in un prossimo articolo.
Nel proprio documento di osservazioni alla delibera con la quale il consiglio comunale ha adottato la variante urbanistica, Confcommercio Bassano - presente alla seduta di commissione con una folta delegazione - ha toccato infatti anche questo argomento.
“Molto è il lavoro da fare per garantire futuro al centro storico ed urbano e alle attività che vi insistono e molte sono le risorse da impiegare - afferma tra le varie altre cose il documento dell'associazione di categoria -. La Grande Distribuzione Organizzata non potrà certamente essere d’aiuto in questo progetto. Stiamo ancora aspettando il famoso contributo previsto in Conferenza dei Servizi nella “componente di responsabilità sociale” (all’epoca si parlava di € 100.000) che erano stati previsti in fase di approvazione del piano particolareggiato 6B “Area De Gasperi Sud”.”
L'assessore alla Pianificazione urbana sostenibile Linda Munari, chiamata ad esporre le controdeduzioni del Comune alle osservazioni di Confcommercio, ha ritenuto l'argomento estraneo allo specifico tema dell'Area Pengo ma dichiarandosi comunque disponibile a dare delle spiegazioni, “conoscendo bene la questione”, qualora qualche commissario ne avesse fatto richiesta. Richiesta puntualmente arrivata verso la fine della riunione dalla consigliera della Lega Nord Tamara Bizzotto.
“I 100mila euro erano previsti nella convenzione con Emisfero come risarcimento attraverso interventi a favore del centro storico - ha confermato l'assessore -. La cifra tuttavia non era coperta da fideiussione e non aveva vincolo di destinazione.”
“Tuttavia - ha rivelato l'esponente di giunta - la proprietà del centro commerciale ha compiuto un doppio versamento di oneri di urbanizzazione, per mero errore materiale. Il privato si è trovato così in credito nei confronti del Comune di 80mila euro, che sono stati restituiti. I 100mila euro sono quindi finiti nel calderone dell'importo totale del contributo costruzione prima del 2014.”
In altre parole: il privato ha pagato per sbaglio due volte, l'ente pubblico gli ha restituito 80mila euro e i 100mila euro stanziati per il contributo di responsabilità sociale, non avendo vincolo di destinazione, alla fine hanno preso un'altra e non meglio specificata strada. Non è proprio il massimo della chiarezza (anche perché il Comune ha restituito dei soldi che aveva ricevuto in più, e non defalcandoli da un budget di spesa precedentemente stanziato), ma così è andata.
“È come se io dessi 100 euro a mia figlia per comprarsi le scarpe - commenta basito alla fine della seduta il vicepresidente dei commercianti di Bassano Romano Zanon -. Lei torna a casa e io le chiedo: “Hai comprato le scarpe?”. E lei mi risponde: “No, perché dovevo 80 euro a una mia amica”...”.
A volte i piccoli esempi sono più efficaci di mille parole.

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